Ciò che il figlio aveva d'innanzi agli occhi era una creatura rarissima e spesso mitizzata da chi non l'aveva mai vista, era una Tear, ovvero, il prodotto di una sofferenza immensa sfociata in un pianto costante e senza fine, era il risultato di un'enorme e prolungata agonia; una lacrima che dal tanto era stata versata aveva scelto di prendere una forma fisica.
Il loro scopo, dicevano le leggende, era consolatorio verso coloro che le avevano evocate e restavano con il loro triste nuovo amico per far si che non si sentisse più solo.
<< Figliolo, puoi fare una pausa? Io e tua madre vorremmo parlarti >> disse il padre in un sussurro.
Il giovane non rispose subito ai genitori che gentilmente si erano messi in attesa proprio di fronte a lui, ci vollero oltre quindici minuti prima che Pimcy alzasse lo sguardo triste verso di loro.
<< Dimmi Pa, che cosa succede? >> chiese il giovane.
<< Io e la mamma ci abbiamo pensato >> esordì Edward.
<< E abbiamo discusso tanto della situazione... >> continuò Polly dolcemente.
I due si guardarono complici per qualche secondo e poi la madre fece un cenno al marito di continuare.
<< Si... Insomma siamo preoccupati di quello che potrebbe accadere, tuttavia, sappiamo e capiamo quale sia il tuo punto di vista... >> la voce di Edward era colma di emozione, sembrava quasi cercare di trattenersi.
<< Allora... stamattina ho mandato un gufo alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, l'ho indirizzato direttamente alla preside e le ho spiegato la situazione... ci ha risposto poco fa... >> il padre sputò finalmente tutta la verità e dopo averlo fatto assunse un'espressione beata e libera.
<< Per la barba di Merlino! E cosa vi ha risposto?! >> esclamò il giovane esterrefatto.
<< Pimcy-Rotgar-Parvalson! Modera il linguaggio signorino! >> urlò la madre guardandolo con sguardo torvo e minaccioso.
<< Scusa Ma! È solo che... cosa vi hanno detto? Posso andarci? >> chiese Pimcy carico di eccitazione.
Il padre lo osservava con un sorriso nervoso, senza sapere esattamente cosa dirgli né come farlo, quindi un po' riluttante si limitò a guardare la moglie che lo incoraggiò con un lieve assenso della testa a procedere.
<< Senti figliolo, io ho qui la risposta... ma... prima di fartela leggere vorrei che tu mi promettessi una cosa importante! >> pronunciò Edward.
Il giovane guardò il padre con sorpresa crescente.
<< Tutto quello che vuoi Pa! >> rispose lui sincero.
<< Voglio che mi prometti che qualunque cosa accadrà non ti vergognerai mai di ciò che sei e non ti pentirai mai di questa scelta che abbiamo fatto... >> disse il padre in tono grave, guardando il figlio negli occhioni grigi.
<< Io... non capisco Pa, perché? >> chiese Pimcy confuso.
<< Promettimelo Pimcy, perché se non lo farai io non ti manderò da nessuna parte! >> minacciò il padre.
<< No! Ok... Io... Io ti prometto che qualunque cosa accadrà non mi vergognerò né pentirò mai delle nostre scelte! >> rispose energicamente Pimcy.
<< Bene... Tieni figliolo, leggi la risposta... >>
"Caro sig. Parvalson,
Devo dirmi molto sorpresa che abbiate scelto di scrivermi e ancor di più che lo abbiate fatto proprio oggi, dopo l'abrogazione della legge Granger sulla liberazione delle creature non umane.
Ritengo che abbiate avuto un coraggio notevole e anche solo per questo vi ringrazio, le famiglie Purosangue come la vostra sono la prova che in questo mondo, tutti possiamo coesistere...
Vi devo ringraziare inoltre per avermi ritenuto degna di fiducia quel tanto che basta da rivelarmi della vostra singolare e incredibilmente situazione famigliare.
Partendo dalle cose più scontate ma tuttavia necessarie, per far sì che il giovane Pimcy possa frequentare la nostra scuola, come saprete dovrete obbligatoriamente rivelare la sua esistenza al mondo magico, o quanto meno, al Ministero della Magia.
Son consapevole che possa spaventarvi dato quanto mi avete rivelato stamani, ma su questo punto vi posso sicuramente aiutare facendovi da garante con il ministro della magia in persona, la discendenza della mia famiglia mi permette qualche beneficio in più ed in questo caso dico, fortunatamente.
Una volta completata questa obbligatoria burocrazia allora sarò ben lieta di accettare il signor Pimcy Rotgar Parvalson nella mia scuola, anzi, se posso dirvela tutta, sarebbe un vero onore.
Ci vediamo domattina alle 07.30 a Londra, fuori dal Ministero e vedremo insieme di fare il possibile per il giovane Pimcy.
Sono fiduciosa che ai tempi attuali le persone siano più intelligenti e comprensive, che riescano ad accettare quanto splendido potrà essere vostro figlio.
Cordialmente,
La preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ex presidente del tribunale supremo dei maghi Wizengamot, ordine di Merlino Prima Classe.
Lucille Mary Chantal Corvonero"
Il giovane Pimcy lesse la lettera con eccitazione crescente una volta e poi la rilesse svariate altre volte, per la paura di essersi perso qualcosa nella risposta della donna, contemplò con sognante desiderio il blasone della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts impresso al centro della busta ora aperta, fantasticando sul cosa avrebbe potuto fare una volta arrivato là.
La preside era una discendente diretta di una delle quattro famiglie fondatrici della scuola, per l'esattezza era la nipote di interminabili discendenze di niente di meno che Priscilla Corvonero. Lucille Corvonero proprio come la sua antenata, sembrava vantare un acume superiore di gran lunga oltre ogni concezione e al contempo una spropositata correttezza, invidiabile da molti, verso le regole e la giustizia.
<< È tutto vero?! Andrò ad Hogwarts? Non mi state prendendo in giro? >> esclamò incredulo il giovane Pimcy.
<< Si amore mio, domattina tuo padre si farà sentire con la commissione del Ministero e vedrai che andrai ad Hogwarts! >> rispose la madre amorevolmente.
Il giovane era al settimo cielo, i suoi genitori non lo avevano mai visto tanto contento in tutta la sua vita, si lanciò al collo della madre e le baciò più volte le guance, poi, riservò lo stesso trattamento al padre che a sua volta lo cinse in un caloroso abbraccio paterno.
Per tutti il resto della giornata Pimcy non riuscì a fare altro che pensare al giorno successivo, alla commissione che si sarebbe riunita e avrebbe valutato praticamente tutta la sua vita, proprio per questa si sentiva teso e tremendamente nervoso, era consapevole che se il padre e la preside non avessero convinto i membri scelti dal Ministero della Magia, oltre al non poter andare a scuola come tutti i ragazzi della sua età, ci sarebbero state anche conseguenze catastrofiche per il padre e la sua ammissione nell'aver nascosto al mondo magico la sua esistenza.
Le ore trascorsero veloci, la piccola creatura nata dal suo pianto, la Tear, era ormai completamente formata ed era mutata leggermente nel colore ora di un blu molto più acceso, quasi elettrico.
Inspiegabilmente l'esserino seguiva il giovane Pimcy ovunque senza mai lasciarlo da solo per piùdi pochi minuti e dopo essere arrivata l'ora di dormire, durante la notte, la creaturina gli fece da ombra fino a dentro il letto, derubandolo di quelle lacrime scese per la preoccupazione del giorno dopo che in quel momento bagnavano il suo viso altrimenti armonioso.
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Hogwarts - E i misteri delle case
FanfictionCosa accadrebbe nel mondo magico se si scoprisse una grossa cospirazione con protagoniste le 4 grandi casate della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts? Pimcy è un giovane che nella vita non ha sognato altro che essere normale, tuttavia, lui no...