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ELIZABETH

So che nessuno è mai stato lì per te
E so che pensi che farò del male anche a te

CAMMINO per i corridoi della scuola con il capo chino e la testa piena di pensieri. Il lunedì mattina è sempre così pesante.

Perlomeno questa giornata di scuola è già finita e potrò tornare a casa per rilassarmi.

Sbuffo aggiustandomi gli occhiali con un gesto veloce della mano e mi concentro sulla canzone che sto riproducendo in sequenza. Mi lascio travolgere dalla sua melodia leggera e le parole sembrano accarezzarmi le guance con il loro significato delicato e profondo.

Socchiudo gli occhi nella speranza di attutire il frastuono che mi circonda e sospiro infilando le mani in testa e continuo il mio cammino con il cuore pesante e le palpebre stanche. Non ho dormito molto questa notte e ogni volta che mi appisolavo, due occhi scuri venivano a trovarmi in sogno. Ho bevuto una tazza di latte nella speranza di rilassarmi ma non è servito a molto. Mi sono fatta una doccia ma il calore del bagno mi faceva pensare alla sua voce soave.

Ho deciso di ascoltare della musica ma ogni parola mi faceva pensare a Dean.

Specialmente dopo questa notte. Specialmente ora che le immagini di quello che è accaduto continuano a ronzarmi in testa come uno sciame fastidioso.

A stento riesco a credere a quello che è successo. Al modo in cui mi sono completamente lasciata andare e gli ho concesso di prendersi un'altra parte di me.

Non capisco neanche il perché l'ho fatto, ma quando mi ha detto quelle cose tutto è cambiato. Quando mi ha confessato che ha pensato a me mentre un'altra lo toccava in modi così intimi, una morsa allo stomaco mi ha lasciato senza respiro.

Perché, in fondo, volevo che provasse quelle cose grazie a me.

Odio sapere che altre ragazze riescono a soddisfarlo in modi che io, probabilmente, non riuscirò mai a fare a causa della mia timidezza. A causa del mio modo impacciato di fare le cose.

Ho deciso, quindi, di spingermi oltre e mostrargli che anche io sono in grado di fargli provare quelle emozioni che gli donano le altre.

E la cosa strana, mentre lo toccavo con gli occhi posati sul suo viso corrucciato dal piacere, è che non ho provato vergogna. Non mi sono pentita di quello che ho fatto perché il modo in cui sussurrava il mio nome, il modo in cui aggrottava le sopracciglia eccitato, il modo in cui stringeva i miei capelli tra le mani colme di anelli mi ha tranquillizzata.

Mi sono sentita una vera donna in grado di far provare piacere.

Dean ha raggiunto il culmine e io l'ho accolto in me senza spostarmi perché volevo creare una connessione molto più potente e solida.

Forse già altre ragazze lo hanno fatto, ma ne sono rimasta comunque soddisfatta.

Specialmente per la frase che ha sussurrato prima di sparire. 'Tu sei la mia chiave'. In quel momento il mio cuore ha perso un battito diventando così piccolo che una vertigine mi ha abbracciato le spalle. Continuo a sentire la sua voce rimbombare in me ogni volta che socchiudo le palpebre.

Io sono la sua chiave.

Lui è la mia.

Mentre mantengo lo sguardo ben fisso sui miei anfibi, un petto duro entra in collisione con il mio addome sorpreso. Sento il ragazzo imprecare e sbilanciarsi verso di me per evitare che caschi con il sedere a terra. Serro gli occhi aspettando che il pavimento duro e freddo entri in collisione con il mio corpo, ma mi ritrovo a boccheggiare in cerca d'aria appena i miei ricordi riconoscono il profumo pungente.

YOU SAVED ME 1 |Cuori paralleli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora