La maledizione.

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-É bello,ma al contempo noioso fare una passeggiata, soprattutto se la si fa in posti che vedi tutti i giorni... Penso tra me e me mentre mi guardo intorno.
"Io odio la monotonia,infatti ho sempre bisogno di stimoli nuovi per divertirmi.
Ma il fatto di odiare la routine puó essere sia un difetto che un pregio.
La parte negativa sta nel fatto di non poter più apprezzare le piccole cose quotidiane...
La parte positiva é che puoi esplorare quanto vuoi e puoi appassionarti a molti hobby...
Secondo molte persone,per essere felici bisogna avere una personalità equilibrata,ma a parer mio non é così.
Noi siamo come delle bilance, a volte possiamo essere in equilibrio,ma altre no,perché per colpa delle situazioni,dell'istinto, degli impulsi,dei principi o solamente per colpa della nostra forza di volontà, ci sbilanceremo anche solo in modo lievemente eccessivo o insufficiente.
E quindi come si fa a raggiungere in qualche modo la stabilità emotiva o la felicità eterna?
Non esiste un vero modo;si dice che per conoscere la vera pace c'é bisogno di aver vissuto la guerra,secondo me questo ragionamento vale anche per la felicità.
Per conoscere la vera felicità, c'é bisogno di conoscere la vera tristezza,perché più ostacoli si affrontano e più la strada sarà meno tortuosa." Dopo questa lunga riflessione tra me e me,il mio pensiero fu interrotto da tre persone in lontananza.
Più si avvicinavano a me e più i loro occhi cambiavano velocemente colore.
Erano due ragazze e un ragazzo,sembravano fratelli avevano tutti e tre i capelli biondi e gli occhi azzurri.
Mancavano solo due metri a loro ,finché improvvisamente qualcosa mi pizzicò il naso.
Ad un tratto notai che il trio era scomparso e sulla punta del mio naso c'erano delle spine affilatissime simili a coltelli che mi sfioravano .
Sentivo un brivido lungo la schiena,le ginocchia mi cedevano e i miei occhi e la mia bocca si spalancavano dal terrore.
Quelle spine si avvicinavano con sicurezza e con lentezza ai miei occhi,finché non mi accorsi dell'orrore che mi affiancava ...
Era una del trio, il suo viso era bianco come la neve,i suoi occhi rossi come il sangue,la sua bocca era gialla,ma la cosa più spaventosa erano i suoi capelli.
La sua chioma bionda si era trasformata in un misto tra delle enormi spine e dei serpenti di dimensioni stratosferiche.
-É DA TANTO CHE NON CI SI VEDE Angelica. Mi sussurrò nell'orecchio, la ragazza mostro.
-Come fai a sapere il mio nome?Non ti conosco...
-POVERA SMEMORATA,ORA E IN FUTURO TI RICORDERAI DI ME E IL MIO GRUPPO.
Non ho idea di cosa successe in seguito, fatto stà che ora sono in camera mia,sul mio letto.
Pare che per il resto della passeggiata sia stata sotto una "specie di trance"".
20:30.
Mi dirigo verso il bagno per struccarmi,prendo lo stuccante e mi lego i capelli.
"Ecco ora sono pronta per togliere la mia armatura"penso,facendo un finto sorriso.
Non so perché, ma é da molto tempo che definisco il mio makeup in quel modo,forse perché ho l'impressione che fuori da casa mia ci siano molte situazioni da affrontare e che solo il trucco ti possa nascondere da ciò che sei realmente e possa farti vedere dagli altri come desideri.
Ma il mio concetto riguardante il trucco é talmente complicato,che non ho voglia di ragionarci.
Provo a guardarmi nella specchiera ,ma ne rimango inorridita... Non riesco a vedere più il mio volto,al posto del mio viso c'é uno specchio.
Mi lavo la faccia velocemente e corro in camera mia.
Mi guardo  intorno,ma vedo tutto come al solito,allora ritorno di nuovo a vedere  il mio riflesso,ma ahimé il mio volto è ancora in quelle condizioni.
Ad un tratto mi ricordo dell'incontro con quel trio di mostri e le sue ultime parole:
"-POVERA SMEMORATA,ORA E IN FUTURO TI RICORDERAI DI ME E IL MIO GRUPPO."
Forse ciò che intendeva era proprio questo...con quelle spine mi avrà fatto una strana maledizione!
-Okay,ora sono letteralmente impazzita:demoni,mostri,lividi,specchi,sogni,spine, sono fuori come una campana!
Dico a bassa voce, tirando un pugno sul muro.
22:30
Per distrarmi un po' guardo la televisione, ma in men che non si dica per colpa di tutto lo stress accumulato cado in un sonno profondo.

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