Greenwitch

5)È l'universo giusto?

POV VIRGINIA
Era sera inoltrata ed ero sveglia seduta sul letto, non riuscivo a dormire, il giorno prima Strange mi aveva detto che tra poco sarei potuta tornare nel mio universo e questo mi tormentava nel sonno, non che non voglia tornare ma che ormai mi ero affezionata a tutti.
Loki stava dormendo di lato a me era ormai un mese che non faceva incubi, il massimo che è successo è che mi ha abbracciata da dietro una sera, mi ha fatto venire le farfalle nello stomaco.
Ora era lì che ronfava come un bambino, lo stavo guardando, i suoi capelli neri lucenti risplendevano della tenue luce della luna, lui la adorava, era uno dei motivi per cui amava tanto "Midgard".
Mi misi a giocare con i suoi capelli, me li passavo tra le dita e li facevo scivolare nelle mani, non si può dire che lui non mi piacesse, ma non credo che lui provasse lo stesso, non era tipo da relazione, e io non volevo illudermi.
Era buttato a pancia in giù, le braccia verso la testiera del letto e la testa girata verso di me.

Dopo cinque minuti che gli scompigliavo i capelli lui aprì dolcemente gli occhi, non sembrava arrabbiato ma mi guardò con dolcezza e disse
-"Buongiorno principessa"
-"Scusa non volevo svegliarti" dissi io a voce bassa.
Lui con calma si sedette e si mise vicino a me
-"Non riesci a dormire?"
-"No, non voglio andarmene"
-"Mi mancherai" disse lui guardandomi negli occhi.
Appoggiai la mia testa sulla sua spalla, lui mi guardò sorridendo
-"Ti posso insegnare una cosa"
Sinceramente avevo un po' paura ma poi aprì le mani e ne fece uscire dei fuochi d'artificio.
Li guardai sbalordita, poi si girò verso di me e disse-"me lo ha insegnato mia madre"
-"Sapeva fare magie?"
-"Finalmente una cosa che non sapevi hahah"
Ridacchiò lui, poi pensai che avrei potuto provare a vederlo.
-"Posso rimediare...posso?"
Gli indicai il petto, lui se lo fissò come se non lo avesse mai visto e poi annui.
Gesticolai con la mano sinistra e appoggiai delicatamente la mano sul suo petto.

Senti un vuoto interminabile, un dolore atroce alla testa ma da me non uscì nessun lamento, questo solo per due secondi che sembrano in infinita poi vedere i ricordi del dio scivolare indietro era come cercare di afferrare il fumo con le mani per poi fermarsi.
Un castello bianco e oro tempestato di gioglielli e pavimenti di marmo si ereggeva davanti a me, un clima tenue e giallastro mi faceva entrare nel clima familiare della famiglia di Odino.
Un piccolo Loki era in braccio a sua madre Freya, stava piangendo, allora cominciò a cullare il suo bambino, dopo che il piccolo dio si risvegliò la madre gli fece vedere dei piccoli fuochi d'artificio che sbucciavano dalle sue mani morbide e lisce.
Il bambino cominciò a imitare sua madre, dopo un ennesimo tentativo si mise a piangere.
Sua madre con volto compassionevole gli asciugò le lacrime gli prese le mani le chiuse e lentamente le riapriranno insieme e finalmente anche dalle sue mani sbocciarono dei piccoli artifici.