Capitolo 1

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Robin's POV:
Quella mattina avevo saltato una lezione per andare subito a parlare con Mr. Hauser, il professore di inglese, che spesso mi proponeva di pranzare con lui e parlare un po' della mia vita.
Entrai nella sua aula. Lo vidi intento a leggere un giornale con fare sollevato e quando si accorse della mia presenza mi salutò con un sorriso a trentadue denti.
"Robin! Oggi sei venuta in anticipo." Osservò lui.
"Sì, avevo particolare bisogno di parlarle." Gli spiegai io.
"Certo! Ma prima di cominciare volevo informarti del fatto che hanno finalmente trovato Will Byers, ed è sano e salvo. Non è una splendida notizia?" Mi interruppe lui.
"Stupenda." Risposi io con poco entusiasmo nella voce. Non mi importava troppo di Will dato che non conoscevo nè lui nè la sua famiglia, ma ero sollevata anch'io nel sapere che era stato ritrovato.
"Di cosa volevi parlarmi, Robin?" Domandò Il professor Hauser tornando all'argomento precedente.
"Sì, giusto. Volevo dirle che ho intenzione di scappare. Ricordo che mi aveva chiesto di avvertirla nel caso avessi deciso di farlo, quindi eccomi qua. Voglio andare via da Hawkins." Dissi tutto d'un fiato.
"Robin-"
"Ho deciso. E non ho intenzione di tornare sui miei passi. Vado via." Lo interruppi.
"Robin, sei proprio sicura? È una decisione importante da prendere e tu ci stai pensando troppo poco secondo me."
"No! perché so che se ci pensassi troppo, poi i sensi di colpa e i rimpianti si farebbero sentire! Voglio andare via, vivere in un posto dove io possa avere libertà e una vita piena di emozioni. Non la solita solfa ogni giorno."
"Io non sono nessuno per farti cambiare idea, però se tu almeno provassi a trovare qualcuno... un amico... un'amica."
"Signor Hauser... nessuno si accorge di me, nessuno mi vuole parlare, nessuno mi trova interessante... e hanno ragione! Io non sono interessante!"
"Certo che lo sei Robin! Sei l'alunna più interessante che abbia mai avuto, il solo problema è che se tu non ti avvicini alle persone, loro non si avvicineranno a te!"
"Mi sta forse suggerendo di fare la prima mossa?!" Accusai in tono aggressivo.
"E perché no?" Gridò esasperato il professore.
Rimasi in silenzio. Non avevo idea di cosa dire. Forse aveva ragione il signor Hauser? Dovevo fare la prima mossa sennò nessuno l'avrebbe fatta con me? No. O forse sì? Almeno volevo degli amici? C'era una parte di me che diceva di no ma chi volevo prendere in giro? Chiunque vuole degli amici.
"Robin, per piacere. Provaci. Tre giorni. Ti do tre giorni per provare a farti un amico e poi, se non lo avrai trovato, potrai partire e andare dove vuoi. Ok?" Mi propose lui.
"Ma nessuno mi vorrà parlare!" Protestai.
:Mi vuoi dire che di tutta la scuola non c'è nemmeno una persona che non ti odi a morte?" Tentò di farmi ragionare.
"Non è l'odiare il punto, è che nessuno mi conosce, sono come una sconosciuta per loro. Nessuno mi nota." Spiegai.
"Provaci, Robin. Fallo per me."
Annuii scocciata e uscii dalla stanza salutando con la mano.

Joy's POV:
Mi svegliai. Avevo avuto un incubo. Ero tutta sudata e guardando la sveglia mi accorsi che era tempo di alzarsi e andare a scuola.
Mi vestii e scesi giù in cucina per fare colazione, dove incontrai Nancy, mia sorella.
"Buongiorno sorellina." Sorrise lei.
"Ciao." Ero di pessimo umore.
"Vedo che ci siamo svegliate col piede sbagliato, eh?" Mi stuzzicò.
"Precisamente, e gradirei il tuo silenzio." La zittii in brutto modo.
"Noiosa come sempre, la ragazza." Affermò Nancy.
"Stronza come sempre, la sgualdrina." La insultai riferendomi al fatto che la sera prima aveva fatto di nuovo tardi, tornando a casa alle tre di notte dopo, evidentemente, aver scopato con Steve Harrington, il suo ragazzo.
"Come ti permetti!? Modera il linguaggio!" Gridò indignata Nancy.
La ignorai e mi avviai verso scuola in bici.
Una volta arrivata avevo lezione di fisica. Odiavo la fisica. Non prestai molta attenzione e quando la campanella suonò mi diressi in cortile: avrei letto sugli scalini tutto il tempo, come al solito.
"Ehi" azzardò una voce.
Alzai lo sguardo e vidi due bellissimi occhi blu che incrociavano i miei.

The Girl who Noticed Me - Robin BuckleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora