coincidenza d'amore

capitolo 3- mi chiamo...

Suonò la prima campanella, la pallosissima geostoria.
Tutti entrarono in classe con libri di biologia in mano, cercando di ripassare senza farsi sgamare dalla prof.
La classe era abituata solo a quei due secchioni di turno, che ascoltavano quelle lezioni così noiose, ma sembrava che anche Auronzola, quel giorno,  l'ascoltasse. Infatti, "sembrava".
Era semplicemente imbambolata con gli occhi spalancati che fissava il registro di classe che si trovava appoggiato sulla cattedra, mentre pensava a quelle mani...
Si disperava, perché non riusciva a togliersi dalla mente quell'uomo arrapante.
Cercò di pensare alla verifica che doveva svolgere l'ora dopo, ma niente, solo un vuoto in testa ma con quell'immagine fissa.
Si accorsero tutti dello sguardo vago di Auronzola, ma la prof che era già abituata ad espressioni del  genere nelle sue ore, e i suoi compagni che c'erano abituati, le chiesero cosa non andasse.
Suonò la campanella successiva. Alice si diresse nel banco di Auronzola prima dell'arrivo della prof Cipolla, per suggerirle che anche se non aveva studiato, poteva aiutarla se si avvicinava a lei.
Auronzola allora tolse il suo zaino dalla sedia del banco avanti e lo gettò nella sedia dietro.
Aveva alice alle spalle, la verifica era salva.
Entrò Cipolla "Buongiorno prof" disse la classe in coro "Buongiorno ragazzi, bene vi do queste verifiche che vanno svolte in quarantacinque minuti, mettete il nome la data e la classe mi raccomando".
Consegnati i fogli tutti cominciarono a scrivere... Auronzola girò e rigirò il foglio ma non trovava un esercizio che sapesse fare. Alzò lo sguardo nella parte superiore del foglio e vide nome e cognome, la mano cominciò a muoversi senza controllo scrivendo Maurizio Palude. Continuò con la classe 2'AL e poi con la data che fù l'unica cosa che chiese ad Alice, per il resto silenzio.
Consegnato il foglio in bianco totale con il nome sbagliato, la mattina non fù per niente producente nei confronti di Auronzola.
Era vuota, spenta e senza argomenti, sembrava quasi in stato vegetativo.
Maurizio le era entrato dentro anche se lei non voleva.

FINE TERZO CAPITOLO