Capitolo 2

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Dopo circa un ora passata ad ascoltare la musica dal suo Ipod, il suo autista le disse che era arrivata.

Julie guardò fuori dal finestrino e non potè credere ai suoi occhi.

Un mercato delle pulci.

Un fottuto mercato delle pulci.

Non poteva andarci, che figura avrebbe fatto se l'avessero vista lì?

Se ci fossero state sue foto su Internet la sua intera reputazione sarebbe stata rovinata.

Ma lei aveva urgentemente bisogno di quella collana ed era disposta a tutto.

"Sicuro che è qui?"
Julie non poteva davvero crederci, sembrava tutta una presa in giro. Sperava solo che non uscissero delle telecamere o sarebbe stata rovinata.

"Si, signorina, è questa la strada."

L'autista la osservò dallo specchietto retrovisore e sorrise nascondendo una risata. Aveva capito che quello non era il suo ambiente. Secondo lui e la servitù, era una tale perfettina egoista che faceva di tutto per mettersi in mostra ed attirare l'attenzione. Non per niente i domestici la chiamavano 'principessa',in senso dispregiativo naturalmente. Aveva sempre creduto che fosse una persona molto materialista, senza sentimenti e con un grande conto in banca, ma in realtà non la conosceva.
Non avevano mai avuto una conversazione, se non approposito di un passaggio o di venirla a prendere in qualche zona della Grande Mela.
Decise che per una volta sarebbe stato buono, forse avrebbe avuto anche un aumento.

"Signorina se vuole posso darle un paio di occhiali da sole e un foulard."
Era certo che ci fossero degli accessori nel portabagagli, a volte capitava che la cosidetta 'principessa' portasse anche qualche vestito con lei ma lui non sapeva il perchè e non aveva intenzione di scoprirlo.
"A-aw grazie mille.
Il ragazzo uscì dall'auto ormai impolverata e si diresse verso il retro aprendo il portabagagli rovistando all'interno in cerca di qualcosa.
Trovò una sciarpa enorme color marrone e un paio di Ray-Ban neri.
Ritornò nell'auto e le diede l'occorrente per nascondere la sua faccia.
Lei guardò il pezzo di stoffa marrone disgustata, era della collezione di tre anni fa e il marrone non si abbinava di certo al modo in cui era vestita.
Appena uscì l'odore di stelco di mucca le entrò nelle narici e mentre camminava sentì la sua scarpa alta non staccarsi dal terreno, guardò in basso e vide che le sue scarpe nere erano sulle feci di qualche animale.
In quel momento si promettè solennemente che non sarebbe mai più andata in campagna.

Julie Evans non era mai stata davvero attratta fisicamente da un ragazzo.
Tutti quelli che lei frequentava erano: principi, modelli, attori, cantanti e multimiliardari;
non era mai stata a contatto con un ragazzo 'normale' escludendo il suo autista, di cui non si ricordava il nome, e il suo magiordomo, un cinquantenne molto alto e magro.
Albert era simpatico, da piccola le portava sempre i biscotti al cioccolato che la sua nutrizionista le vietava. Per quanto lui le volesse bene, però non poteva insegnarle niente in materia di ragazzi, ci voleva una figura femminile che però lei non aveva avuto la fortuna di avere.

E quando si ritrovò davanti un ragazzo molto carino, con gli occhi color cioccolato, un sorriso mozzafiato e delle belle braccia muscolose non seppe che fare.

Okay sono in ritardo, ma ho una sorpresa per voi (forse non lo è lol)
Posterò una nuova storia, che però non è proprio una storia.
Vi chiedo ( vi prego) di inviarmi per messaggio privato tutto quello che vorreste dire a Zayn in questo preciso momento a proposito della sua decisione di lasciare la band. Okay? Okay.
Specifico che non voglio approfittare del fatto che lui se ne sia andato, ma penso che sarà meglio se ci sfogassimo.
(Potete scrivere di tutto anche le cose più banali e se avete più pensieri scrivetemeli) non sarà più una mia storia ma uno sfogo di tutte/i.
Okay ho finito, credo.
Mhhh LEGGETE NY'S PRINCESS
OKAY CIAO XX


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