La guardia numero 229 entrò nella mia cella e mi strinse i polsi con fredde manette di ferro mentre la guardia numero 287 aspettava che uscissi per condurmi a mensa.
Attraversai l'infinito corridoio dalle pareti grigie con uno sguardo vuoto. Come ogni giorno dopo la morte dei miei genitori.
Arrivai a mensa per fare colazione e trovai Odette, la mia migliore amica.
"Sloan, questa volta sono sicura. Le autorità vogliono giustiziarci tutti" affermò Odette.
"L'ultima volta volevano abbandonare Wayndell senza di noi, la volta prima volevano obbligarci ad andare in un'altra navicella, la volta prima ancora volevano chiudere il tuo negozio vintage preferito. Oggi cos'è cambiato?" risposi.
"Fidati di me. Ho sentito il generale, davanti la lunga fila in caffetteria, dire che non ne può più di così tante persone" dichiarò.
"Sono sicura che tu abbia ragione" risposi poco convinta.
In quel momento arrivò un ragazzo pallido dai capelli neri: si trattava di Noah Leeyung.
"Mio padre ha finito, contenta? Adesso potrai fare l'eroina della situazione" disse Noah guardandomi con disprezzo.
Il tempo si fermò per qualche secondo. Non riuscivo a respirare per la paura.
"Sai che non ho scelto io questa situazione e che se potessi evitarlo lo farei con piacere. Non ci tengo a morire per salvare persone come te" risposi.
"Certo, è arrivata la martire che è stata forzata a morire per la patria. Si racconteranno leggende sulla mitica Slon Elder" ironizzò lui.
"Qual è il tuo problema?" chiesi spingendolo verso la parete, "Vengo preparata a questo viaggio per il quale sono stata scelta solo per via del mio sangue terrestre da quando il generale ha scoperto della mia esistenza. Questa missione mi trasformerà in polvere o in oro, ma in ogni caso ti ricorderai di me. Verrò ricordata per secoli".
Lui rimase a guardarmi senza parole. Mi resi conto solo in quel momento di aver urlato e che tutta la mensa mi stava fissando.
Corsi fuori dalla porta e iniziai a camminare per i corridoi pensando alle mie parole.
E se non fossi in grado di portare a termine il compito che mi era stato affidato? Bastava un solo errore per far svanire i sogni di tutti gli abitanti di Wayndell.
Una cosa è certa: la missione che ha infranto i miei sogni mi farà passare alla storia. Verrò ricordata per secoli.
Qualche secondo dopo, mentre camminavo con le cosce piene di lividi a causa del duro allenamento, mi resi conto di essere davanti alla stanza in cui vivevo con mio padre prima della sua morte.
Ricordo ancora il giorno in cui il generale Dayholt trovò in quella stanza delle impronte digitali che corrispondevano alle mie.
Avevo quattro anni. Io e Odette stavamo giocando, come ogni giorno, in un corridoio di Wayndell in cui non passava mai nessuno, facendo attenzione a non farmi vedere.
Quel fatidico giorno vedemmo arrivare il generale Dayholt insieme alla sua segretaria.
"Identificatevi" ordinò.
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La prigioniera di Wayndell
Science FictionIn un mondo post-apocalittico, la giovane Sloan è obbligata ad intraprendere un pericoloso viaggio che le cambierà la vita.