Capitolo 4

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Si guardavano tutti e due immobilizzati, Julie non riusciva a parlare e aveva le cosiddette 'farfalle nello stomaco' che le diedero per un momento la sensazione di star per vomitare, ma poi pensò che, certamente, davanti a tutti quel ben di Dio non poteva di certo rigettare i suoi succhi gastrici e cercò di stabilizzare quelle 'cose' e di non far arrossire le sue guance come i pomodori che aveva mangiato a pranzo.
Liam la fissava con occhio attento e prestava attenzione ad ogni suo minimo movimento.
Voleva vederle il viso e il colore degli occhi, i capelli erano ricoperti dal tessuto del foulard apparentemente più costoso di casa sua. Il suo sguardo si soffermò sulle sue labbra, erano di un color roseo ricoperte da un sottile strato di lucidalabbra trasparente e davano l'impressione di essere davvero morbide.
Scelse si fare lui la prima mossa, visto che non se la sentiva di perder tempo a fissarla facendosi credere 'un nerd che ha visto più mucche che ragazze nella sua vita'. Le allungò la mano in avanti aspettando che lei ricambiasse il saluto e si presentò:
"Buon giorno signorina, sono Liam Payne e sarei lieto di sapere il vostro nome." le disse in modo cavalleresco, le sembrava quasi una principessa, quale metodo migliore di trattarla come tale?
Lei gli sorrise per la prima volta quel giorno e poi sempre con quel bel sorrisetto gli rispose:
" Julie. "
"Cognome?"
"Evans."
Gli rispose e sapeva già che ora quel fantastico ragazzo si sarebbe fatto condizionare dal suo cognome e ne ebbe la conferma quando lui la guardò.
"Julie Evans?" chiese in modo interrogativo.
Lei annuì e mormorò un lieve "non si lasci condizionare dal mio cognome."
La ragazza stava già programmando la sua via di fuga, ma questa volta non c'entrava la stampa, ma la paura di non essere accettata da qualcuno che si comportava in un modo diverso dagli altri.
Liam conosceva bene quel nome (d'altronde chi non conosceva una delle ereditiere più ricche di New York dopo Paris Hilton?), ma vedendo il suo imbarazzo e nervosismo decise di scegliere la strada più facile per entrambi: far finta di non conoscerla.
"In realtà non conosco nessuno che si chiami così. Per cosa è qui piccola Julie?"
La ragazza arrossì e abbassò lo sguardo trovando interessanti i suoi tacchi lucidi che ora erano sporchi e impolverati, pensando che quando sarebbe tornata a casa avrebbe dovuto buttarli subito.
"Beh, sono qui, perchè su internet ho trovato dei modelli di collane molto originali e pensavo di dare un'occhiata da vicino nel negozio, ma a quanto pare sono capitata in un mercatino di paese."
Disse storcendo il naso ancora sentendo la puzza della cacca di cavallo o di qualunque altro animale.
Il ragazzo non sapeva se ridere di quella visione così tenera o di abbracciarla, ma per la seconda volta scelse di continuare il discorso.
"Non è un semplice mercato, è un mercatino delle pulci cioè dove le persone del paese portano le cose che non usano più e le rivendono."
"Quindi la mia collana a chi apparterrebbe?"
"Beh dipende, ti avverto che non sarà  quella che ti farò vedere, ma una copia identica."
"Perché non l'originale?"
"Perchè sono di mia nonna e mio padre crede nella personificazione dei defunti in oggetti, quindi secondo lui è come se ti regalassi la nonna. Vieni te le mostro."
Le rispose con un sorriso.
Lei gli sorrise di rimando e lo seguì.

OKAY SONO VIVA.
Perdonatemi per l'ora ma ormai scrivo le storie solo di notte (da qui si può  capire quanto facciano schifo..) e ora ho voluto aggiornare perché non aggiorno da trooppo tempo.
Si okay questo capitolo fa un po'  schifo eh? Lo so, lo so.
Okay appena finirò una delle mie tre storie (leggetele tutte ve pregooo) ne posterò un'altra che ho già  in mente (ne ho almeno 10 nelle bozze) ma sono indecisa sul protagonista maschile eh beh non so AIUTATEMI!
Okay ho finito il mio momento di pazzia.
Ricordate di mandarmi i vostri pensieri per la storia su Zayn e leggetela (se non mi inviate i pensieri non posso continuare)
E ORA TUTTI ALLE TASTIERE: COMMENTATE E VOTATE YEEE SPERO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO.
#loveyouall
P.s.
Per le Ashton's girls: quel ragazzo si fa ogni giorno più figo ma aiut

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