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Era quasi finito novembre. Changbin aveva deciso di portare Minho al centro commerciale, voleva bene al suo amico e non riusciva a guardarlo stare a casa distruggendosi per la sua vecchia relazione. Non fu felice di quello che avevano fatto Jisung e Felix, era venuto a sapere che i due si erano iniziati a frequentare prima che il blu lasciasse il suo amico, era deluso dal loro comportamento, non se lo aspettava, però non poteva farci nulla dopotutto.

Changbin si presentò a casa dell'amico, lo aspettò mentre finiva di prepararsi. Decisero di andare in macchina, nonostante non fosse così lontano, ovviamente guidò Minho in quanto il corvino era ancora minorenne. Entrarono in un negozio sportivo, in cui il minore comprò un paio di pantaloni della tuta e due canottiere per allenarsi, poi andarono in un negozio di vestiti, classico, nulla di troppo elegante o eccessivo, presero qualche indumento per quelle fredde stagioni e poi andarono a mangiare qualcosa al Mcdonald's. Parlarono di cazzate varie e dei loro amici, poi Minho se ne uscì con "come va con Seungmin?" l'altro arrossì leggermente "non so cosa fare" sussurrò grattandosi il retro del collo "dovresti dichiararti" disse l'altro per poi prendere un boccone del suo panino "forse lo farò".

Dopo aver girato per un'ora decisero di sedersi su una delle panchine presenti nel centro commerciale, le gambe gli dolevano, non sapevano se tornare a casa o meno. Changbin appoggiò la testa alla spalla dell'altro, rimasero in quella posizione per qualche minuto guardando la gente passare davanti a loro. Si alzarono, volevano portare le buste in macchina per poi tornare a girare per i negozi. Poco prima di iniziare a camminare il maggiore si guardò attorno e riconobbe un gruppo di ragazzi, i loro amici, poi notò altre quattro figure, tra cui Felix e Jisung, in quel momento il suo cervello si spense, andò in panico, sentiva le gambe molli e le lacrime agli occhi e quando il suo amico lo guardò preoccupato, l'unica cosa che riuscì a fare fu avvicinarsi di più a lui per poi collegare le loro labbra in un bacio, non a stampo, non frettoloso, voleva distrarsi e forse il corvino lo capì, perciò lasciò cadere a terra le buste. Minho essendo più alto dovette abbassare leggermente la testa, aveva poi legato le braccia attorno al corpo di Changbin mentre quest'ultimo le portò sulle sue guance. Il maggiore si staccò e piano aprì gli occhi, incontrò quelli del minore "scusa" sussurrò "non preoccuparti, scusami anche tu" rispose, il viola lo guardò stranito "per cosa?" spalancò gli occhi quando il più basso fece scontare nuovamente le loro labbra.

Continua...

JUST FRIENDS -MINBINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora