Capitolo 8

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Kageyama POV

È stata una giornata...diversa. Se ne sono andati tutti, gli unici ad essere rimasti siamo io e Oikawa e quei due ragazzi che a quanto pare vivono con Hinata. Ci guardano e ci salutano andandosi a chiudere nella loro camera.

Oikawa si alza e si stiracchia.
"Grazie per questa giornata, Tobio ti aspetto in macchina" dice e mi fa l'occhiolino.

Ma che vuole

Si salutano con un abbraccio e Oikawa esce dalla casa.
Inizio a guardarmi attorno non sapendo cosa fare o cosa dire.
A rompere il ghiaccio c'è Hinata che mi guarda e mi fa cenno per sedermi di fianco a lui.
Così faccio.

"Grazie per aver accettato di lavorare con noi, non sai quanto significhi per me lavorare con una persona famosa come te" dice sorridendomi.
Lo guardo e mi scappa un sorrisetto soddisfatto.
"Sei bravo in quello che fai e a quanto pare hai conquistato Oikawa"
Gli scappa una risatina che illumina l'atmosfera.
"So che hai influito anche tu sulla sua scelta"
Lo guardo.
"Cosa te lo fa pensare?"

"Sei una persona gentile Kageyama Tobio sotto quella corazza che ti sei costruito"
Il mio viso si illumina con un leggero rossore.
"Mi conosci da bene o male una settimana, cosa ti fa pensare di avermi compreso così tanto?"
"Non lo so, lo sento. Sai ho una buona percezione per il carattere delle persone!" mi guarda mentre gli si illuminano gli occhi fiero di questa sua 'abilità'.
Mi scappa una risata.
"Sei davvero strano"

Mi sorride.

"Posso farti una domanda?"
Annuisco.
"Perché sei diventato un modello?"
Spalanco leggermente gli occhi, non mi aspettavo una domanda simile.
"Sinceramente, non lo so. Prima di diventare un liceale non avevo la minima idea di cosa fare nella mia vita, tutte le persone accanto a me avevano già programmato tutto. A quell'età pensavo fosse noioso programmare tutta la mia vita da capo a piedi."
Incrocio le braccia e poggio la testa sullo schienale del divano.
"Un giorno i miei genitori mi chiamarono e mi dissero che volevano che il mio futuro fosse un futuro brillante e pieno di soldi. Mi procurarono un appuntamento per scattare delle foto per la pubblicità di un rasoio. All'inizio protestai, ma sapevo di non potermi sottrarre alla volontà dei miei."

Sospirai.

Hinata mi mise una mano sulla spalla come segno di appoggio.
"Il servizio fotografico andò molto bene, stranamente lo trovai divertente. Da quel giorno, visto che gli abbonati e non di quella rivista continuavano a chiedere di me, mi richiamarono nuovamente e iniziai ad entrare in quel mondo. Devo dire che non era la mia aspirazione a quei tempi, però ora mi diverto a farlo, quindi questo lo devo ai miei genitori."

Guardo Hinata.
"Tu perché fai il fotografo?"

Gli si incupì lo sguardo.
"Ah scusa se non vuoi parlarne non fa nulla"
"No non ti preoccupare."
Si sistema i capelli per poi cacciare un sospiro.
"Mio padre era un fotografo, non l'ho mai conosciuto perché morì prima che io nascessi, ma mia madre da piccolo mi raccontava sempre quanto fosse bravo in quello che faceva. I miei genitori si sono conosciuti grazie alla fotografia, mio padre stava facendo degli scatti in spiaggia e a un certo punto iniziò a fare foto di mia madre. Lei se ne accorse e gli sorrise."

"Lui gliele fece vedere e le disse che era bellissima. Iniziarono a conoscersi finché non si misero insieme e si sposarono.
Storia strana vero?
Beh questa è la storia che mi raccontava ogni anno al compleanno di mio padre."
Iniziarono a scendere delle lacrime che gli bagnarono le guance.

"Come ti ho detto non ho mai conosciuto mio padre, ma vedere sempre gli scatti che ha fatto a mia madre nel corso degli anni mi fa sempre emozionare. Mia madre mi ripete sempre 'magari troverai anche tu la persona che ami grazie alla fotografia'. In conclusione posso dire che amo questo lavoro, oltre che per lavorare con dei modelli, principalmente  perché voglio poter ritrarre come mio padre la persona che amo, poter scattare delle foto che ritraggano la sua bellezza."

Il suo sguardo incrocia il mio.
I suoi occhi sono determinati e fanno trapelare ancora delle lacrime.
Alzo la mano e inizio ad asciugarle.

"Non piangere, non ti si addice"
Ride dolcemente.
"E cosa fa pensare a te invece che non mi si addica?"
"Il tuo sguardo"

"Eh?"
"È sempre allegro, rende felici tutti quelli che sono attorno a te. Piangere non ti si addice per nulla"
Lo vedo spalancare gli occhi per poi distogliere lo sguardo dal mio.

Ho detto qualcosa di male? Ho esagerato?
Inizio a preoccuparmi.
"Scusami ho detto qualcosa di sbagliato? Non era mia intenzione"
Mi guarda con la coda dell'occhio e vedo la sua faccia completamente rossa.

Arrossisco anche io di conseguenza.

Rimaniamo in silenzio per un po'.
"Kageyama-"
Viene interrotto dal rumore di un messaggio.

Controllo il mio telefono, è Oikawa.

Oikawa:
Ma state limonando?😏 Stai da mezz'ora là dentro

Io:
Coglione.

Mi alzo e mi sistemo la giacca.
"Si è fatto tardi, credo sia meglio se vada"
Hinata si alza a sua volta.
"Va bene..."

Mi avvio verso la porta mentre Hinata mi segue.

Apro e inizio ad uscire.
"Grazie per oggi e ancora complimenti."
Mi guarda.
"Kageyama, grazie"
Mi rivolge un sorriso dolce che mi fa sciogliere completamente.
Fa gesto per abbracciarmi ma si ferma.

Al diavolo.
Lo avvolgo in un abbraccio.
Ricambia subito.

Il mio cuore inizia ad andare più veloce. Devo staccarmi o penserà che sia strano. Faccio per staccarmi ma inizio a sentire un altro battito forte quanto il mio.

Lo guardo con gli occhi leggermente spalancati.

Mi stacco visto che la situazione si sta facendo stranamente insolita.

"Io.. Io vado, ci vediamo in giro"
Annuisce imbarazzato mentre il suo viso era ancora tinto con quel colore rossastro, ora più lieve di prima.

Dio è stata una giornata strana.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2022 ⏰

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𝙔𝙤𝙪'𝙧𝙚 𝙈𝙮 𝙎𝙥𝙚𝙘𝙞𝙖𝙡 𝙋𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣「𝑲𝒂𝒈𝒆𝒉𝒊𝒏𝒂」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora