13: rovi di rimpianti

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"Gli avevano detto che l'amore vero non finisce.
Avevano detto la verità.
Era stato inutile provare a scollarselo di dosso. Gli si era appiccicato contro le pareti dell'anima come polline di un miele che lui non aveva mai chiesto, lo aveva invischiato e impiastricciato senza più lasciargli via di scampo; una condanna che grondava nettare e veleno, che gocciolava pensieri, respiri e parole incollandogli le palpebre, la lingua, le dita una a una.
Lei gli aveva scavato il petto con un'occhiata, lo aveva lacerato con un battito di ciglia. Gli aveva marchiato a crudo il cuore con quegli occhi da fabbricante di lacrime, e Rigel se lo era visto strappare via senza nemmeno il tempo di tenerselo stretto."
_ Rigel

"Oh, lei sorrideva sempre.
Anche quando di motivi per sorridere non ce n'erano."
_ Rigel

"[...] lui guardava lei, e quando il vento le gonfiava i lunghi capelli castani vedeva ali brunite sulla sua schiena, uno sfarfallio che spariva l'istante dopo, come se non fosse mai esistito."
_ Rigel

"Il bisogno di lei si era fatto ancora più insopportabile, [...]"
_ Rigel

"[...], perché pure in quella penombra lei risplendeva di un riflesso diverso, vero, limpido da far impazzire."
_ Rigel

"... E per la prima volta...
Per la prima vera volta nella sua vita, era stato come abbandonarsi a tutta quella bellezza e a quel dolore. Lasciarsi invadere, morire di un sollievo sfiancante, gettarsi di slancio nel baratro e atterrare su petali di rose, dopo una vita passata tra le spine.
Abbandonarsi a quel calore fino a non sentire altro."
_ Rigel

"Forse, la nostra più grande paura è accettare che qualcuno, sinceramente, possa amarci per quello che siamo."

Fabbricante di lacrime: le migliori frasiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora