Eden camminava per le vie della città, dirigendosi lentamente verso la zona dove si sarebbe dovuto trovare "il Bazar Indiano". Il sole stava lentamente tramontando e il cielo si era tinto di un arancione caldo e acceso.
Il venditore era stato di una delicatezza inaudita; oltre ad averle proposto un prezzo più che sensato (cioè, solo 400 rupie d'argento per due completi, compresi guanti e fascia per la vita, una camicia da notte e due cambi di biancheria) le aveva anche spontaneamente regalato una collana tra quelle che erano in vendita, cioè un ciondolo con una grande pietra blu scuro, che non sembrava per nulla preziosa, ma era bellissima. Adesso, la fanciulla la portava con orgoglio al collo. Aveva tenuto addosso i vestiti che si era portata nella tenda, mentre aveva riposto gli altri con cura nell'enorme sacco che si portava a tracollo. Prima di dirigersi nella parte alta della città, Eden era passata per il mercato alimentare per procurarsi qualcosa da mettere sotto i denti; li', con appena un paio di rupie d'argento, aveva rimediato mezzo filoncino di pane, due pere (di cui una l'aveva conservata) e, cedendo alla gola, un chicco d'uva caramellato. Ironia della sorte, per quanto si fosse guardata intorno, non aveva trovato nemmeno un mango al mercato. Dovevano essere finiti tutti in mattinata.
Aveva approfittato di quella tappa anche per riempire la sua nuova borraccia che, senza saperlo, aveva funzionalità anche come thermos (se lo avesse saputo prima, probabilmente non avrebbe insistito così tanto sul prezzo). Adesso le rimanevano circa due rupie d'oro e mezzo, se non un pochettino di più; nonostante ciò la giovane era inquieta. Oltre alle incertezze sul piano economico, il suo più grande timore era Arthur. E se fosse morto? E se si fosse dimenticato di lei? E se lei gli avesse fatto un torto che non sapeva ancora? E se l'avesse cacciata?
Era ormai sera. I suoi pensieri vennero interrotti da una scritta luminosa davanti ai suoi occhi: "Il Bazar Indiano". Era arrivata. Non era certo il momento per avere ripensamenti; se quel signore l'avrebbe aiutata oppure no, lo avrebbe scoperto fra pochi istanti.
Spinse la porta, che risuonò con una campanella, e entrò nel negozio. Sentì qualcuno borbottare da un angolo della sala, ma non capì da dove né tantomeno cosa avesse detto. Il locale non era particolarmente grande, appena quanto una piccola casa, ma si estendeva in altezza per almeno 5 o 6 metri. Le pareti erano tutte librerie completamente stracolme di libri, vecchi, nuovi, grandi, piccoli, alcuni dalla copertina in pelle e altri cosi rovinati da non riuscire a leggere nemmeno il titolo. In un angolo, l'unico tavolino di legno, con una lampada e tre sedie, aveva un aspetto molto vecchio e polveroso. Negli angoli si trovavano delle grandi scale a pioli, di quelle che si usano per raggiungere i libri più in alto, e ai loro lati erano attaccati decine di voltanti o di biglietti. L'ambiente dava una sensazione di confusione e di casa allo stesso tempo, un posto dove ci si sente sereni anche se le cose non sono al loro posto. Ora la giovane capiva perché quel posto venisse definito un bazar. Aveva quasi l'impressione che quel posto contenesse così tanto sapere che egli fosse costretto a mostrarsi anche grazie al disordine.
<<Ho detto che siamo chiusi>>.
Una voce roca e tenebrosa si alzò alla destra di Eden, che si girò di scatto, impaurita. Un vecchio grande e grosso si trovava al suo fianco; aveva la pelle così rugosa e penzolante che avrebbe potuto quasi coprire i suoi grandi occhi celesti, e l'assenza di capelli era compensata da una folta e lunghissima barba bianca, che arrivava fino al petto nonostante fosse raccolta in una manciata di treccine. Guardava la ragazza con sguardo truce, che però non nascondeva una scintilla di intelligenza e curiosità.
Eden, tremante, gli chiese: <<Lei è Arthur, vero? La stavo cercando.>>
Il vecchio si accarezzò la barba vicino al mento <<Si, sono io. E tu devi essere...?>>
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La Novella dei Miracoli ~ Lettere della tua amata Eden
FantasíaEden si sveglia in un bosco, senza avere nessun ricordo. Non sa com'é arrivata in quel posto, non sa chi è, come si chiama. Non riesce a ricordare nemmeno se è un ragazzo o una ragazza. Al suo fianco, una piccola sacca da viaggio con all'interno poc...