CAPITOLO 30 -LA FAMIGLIA PITON-

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-Non voglio essere come Tobias-

queste parole risuonavano nella mia testa a ripetizione.

-Mi scusi...chi è Tobias?-

Piton fece un sorriso di scherno e mi guardò in un modo stranissimo.

-meglio che non sai chi sia, era una persona vile e crudele che sapeva usare solo la violenza come forma di comunicazione -

Mi vennero i brividi solo a sentirlo.

Chissà quali forme di violenza usava...volevo saperlo.

Oppure no..?

-Professore, che...che tipo di violenza intende ?-

-Domestica- rispose freddamente.

-E....cosa le faceva ?-

Si irrigidì.

Forse non dovevo porgli quella domanda, era un trauma evidente che aveva vissuto.

-Non penso sia ancora giunto il momento di raccontarti questo capitolo della mia vita spaventoso-

Ma io volevo saperlo in modo tale da aiutarlo ad affrontare la vita con più facilità.

-Io sono pronta-

Prese un respiro enorme e iniziò a parlare della sua famiglia.

-Come ben sai io sono un mezzosangue, mio padre era un babbano e mia madre una strega. Mio padre era a conoscenza della natura di mia madre però subito le vietò di usare la magia quando c'era lui. Lei era innamorata persa di lui e perciò decise di rinunciare all'unica cosa che la rendeva felice.-

-Caspita....-

-Ad ogni modo , ebbero me e nacqui con gli stessi poteri di mia madre;mio padre iniziò ad ubriacarsi sia in casa che fuori e tornava spesso sbronzo e, per sfogarsi,picchiava mia madre. -

-mi dispiace che tu abbia dovuto subire tutto questo....-

-picchiava anche me.- disse in tono monocorde

-c-come...-

-Una volta arrivato a 8 anni iniziai anche io a far volare oggetti e a manifestare la mia indole magica, ero molto portato per le pozioni, proprio come la mia mamma. Lui non accettava queste cose e per punirmi mi picchiava e mi chiudeva nello sgabuzzino o in camera mia; mia madre spesso e volentieri si metteva in mezzo ma io non sopportavo l'idea che a una donna venisse fatto del male in quella maniera. L'unica soluzione per scappare di li era andare ad Hogwarts....beh eccomi qui.-

-Quindi da allora....non è mai più andato a trovare i suoi genitori?-

Piton annuì con il capo.

Quanto aveva sofferto e quanto ancora non sapevo della sua vita e di quello che aveva passato.

Lo abbracciai da dietro.

-Grazie....- gli dissi

-Per cosa?-

-Per essersi aperto con me e per avermi permesso di entrare nella tua vita anche solo per qualche minuto-

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