8: Ricordi sulla pelle

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Ci sedemmo sul mio letto e chiacchierammo un pó.

<perché il dottore ti tiene qui da anni?> chiesi diretta

<Rachel sono molte le cose che non sai>

< vorrei saperle> risposi alzando le sopracciglia <vorrei capire il vero motivo per cui sono qui dentro>

<il dottore studia tutti i suoi pazienti per i suoi scopi e se non riesce a controllarli, li sottomette> spiegò

<e tu sei uno di queste persone?> chiesi e lui annuì

<anche io sono stato portato qui per il tuo stesso motivo: ero incontrollabile e quando ha capito di non potermi domare, mi fatto questo> indicò una specie di capsula che aveva sottopelle nel collo

<che cos'è?> chiesi incredula

< il dottore lo chiama Soteria, serve per tenermi sotto controllo e localizzarmi>

<ma perché?> chiesi

<perché io sono il suo primo paziente e anche primo fallimento>

<aspetta.. sei Uno?> chiesi incredula, lui si sbottonó il polsino della camicia e sul polso c'era tatuato "001".

<sono Henry Creel> spiegò allungando la mano verso di me per presentarsi

<c-cosa? In che senso?> ero sempre più confusa

<il dottore ha deciso di cambiare la mia identità e così diventai Peter Ballard>

<perché mi dici tutto questo?>

<perché mi fido di te> sorrise mettendo le sue mani sulle mie, io sorrisi e mi allungai verso di lui per baciarlo, ricambió.

Il bacio divenne più intenso e pian piano riprendemmo da dove avevano lasciato la mattina. Mi spinse delicatamente sul cuscino, premendo la mano sul mio petto; salì su di me ed iniziò a baciarmi il collo, mordendolo leggermente.

Io iniziai a gemere e lui sorrise, sentivo i suoi respiri ansimanti, rimbombavano nelle mie orecchie.. era come un canto celestiale.

Le sue mani iniziarono a scendere sui miei fianchi scostando la maglia, salirono fino al seno e iniziarono  a giocare con le bretelline. Si abbassò velocemente verso il mio ventre ed iniziò a baciarlo salendo sempre di più arrivando al reggiseno.

<posso?> sussurrò continuando a scrutare il mio petto

<si> ansimai lievemente. Mi appoggiò la mano dietro al collo per aiutarmi ad alzare, mi girai favorendogli la schiena, si avvicinò ed iniziò a baciarla mentre con una mano slacciò il reggiseno liberando le mie nudità.

Mi girai verso di lui che si prese qualche istante per ammirarmi

<beh le avevi già viste> gli ricordai sorridendo

<ma almeno stavolta lo hai fatto di tua spontanea volontà> rispose accarezzandomi il collo, io sorrisi e gli appoggia una mano sul petto giocherellando con i bottoni della camicia.

<posso?> chiesi

<puoi> rispose.

Così iniziai a sbottonarlo lentamente, poi si tolse la camicia rimanendo in canotta.

<sicura di voler continuare?> mi chiese serio guardandomi negli occhi, gli accarezzai la guancia ed annuii.

Sorrise e mi spinse di nuovo verso il cuscino, lui rimase in ginocchio difronte a me e si abbassò verso il mio ventre afferrando i bordi del pantaloncino che tolse lentamente facendo scorrere le mani sui mie fianchi.

Tornò in ginocchio e si tolse la cintura sbottando il pantalone, subito mi resi conto di una protuberanza che iniziava a gonfiarsi; tornò sui miei fianchi ed abbassò i miei slip allargandomi le gambe e si posizionò in mezzo, mi sorrise e cacciò la lingua lentamente, io mi morsi il labbro e si fiondò sulla mia intimità facendo movimenti lenti ma mirati su punti specifici.

Mi afferrò le gambe e divenne sempre più avido, inarcai la schiena per il troppo piacere, impetuosi gemiti uscirono della mie labbra, allungò una mano verso la mia bocca tentando di sopprimere i rumori; dopo un pó salì verso il mio collo

<come va?> mi chiese riprendendo fiato sul mio collo

< ti voglio> esclamai ansimando, le parole uscirono senza controllo. Lui sgranò gli occhi avido della mia brama.

Salì subito su di me, abbassò i boxer ed estrasse il suo membro dritto e pulsante.

Lo guardai e mi preparai ad accogliere le sue lunghezze dentro di me, deglutii leggermente intimorita.

Entrò lentamente dentro di me e mi face abituare al dolore iniziale, poi iniziò a muoversi ancheggiando su e giù sempre più intensamente. Il piacere diventava sempre più intenso, continuammo così per diversi minuti.

<Aah!> ruggí con voce roca, uscendo da me

<che succede?> chiesi tornando alla realtà

<stavo- stavo v-venendo>  tentò di mantenere un tono disinvolto, ma era visibilmente sconvolto e rammaricato.

<s-scusami, avrei dovuto capirlo, non mi sono fermata> mi protesi verso di lui per accarezzargli il viso imperlato di sudore.

< dovrei andare> tornò serio e leggermente infastidito cercando di rivestirsi

<non capisco, ho fatto qualcosa che non va?> chiesi confusa

< Rachel non ti rendi conto, stavo perdendo il controllo, ci è mancato poco> era fuori di sé

< Henry non preoccuparti> cercai di tranquillizzarlo sorridendo

<non chiamarmi così, ormai sono Peter> tornò seccato, mi ritrassi leggermente intimorita dalla sua reazione e lui se ne rese conto

<scusami> disse calmandosi, il suo tono tornò pacato <non ho mai provato questo tipo di sensazioni, non riesco a controllarle>

<tranquillo> sorrisi, poi mi guardai attorno < forse è davvero il caso che vai, è quasi l'alba e il dottore potrebbe svegliarsi>  feci una smorfia di tristezza e lo abbracciai.

Lui si abbottonò alla svelta la camicia e io gli raccolsi la cinta da terra porgendogliela, poi si aggiusto pantaloni e capelli e si protese sul letto verso di me per abbracciarmi

<buonanotte> mi sussurrò sullo stipite della porta per poi chiudersela difronte allontanandosi.

Io sprofondai sul letto ancora totalmente nuda e sudata, feci un bel respiro ripensando a quei momenti passati insieme...a tutte le notizie... le sensazioni, è successo tutto così in fretta.

Dovevo assolutamente rendermi presentarmi per la sveglia imminente, così andai a tentoni e trovai i miei vestiti, me li ficcai assonnata e mi ributtai sul cuscino.

Subject 020// Stranger Things 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora