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Caro Thomas

Questa e prima lettera che ricordo di aver scritto, ovviamente non so se ne avevo scritte, prima del labirinto. Ma anche se fosse la prima, è probabile che sia l'ultima.

Voglio che tu sappia che non ho paura...di morire, almeno. è più il dimenticare, il perdere quello che sono per colpa del virus, questo mi spaventa.

Perciò, ogni notte dico i loro nomi ad alta voce:

Alby.

Winston.

Chuck.

E li ripeto più e più volte come una preghiera e... e mi ritorna tutto in mente. Le piccole cose come il momento perfetto in cui il sole illuminava la radura prima di scivolare sotto le mura.Il sapore dello stufato di Fraypan...non avrei mai pensato che mi sarebbero mancate certe cose.

E mi ricordo di te. Quando sei arrivato nella scatola, un pivello spaventato che non ricordava nemmeno il suo nome. Ma da quella volta in cui sei corso nel labirinto , ho capito che ti avrei seguito ovunque...e l'ho fatto. L'abbiamo fatto tutti.

Se dovessi ricominciare da capo lo rifarei e non cambierei una virgola. Quello che mi auguro per te è che, quando ti guarderai indietro tra molti anni, potrai dire lo stesso.

Il futuro è nelle tue mani, ora, Tommy. E io so che saprai fare ciò che è giusto, l'hai sempre fatto.

Prenditi cura degli altri per me, e prenditi cura di te stesso! Meriti di essere felice. Grazie di essere mio amico.

Addio Pivello,

--Newt

la lettera di NewtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora