12 - Mi perdo del tutto il te, Lord.

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Mi sveglio nella stessa esatta posizione in cui mi sono addormentato, tranne il fatto che ho la trapunta addosso. Le braccia di Harry sono ancora avvolte attorno a me, le mie mani sui suoi avambracci. C'è l'odore pungente del sesso nell'aria. Devo fare pipì. Perlustro la camera con lo sguardo in cerca di un orologio. Che ore sono?Sento il lieve respiro regolare di Harry nell'orecchio. Non ho molta voglia di muovermi e svegliarlo, ma devo proprio andare in bagno. Con cautela, inizio a staccare le sue braccia dal mio corpo appiccicoso. Si lamenta un paio di volte nel sonno, facendomi sorridere. Sono sorpreso della mancanza di rimorsi che provo. Mi sono svegliato senza la minima traccia di rammarico o mortificazione. Quest'uomo è pericoloso per la salute del mio cuore, me ne rendo conto. La sua insistenza dovrebbe respingermi, invece no. Non rimpiango nulla, però non ho alcun desiderio di prolungare la mia presenza fin quando non sarò più il benvenuto. Oh, no, quanto a questo, tengo io le redini del gioco. Proprio quando penso di essere a buon punto, eccolo che mi riafferra, immobilizzandomi senza possibilità di fuga.
«Non pensarci nemmeno, Lord» borbotta, la voce arrochita dal sonno. Gli afferro gli avambracci, cercando di fargli allentare la presa: «Devo andare in bagno».«Peccato. Trattienila. Sto comodo così».«Non posso».«Non intendo mollarti». Lo dice come un dato di fatto respingendo la mia mano con un colpetto del braccio, senza lasciarmi andare. Sbatto all'indietro la nuca contro la sua spalla, esasperato. Lui gira la testa per baciarmi dolcemente su una guancia, sfregandomi contro il mento non rasato. È una bella sensazione, ma non la reazione mattutina che mi aspettavo. Non appena sento che la presa si rilassa un po' e lui è impegnato nelle coccole, faccio la mia mossa, ma ho a malapena irrigidito i muscoli per tentare la fuga che mi fa cadere di schiena, le gambe aperte e i polsi inchiodati al materasso.
Mi guarda, gli occhi luminosi e un sorriso davvero divertito; sembra un bambino monello, non gli ho mai visto addosso questo tipo di sorriso addosso, spontaneo e felice.. e.. OH MIO DIO! Sono fossette quelle? Rimango immobile a fissarle con occhi sgranati, non le avevo mai notate. Due solchi enormi, profondi e perfetti sono appena apparsi lungo le sue guance. Come ho potuto non notarle prima? Beh.. lui quando è con me è più spesso arrabbiato che sorridente, non avrei potuto notarle, mi ripeto internamente. Dio, le fossette. Sono uno dei miei punti deboli da che ho memoria; quest'uomo mi vuole morto, ne sono certo. La sola visione di questo dettaglio, che per molti potrebbe essere insignificante, per me è la causa di un moto di eccitazione nel mio basso ventre che mi provoca un'erezione immediata seguita da un imbarazzo terribile, seguito a sua volta da un rossore sulle gote che sento perfettamente.
Lo vedo guardare verso il basso e poi di nuovo verso di me che questa volta ho gli occhi abbassati e cerco di divincolarmi dalla sua presa per evitare che lui capisca cos'è appena successo. Non riesco a muovermi ma vedo il suo torace muoversi impercettibilmente, segno che sta ridendo. Sta ridendo di me. Cazzo. 
«Puoi spiegarmi cos'è appena successo, Lord?» dice divertito
«Nulla» dico in terribile imbarazzo. Devo far deviare la conversazione. «Devo andare in bagno Harry»«Credo che in questo momento andare in bagno a fare i tuoi bisogni non sarà poi così semplice, Lord» mi dice sorridendo ancora di più. Non lo sto guardando ma sento il tono divertito della sua voce. «Guardami, Louis»«No»
«Non te lo ripeterò di nuovo Lord. Guardami e dimmi cos'è appena successo»
«Harry, ti prego» dico con voce implorante e sofferente. Non riesco ad alzare lo sguardo. Mi sento una quindicenne alla sua prima cotta e in vita mia non mi sono mai sentito più in imbarazzo di così.

Sposta una mano dal mio polso, sostituendola con l'altra per tenerli entrambi e mi prende il viso spostandomelo verso l'alto.«Non mi piace aspettare, Louis»
Rimango a guardarlo negli occhi cercando di non guardare le fossette che so essere ancora presenti sul suo volto. Mi sta ordinando di parlare, di solito sarebbe arrabbiato mentre ora.. beh ora è davvero divertito. Mi decido a parlare, tanto da qui so di non poterne uscire.«Io.. solo.. ecco.. tu, t-tu hai..» dico esitante guardando ovunque tranne che verso di lui.
«Io ho...? Cosa, Louis? Cos'ho?» chiede di nuovo
«Harry, so che sai a cosa mi sto riferendo. Possiamo non parlarne più e basta?»
«Cos'ho Louis?» ripete lentamente, molto, molto lentamente e in modo sensuale.
«Fossette» sussurro talmente piano che a momenti non mi sentivo nemmeno io.
«Non credo di aver capito Lord. Potresti alzare un pochino la voce?»
Tento di deviare l'argomento utilizzando la mia arma migliore: il sarcasmo.«Credo che sia a causa della tua età sai?» E niente, il tutto mi si rivolta contro quando la sua espressione passa da imbronciata a divertita facendo rispuntare fuori quelle dannate fossette. Il mio cazzo ha un fremito che lui riesce a sentire perfettamente visto che la sua pancia è poggiata esattamente sul mio membro. «Cazzo» dico io sentendo il mio membro pulsare e iniziare a rilasciare del liquido. Dio, sono un idiota ma non posso farci niente. Quelle fossette in questo momento sono, per me, come un banchetto pieno di prelibatezze dopo una settimana di digiuno.
«Non credo che tu sia nella posizione migliore per usare il sarcasmo, Lord» dice.
Rimango zitto deglutendo a vuoto mentre lui inizia a strusciarsi sulla mia erezione facendomi irrigidire e rilasciare un gemito. Prende con la mano che era sul mio viso una delle due mani intrappolate e la porta alla sua faccia. Mi prende un dito e lo affonda in una delle sue fossette che ora è ancora più grande di prima, segno che si sta divertendo un mondo. Maledetto stronzo.Mi mordo il labbro inferiore per bloccare qualsiasi stupidaggine potrebbe mai uscire dalla mia bocca ma non riesco a smettere di guardare il mio dito che ci affonda dentro. Dio, voglio morire.
«Ti eccitano, non è vero?»
«C-cosa?» chiedo balbettando stupidamente. Non voglio dargliela vinta ma sto cedendo.
«Le fossette» dice spingendo il suo membro duro come la pietra verso la mia entrata. «Perché è questo il motivo per cui è successo questo, non è così Louis» dice prendendo in mano il mio membro e muovendo lentamente una mano su e giù. Guardo verso l'alto chiudendo gli occhi e respirando profondamente. «E' questo il motivo del perché la tua erezione si è svegliata in un batter d'occhio bagnandomi tutta la pancia del tuo seme, vero Lord?» dice aumentando i movimenti della sua mano sul mio cazzo. Passando una dito sul glande ne raccoglie gli umori e me li passa sulla mia entrata, usandolo come sempre come lubrificante. Lascia andare il mio membro guardagnangosi un mugugno in segno di disapprovazione e inizia a spingersi dentro di me senza nemmeno prepararmi. 
«Dimmelo Louis, altrimenti non mi muovo da qui» dice entrando solo con la punta.
In un attimo il dolore alla vescica viene rimpiazzato da uno ben più forte e pressante.«Ok, facciamo a modo tuo. Dormito bene?». Vuole chiacchierare adesso? Ci sono scintille che sprizzano ovunque là sotto e lui vuole chiacchierare?«Molto». Spingo le anche contro di lui, allusivo. Inarca le sopracciglia, un fremito sulle labbra. «Anch'io». risponde tranquillo«Harry ti prego»
«Cosa c'è Louis?». Lo odio, Dio io odio quest'uomo.
«E va bene, si è per quello. Sei contento? Ora per favore potresti..»
«Per quello cosa? Non so di cosa tu stia parlando». STRONZOSTRONZOSTRONZO.
«Le fossette. E' quello il motivo per cui mi sono eccitato. Sei contento ADESSO?» dico digrignando i denti e spingendomi maggiormente verso di lui.
«No in effetti no Lord. Se avessi saputo che bastava sorridere per averti, lo avrei fatto molto prima» dice spingendosi finalmente dentro di me. Rilascio un gemito, non ce la facevo più.

Mi guarda con attenzione, avvicinando lentamente il viso al mio, e quando finalmente le nostre labbra si sfiorano gemo, aprendo la bocca in un gesto d'invito. Tremo quando fa scorrere la lingua delicata sulla mia, prendendosi tutto il tempo che vuole, seducendo la mia bocca a poco a poco e ogni tanto arretrando per baciarmi delicatamente per poi riprendere l'esplorazione. Oh, mi piace molto l'Harry delicato. Siamo a milioni di chilometri dal dominatore con cui ho avuto a che fare ieri. 
Soddisfatto di avermi attirato nel suo incantesimo, mi lascia i polsi e, poco alla volta, mi accarezza lungo i fianchi con la punta dell'indice. Allungo le mani per afferrargli il sedere duro come marmo e premo un po', con la ferma volontà di schiacciare i suoi fianchi contro i miei. Gemiamo all'unisono, labbra contro labbra.«Mi perdo del tutto in te, Lord» mormora contro la mia bocca. Si scosta guardandomi mentre affonda con decisione e lentezza, centimetro perfetto dopo centimetro perfetto, spedendo le mie mani ad aggrapparglisi alla schiena e facendomi serrare gli occhi. Sono pieno da scoppiare. Rimane fermo, la schiena tesa, il respiro corto, lasciando che mi modelli al suo corpo. So che rimanere così perfettamente immobile deve sfiancarlo.«Guardami, Louis». Apro lentamente gli occhi, trovando subito i suoi. L'espressione conferma quel che pensavo. Ha la mascella irrigidita, la leggera ruga di concentrazione più profonda del solito, gli occhi verdi in fiamme. Sposto le anche per dirgli che sto bene, e su tale invito si estrae da me poco a poco, fino a quando sono sicuro che uscirà del tutto, ma ecco che, poco alla volta, s'immerge di nuovo fino in fondo – dentro e fuori,dentro e fuori.«Mmm» mugolo esalando un lungo respiro.«Amo il sesso dolce con te» esala. I gesti decisi e misurati stanno sbriciolando il mio autocontrollo e adesso spingo i fianchi in su contro al suo membro, facendolo entrare più profondamente, avvicinandomi all'orgasmo.«Ti piace, Louis?» chiede a bassa voce. Lo sa che è così. Ha ancora gli occhi incollati ai miei e mi sorprende riuscire a mantenere quel grado di intimità. Trovo tutto questo naturale, non c'è l'imbarazzo, il disagio o l'irrequietezza che mi ero aspettato.«Sì» mormoro. «Più in fretta?»«No, così, continua così». Così è perfetto. L'Harry duro, potente e autoritario è straordinario, ma in questo momento è assolutamente perfetto. Gli si inumidiscono gli occhi mentre mi osserva, muovendosi ritmicamente dentro e fuori di me. Sono al limite. Voglio che mi baci, ma sembra si accontenti di guardarmi e basta. Aggancio le gambe alla base della sua schiena e gli faccio scorrere le mani sulle braccia. In un lento ritrarsi si ferma un momento, con l'aria di ricomporsi, gli occhi che sondano i miei.
«Basta con il sesso dolce» mormora con una spinta feroce. Geme prima di ripetere la stessa deliziosa manovra, ritraendosi piano e poi affondando di colpo. Il piacere mi travolge come una tempesta furente, spedendo la mia mente in orbita. I suoi movimenti sono controllati e precisi. Sto raggiungendo il limite della sopportazione. Affondo le mani nei suoi capelli avvicinando le labbra alle sue, gli passo la lingua sul labbro inferiore e lo prendo tra i denti, tirandoglielo. Spinge di nuovo in avanti, trova la mia bocca e la bacia con passione.«Non ti lascerò mai andare via» mi informa mentre mi bacia. Sono stravolto. «Non voglio che mi lasci» rispondo. Qualcosa si è appena stabilito in me confondendomi nel modo più totale.
All'improvviso diventa di gelo, interrompendo i movimenti regolari che mi hanno convinto a disintegrarmi tra le sue braccia. Sussulto alla subitanea immobilità, il mio orgasmo indugia nel limbo. È ancora dentro di me mentre solleva la testa e mi guarda. I pensieri confusi si dissipano d'un soffio a quel suo sguardo infastidito. Cazzo, ho detto la cosa sbagliata? Mi sono fatto trasportare dal momento, ecco tutto. Distolgo lo sguardo. Ho rovinato tutto.«Guardami, Louis» ordina. Riluttante, riporto gli occhi nei suoi, scoprendo che si sono un po' addolciti.«Ne parleremo di nuovo quando sarai in possesso delle tue facoltà mentali e non folle di lussuria». Si ritrae fino alla punta estrema dell'erezione e rimane lì, incombente. Ha ragione, non ho la lucidità per pensare quando sono con lui, soprattutto quando mi sta facendo questo. Mi rende folle di piacere e ora mi sta facendo dire un mare di folli stronzate. Si passa la lingua sul labbro inferiore e ansima con le labbra socchiuse riprendendo a muoversi, riportando in vita l'orgasmo latente. Sento la pelle andare a fuoco mentre pompa lento e vigoroso e si spinge il più in fondo possibile. Allungo le mani tra i suoi capelli, lo trascino di nuovo fino alle mie labbra e lo divoro, le sue stoccate decise mi spingono sempre più vicino a un altro orgasmico orgasmo.
«Sto per venire» mugugna. «Vieni con me, Louis. Dammi tutto».E con altri tre colpi, la mente mi si svuota e partono i fuochi d'artificio nella mia testa. Esplodo sotto di lui con un grido. «Così, piccolo» dice muovendo la mano sul mio membro per aiutarmi a raggiungere l'orgasmo. Sforza le parole, unendosi a me nel piacere mentre io freno le urla incanalandole in un lungo e basso gemito. La sua erezione si espande, scuotendosi con me, prima di rilasciare un gorgo di umido seme bollente. Crolla, premendo forte le anche sulle mie, assicurandosi di svuotarsi fino all'ultima goccia. Sono annullato.
Rimaniamo sdraiati, intrecciati, ansimando e lottando per riprendere fiato. «Non so cosa dire», mi bisbiglia all'orecchio. Ho a malapena la capacità d'intendere, ancora impegnato a riprendermi dall'orgasmo, ma quelle parole le sento forte e chiaro e non sono sicuro di cosa pensare. Credo che abbiamo già detto troppo tutti e due. Le mie stesse dichiarazioni di poco fa ora mi fanno sentire a disagio. Ecco cosa succede quando ti lasci prendere dall'entusiasmo. Lussuria, voglia e passione prendono il sopravvento e, prima di accorgertene, ti escono di bocca parole assurde. Dopo qualche istante di silenzio, sono più che in imbarazzo, quindi mi agito un po' sotto di lui.
«Ora posso andare in bagno?» chiedo. Sospira, un suono lungo e deciso, per rendermi partecipe della sua frustrazione. Da cosa si senta frustrato al momento, però, non saprei dire. Mi ha avuto in abbondanza. Scivola fuori e si solleva, facendo uno sforzo enorme e di gran lunga esagerato per ricadere sul letto. Mi scollo dalle lenzuola e senza dire niente attraverso a piedi nudi la moquette bianca fino in bagno, chiudendomi la porta alle spalle. So che ha osservato ogni passo. Sento i suoi occhi martellarmi contro la schiena nuda. L'imbarazzo inevitabile è stato posticipato, ma eccolo qui. 
Una volta in bagno, mi lavo le mani, mi pulisco la pancia sporca del mio stesso sperma e nel frattempo mi prendo qualche momento per psicanalizzarmi prima di riaprire la porta. È stravaccato sulla schiena, nudo come un verme, e guarda dritto verso di me. Non so cosa fare. Alla fine, rientro in bagno, afferro un morbido asciugamano bianco sull'alto scaldasalviette e mi ci avvolgo dentro, fermando l'estremità sulla vita. Esco, vado dritto alla porta della camera e poi nel grande salone. Scorgo i cocci del bicchiere rotto sul pavimento della cucina, cosa che mi riporta subito in mente la notte scorsa, quando mi è saltato addosso senza preavviso. Sarebbe accaduto lo stesso, anche se non mi si fosse gettato sopra a quel modo, ma la naturalezza di quando i nostri corpi erano uniti ora si è affievolita, lasciando spazio all'imbarazzo.
Trovo le mie borse vicino alla porta d'ingresso e frugo in cerca del telefono. "Porco Giuda!". Sono le sette e mezza. Perrie parte fra mezz'ora – o almeno dovrebbe. Le ho mandato un SMS per dirle che stavo tornando a casa e poi non mi sono fatto più vedere. Ma non si è neppure degnata di chiamare per scoprire dov'ero. Bello!«Porca puttana!» impreco tra i denti, girandomi e trovando Harry – sempre nudo, con un'aria piuttosto arrabbiata. Che cazzo ha da essere arrabbiato? Mi irrita in un nanosecondo.«Tieni a freno quella bocca!» ringhia, accigliato. È arrabbiato sul serio. Be', anch'io, ma con me stesso. Prendo la borsa e mi dirigo in bagno, raccogliendo i vestiti buttati qua e là mentre vado. 
«Posso usare la doccia?»«No!» sbotta.Rido. «Non fare il bambino, Harry». Ho usato un tono condiscendente e gli giro molto alla larga, superandolo in fretta per tornare in camera. Proprio non ho bisogno di toccarlo adesso. Faccio per chiudere la porta, ma lui la blocca con una spalla. Mi sforzo di fissarlo dritto negli occhi, prima di voltarmi per aprire la doccia.È arrabbiato per le scemenze che ho detto a letto? Non posso biasimarlo. Ce l'ho con me stesso anch'io. Ha assolutamente ragione: dovrei stare zitto mentre faccio sesso. Ora che ci penso, anche lui. Ha detto anche lui delle belle stronzate. Mi immergo nella borsa in cerca della maglia di ieri, lascio cadere le infradito sulle piastrelle del pavimento, butto il beauty vicino al lavandino e mi lavo i denti. Harry rimane lì a macinare bile per tutto il tempo. Quando la stanza è ormai piena di vapore, mollo l'asciugamano con estrema sfrontatezza – sono arrabbiato, non me ne importa un cazzo – apro la porta della doccia ed entro a lavar via quattro round di Harry Styles. 
Se non mi sentissi tanto appiccicoso, con sudore e sperma dappertutto, non perderei tempo. Sarei già andato via. La sensazione dell'acqua è meravigliosa e rilassante, nonostante lo spettatore corrucciato lì fuori; mi lavo i capelli lasciando che l'acqua mi sommerga per un momento brevissimo. Non ho il tempo di goderne appieno perché quando apro gli occhi la porta della doccia si sta aprendo di furia e l'aria fredda aggredisce il mio corpo nudo e bagnato. Harry mi fissa con i denti scoperti.«Tu non vai da nessuna parte!» abbaia. Lo guardo, esasperato oltre ogni dire e con gli occhi fuori dalle orbite. Da quando sono qui ha goduto di me quanto più non si poteva. Ancora non è contento?«Oh, sì invece!».«No, non vai!».«Harry, ma che problema hai?». Sono nella doccia, sotto l'acqua calda, esposto all'aria fredda, con davanti un gran bel pezzo di maschio che incombe su di me.«Tu!» urla puntandomi un dito contro.«Io?» Oh, ha un bel coraggio.
Chiudo l'acqua e lo spingo da parte per uscire, ignorando le scintille che emanano dal mio corpo anche solo per quel minimo contatto. Pensa forse che io sia un oggetto che può scopare quanto vuole a comando? Mi avvolgo in un asciugamano, piazzandomene un altro in testa, strofinando per strizzare i capelli quanto più possibile. Non ho il tempo di asciugarli e dubito che Mr Irragionevole qui abbia un phon. Sento la sua mano che mi stringe un braccio. Mi divincolo con un movimento brusco, continuando a infilarmi intimo, jeans e maglia.«Non voglio che te ne vada». Ha addolcito la voce.«Non fare lo stupido, Harry. Non puoi tenermi chiuso qui come uno schiavo sessuale. Hai tante persone bendisposte che ti cadono ai piedi. Va' a tenerti occupato con una di loro». Non posso credere a quanto sia aspra la mia voce. Il pensiero di lui con una altra persona mi fa venire la nausea. Colgo il riflesso dei suoi occhi nello specchio. Fissi su di me come due tizzoni ardenti sulla pelle.«Non voglio altri. Voglio te». Mi fermo nel bel mezzo del bagno.«Non mi hai avuto abbastanza?» chiedo.
Una grandissima parte di me vuole che risponda di no, ma so bene che se lo facesse le cose finirebbero davvero male. Allunga le nocche per sfiorarmi una guancia. Inconsciamente, vi premo contro il viso, chiudendo gli occhi.«Mi dispiace», mormora. Mi avvolge la vita con il braccio libero, attirandomi contro il petto, la bocca sul mio orecchio. «Perdonami».Mi volto verso di lui e lascio che si impadronisca con delicatezza della mia bocca. Cosa sto facendo? La mano si sposta dalla mia guancia alla nuca, le dita scivolano tra i miei capelli bagnati. Mi accarezza la lingua e mi sfiora le labbra, adorante. Mi sono di nuovo perso in lui – completamente perso.
Mi lascia la bocca.  «Così va meglio». Mi posa un bacio casto sul naso. «Vuoi ancora un passaggio?».Inarco le sopracciglia e faccio un sorrisetto. «Fino alla mia macchina?». Preme le labbra contro le mie e mugugna.«Sfacciato. Dammi dieci minuti». Riapre la doccia e afferra un asciugamano pulito.«Posso prendere un po' d'acqua?» chiedo.«Accomodati, piccolo». Mi assesta una pacca sul sedere ed entra nella doccia.


CIAO A TUTTE.VOLEVO DIRVI CHE IN QUESTO CAPITOLO HO AGGIUNTO PARECCHIE COSE. NELL'ORIGINALE PURTROPPO VENGONO PERSI MOLTI DETTAGLI DEI DUE PROTAGONISTI E HO VOLUTO INSERIRE QUALCOSA DI PIU' (AD ESEMPIO LA PARTE SULLE FOSSETTE DI HARRY E L'USO DEL SARCASMO DI LOUIS).
VI E' PIACIUTA? FATEMI SAPEREX

This Man - La confessione - Primo libroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora