Capitolo 1

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"Lei vuole una storia semplice,
che non vuol dire facile e nemmeno scontata.
Vuole una storia piena di imbarazzi iniziali, dove non sai cosa dire e dove mettere le mani,
una di quelle storie che ti sembrano un disastro annunciato e invece poi ti sorprendono.
Una storia piena di battute, cinema e poesia,
di vestiti bagnati dopo aver preso la pioggia, di autobus mancati e di radio a tutto volume.
Di mani che si intrecciano e di occhi che si cercano.
Una storia che se ne frega del giudizio della gente, perché a me interessa ciò che pensi tu.
Una storia che di notte non dorme, di parole dette alle stelle in attesa dell'alba.
Una storia di quelle dove non si ha problemi a parlare, che le storie muoiono quando manca il dialogo o il coraggio di essere sinceri.
Una storia in cui si litiga perché fa parte del gioco,
e non si arriva mai a sera senza prima aver chiarito e fatto la pace, altrimenti è impossibile dormire.
Una storia fatta di abbracci quando l'ansia sale, di regali fuori dalle feste e di 《ti amo》detti perché senti che solo così sono potenti.
Una storia che da il giusto valore alle parole, agli sguardi e ai gesti.
Un Storia dura come l'acciaio."

-Creat Of Story

Sono da una decina di minuti in un angolino del cortile della nuova scuola all'ombra mentre ascolto un po' di musica, ancora non mi capacito del fatto che sono già al terzo anno di Liceo. Il tempo passa così in fretta, e la pace è così breve.

"sei appena arrivata in questa scuola e fai già la depressa solitaria? fammi sentire che ascolti" dice un ragazzo corvino arrivando di lato a te e togliendoti gli auricolari.

tu cerchi di riprenderle ma per quanto ci provi non hai così tanta voglia di sprecare le tue energie per nulla.

"che razza di musica ascolti non si capisce nulla" dice lui confuso.

ok è già abbastanza. Ti riprendi gli auricolari e parti in quarta.

"punto uno è musica italiana idiota, punto due se ti permetti di nuovo anche solo a sfiorarmi ti do queste due gambe rotanti in bocca e ti stendo a vita."

"aggressiva la bambina, comunque modera i toni non stai parlando con tuo fratello" ribatte lui con un cambio di tono drastico e uno sguardo indecifrabile.

"chiamami un'altra volta bambina e-"

"cosa vorresti fare, bambin-"

gli sferri un pugno in pieno stomaco e si piega in avanti verso di te.

alza gli occhi e li incastra nei tuoi. MO GLI TIRO UNA CINQUINA GLI FACCIO GIRARE LA TESTA A TRECENTOSESSANTA GRADI A STO STRAFOTTENTE

"sei impazzita per caso?! mi hai fatto male" dice lui tenendosi lo stomaco con le mani e con la schiena curva continuando a guardarti.

"e tu mi hai fatto perdere la mia pace interiore invece, vai in infermeria e se ti chiede cosa sia successo digli che sei uno strafottente idiota e hai giocato con il fuoco, ora addio." e te ne vai orgogliosa a testa alta verso l'entrata della scuola con gli occhi del ragazzo addosso, ma non ti fa ne caldo ne freddo, se lo merita.

arrivi dentro la scuola e apri la mappetta che ti hanno dato per orientarti, la tua classe è al terzo piano e il tuo armadietto è il 15A del terzo piano, più vicino no eh.
raggiungi il terzo piano e trovi l'armadietto riponi ciò che non ti serve al suo interno e ti dirigi verso la tua classe.

la tua classe è la quinta porta a sinistra, entri dentro mettendoti all'ultimo banco vicino alla finestra, nel mente lo squillo fastidioso della campanella rimbomba in tutta la scuola e tutti quanti cominciano ad entrare ognuno nella propria classe.

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