31-BACIO AMARO.

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Per la seconda volta la nostra favola venne interrotta, evidentemente non era destino che accadesse quel qualcosa tra noi. C'era quasi, era così vicino alle mie labbra che potetti sentire il suo respiro mischiarsi col mio, eppure non eravamo riusciti a farlo diventare reale, restava solo nella mia immaginazione e sperai nella sua. Non gli diedi modo di scusarsi, sapevo che l'avrebbe fatto o che avrebbe detto qualcosa tipo "non avrei dovuto provare a baciarti" e stronzate simili, per questo ero fuggita in camera anche se non riuscivo a dormire. Era più di un'ora che cercavo di prendere sonno ma ogni volta che provavo, vedevo le sue labbra a un palmo dalle mie, i suoi occhi blu leggermi dentro, il suo respiro unito al mio...Avevo bisogno di bere, e non acqua. Scesi le due rampe di scale, mi ricordai che c'era una specie di bar proprio al piano inferiore, sicuramente avrei trovato qualcosa di buono per me. Mi avvicinai con le punte dei piedi, non conoscevo la maggior parte dei liquori e degli alcolici che c'erano, ma trovai due bottiglie di vodka liscia e altre due alla pesca, presi quella liscia e andai a sedermi sul divano. Non bevevo da tanto, decisi che avrei terminato la bottiglia per recuperare il tempo perso. A metà bottiglia sentii un rumore dietro al minibar, mi avvicinai e mi accorsi che dietro le tende rigorosamente beige, c'era una porta finestra che dava sul giardino. Volevo solo chiuderla ma quando sentii una voce provenire dall'esterno, mi bloccai, <<non dovresti bere così tanto>>, fece a mo' di predica, che carino a preoccuparsi per me, maledetto. Quella voce mi stava tormentando, non poteva farlo anche nella realtà oltre che nei sogni, <<non sei mio padre, rilassati è solo un po' d'alcol>>, uscii all'esterno, faceva freddo ma feci finta di non sentire niente. <<Si e già ti ha fottuto il cervello>>, non ne aveva proprio idea di ciò che avevo per la testa, <<oh credimi a fottermi il cervello ci pensa qualcun altro>>, una risata amara lasciò le mie labbra, mi guardò e senza dire una parola, prese una sigaretta che si portò alla bocca. Dannazione, perché doveva essere così sexy? Prese l'accendino e si fumò tranquillamente la sua sigaretta. Era terribilmente sexy visto di profilo mentre fumava una sigaretta, l'avrei osservato per ore.

 <<Perché mi fissi?>>, non alzò lo sguardo, osservò la sigaretta bruciarsi a ogni tiro, eppure sentì i miei occhi addosso. <<Non ti sto fissando, sto pensando al fatto che tu mi fai la predica eppure fumi, non sei migliore di me>>, sorrise e pensai che non avessi mai visto un sorriso più bello del suo, <<non sono migliore di te in ogni aspetto Hope, non solo in questo>>, annunciò come se si stesse facendo la predica per qualcosa. Calò il silenzio e ne approfittai per bere la mia amata vodka. <<Butta questa cosa>>, disse riferendosi alla bottiglia tra le mie mani, poteva scordarselo che l'avrei fatto senza condizioni, <<se io butto la bottiglia tu butti la sigaretta>>. Fu il mio modo di ricattarlo ma non servì, in un attimo si avvicinò a me e prese la bottiglia, <<stronzo! Ridammi la mia vodka>>, cercai di stare al suo passo, ma corrergli dietro ubriaca, non era una buona idea, tant'è che non vidi minimamente un sasso e inciampai, senza cadere. Non caddi perché mi afferrò e mi tenne stretta a sé, il suo petto era caldo come il fuoco. <<Ti avevo detto di smettere di bere>>, allentò di poco la presa e mi allontanai da lui, non volevo scottarmi ulteriormente, <<sto bene tranquillo>>, <<se non c'ero io chissà cosa potevi farti>>, era un melodrammatico allo stato puro oppure voleva sentirsi un eroe solo per avermi evitato una stupida caduta. <<Ridammi la bottiglia>>, misi il finto broncio ma non funzionò, non si smosse nemmeno un po' e mi ritrovai costretta ad arrampicarmi sul suo braccio per cercare di arrivare alla bottiglia con scarsi risultati.<<Sei troppo bassa per prenderla>>, si divertì a prendermi in giro, bastardo con gli occhi azzurri, <<tu stai barando e non è giusto>>, con uno scattò degno di Oscar, sfilai la sigaretta dalle sue labbra, la buttai a terra e la colpii con il sasso, non potevo spegnerla sotto i piedi, non avevo le ciabatte. <<Che cazzo fai? Era l'ultima>>, ops si era arrabbiato, <<così impari a non darmi l'alcol, ti avevo detto che non avrei bevuto se tu non avresti fumato>>, stavolta mi ero irritata sul serio. <<Vai a fare in culo Hope>>, urlò in preda a una crisi di nervi senza sigarette, aveva iniziato lui, <<vacci tu Damon>>. Preso dall'impulso, gettò la bottiglia a terra che si ruppe in mille pezzi, spaventata cercai di raggiungere la porta finestra e tornare in salotto, ma non pensai al fatto che ero a piedi nudi e mi entrò un pezzo di vetro nel piede. 

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