Prefazione

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"Sai alla fine vivere in questo modo non è affatto male..."

Furono queste le ultime parole che Marta rivolse a me quel giorno d'estate.

Ricordo vividamente lo sguardo mesto che stava rivolgendo al tramonto che le rischiarava il volto.

Il suo taglio a caschetto che dolcemente veniva accarezzato dal vento estivo e le sue labbra carnose inumidite dalla bevanda fresca che di tanto in tanto sorseggiava.

"Cosa intendi dire?" - risposi attonito.

"mh"? - ribatte lei.

"Niente di particolare, non ti preoccupare!" - aggiunse volgendo lo sguardo sulla mia persona mostrandomi un timido sorriso.

Ne segui un momento di silenzio.

"Bah! ultimamente sei proprio strana!" - ribattei, mentre la mia mano destra tastava il terreno per recuperare la lattina per sorseggiare l'ultima goccia di quel mellifluo liquido comunemente battezzato con il nome di "bevanda gassata ".

Lei di tutta risposta scoppiò in una fragorosa risata.

"Stavo scherzando <<...>>, sei sempre così serio e fatti una risata "! - replicò.

Devo essere sincero un po' me la presi. Io e lei siamo proprio agli antipodi. Per quanto compagni di classe, lei era quella vivace e sempre pronta a ridere dei suoi errori e quello degli altri, mentre io ero sempre stato contenuto e chiuso nel mio mondo.

Tuttavia, prima che potessi ribattere la ragazza si alzò e senza rivolgermi lo sguardo accorse verso la sua bici si issò e pedalò verso la propria casa.

Il giorno dopo non la rividi più.

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