Lie: marinai superstiziosi. Un inizio.

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Capitolo 1: non tutti i capitani di una nave hanno una barba.

Entrai nella stanza di Paul con un foglio e con un'immensa voglia di arachidi (non lo so, mi piacciono).
"Trovata!" Dissi urlando
"Cosa? La tua voglia di vivere?" Scrisse qualcosa su un taccuino
"No, qualcosa di meglio! I permessi!"
Mi guardò e nel suo volto apparve un mezzo sorriso
"Quindi facevi sul serio... Fammi vedere"
Gli passai il foglio e mi sedetti davanti a lui.
"Allora?" Chiesi con felicità "Non sei contento?"
"Oh sì che lo sono. Grazie a questa potrò preparare un frullato alle fragole"
Il mio cuore fece un tuffo nel vuoto. U-un frullato alle fragole?!
"Cosa?!" Gli presi il foglio dalle mani e lo lessi.
"Io... Non... Non capisco..."
Paul fece un respiro profondo
"Quanto hai pagato?" Chiese
Non risposi. Avevo la gola secca, sudavo dalle mani e dalle ascelle (forse anche dai piedi) e il mio cervello non riusciva ad elaborare quello che era successo
"Billy! QUANTO GLI HAI DATO?"
Alzai lo sguardo dal foglio e lo guardai terrorizzato
"10.000 dollari" dissi
Si rilassò
"Ti ha fregato" sollevò una tazzina e la posò nelle sue labbra, poi sorseggiò. La rimise giù "È meglio che ti riprenda i soldi"
Lo guardai un'ultima volta e poi corsi verso il molo dove, in lontananza, vidi la nave che stava lasciando il traghetto. Corsi come un pazzo e prima che la nave diventasse impossibile da raggiungere, feci un salto. Per fortuna, mi aggrappai ad una corda e con le (poche) forze che avevo, salii sopra ed ebbi una calorosa accoglienza, fatta da uomini armati con fucili e da gente sbronza che vacillava ogni volta che camminava. Un uomo dalla lunga barba nera si avvicinò a me
"Guarda un po', uno stecchino che si è perso. Che ci fai qua? Voglio una buona motivazione o sennò sarai buttato in acqua"
Inghiottii la saliva che era in bocca
"Lei è il c-capitano?" Chiesi tremando
Rise con gli altri
"Proprio così, sono il-"
"Chiudi quella boccaccia, Brock" urlò qualcuno dalla voce femminile
Tutti si girarono indietro per vedere chi lo aveva interrotto. Era una ragazza, forse della mia stessa età. Capelli neri che le arrivavano fino al collo, occhi castani e vestiva come una normale ragazza di città. Iniziò ad avvicinarsi a me
"Non provare più a crederti il capitano di questa nave, sottoposto" si girò verso di me "E tu... Tu sei il ragazzo di prima. Che ci fai qui?"
Pensai alle parole che avrei detto davanti a tutti, scendendo con attenzione
"Io... Io voglio i miei soldi indietro"
Ci fu un silenzio di tomba
"Non credo proprio" disse
"Mi hai fregato. In quel foglio c'era la ricetta per un frullato, quindi rivoglio i soldi indietro"
La ragazza sembrava divertita dal momento
"E cosa farai se non te li ridarò?"
"Allora li prenderò con la forza"
Si guardò intorno
"E come farai? Siamo letteralmente 20 contro 1"
"È per questo che ti sfiderò in un combattimento. Se vincerò io allora mi riprenderò i soldi. Se invece perderò allora..." Ci pensai "... Potrai fare qualsiasi cosa con me. Ammazzarmi, farmi pulire la nave..."
Altro silenzio di tomba
"Non posso accettare. Sappiamo già chi vincerebbe"
Alzai la voce
"Un marinaio accetta qualsiasi sfida, anche le più fatali. O non credi di essere all'altezza di questo nome? Vigliacca"
Fra il pubblico si levò un leggero "ooooo"
La ragazza mi guardò poi fece un mezzo sorrisetto
"Sarà divertente. Preparati. Fra 10 minuti ti romperò le ossa" e se ne andò in coperta.
Da quel momento capì di aver firmato la mia morte, questa volta, su un vero contratto.

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