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"Perché non me l'hai detto?"

"Di nuovo qui?" chiese Haru entrando nella stanza

"Non ti sei spaventata questa volta"

"Se mi spaventassi ogni volta non sarei ancora viva, non trovi Kuroo-san?"

"Quindi?" la ignorò riferendosi alla domanda iniziale.

"A che ti riferisci?" chiese avvicinandosi alla finestra.

"Nata a Takayami il diciassette agosto. La città vede nascere una stella, un genio della musica" citò le parole della giornalista.

"Avrei dovuto dirtelo?"

"Si?" le chiese retorico.

"È il passato. Non sono più io quella. E poi ci conosciamo da quattro giorni, perché avrei dovuto dirtelo" disse con tono apatico. Lui si avvicinò a Haru che si appiattì contro il muro continuando a fissare il suo petto largo e muscoloso fasciato dalla maglietta in cotone bianca

"C-che fai"

È così alto... pensò con il cuore in gola. Nonostante non fosse bassa gli arrivava a malapena sotto al mento

"La tensione che c'è tra noi... Il tuo corpo che reagisce alla mia vicinanza... Non mi dire che non la noti" le sfiorò il collo con l'indice risalendo fino al mento. Glielo sollevò ma lei non accennò a togliere lo sguardo dal muro.

"Guardami" sussurrò

"Haru... guardami" soffiò sulle sue labbra.

"Kuroo-san..." finalmente portò i suoi occhi in quelli dorati del ragazzo.

"Fermami" abbassò il volto facendo avvicinare i loro nasi. I loro respiri si unirono e quando Kuroo notò che lei non aveva posto resistenza e aveva chiuso gli occhi sorrise addolcendosi e avvicinò le sue labbra.

"Che state facendo?"

"Oh santo piripillo!" saltò Haru allontanando da sé il capitano del Nekoma che preso alla sprovvista cadde a terra.

"Hinata! -ridacchiò nervosamente- che strano vederti qui... Cioè non che strano. Non stavamo facendo nulla di male. Perché dovrebbe essere strano. Ehm... Ecco." rispose lui seguendoli fuori dalla stanza di cui poi Haru chiuse la porta.

"Che ci fai qui Chibi-chan?" lo rimproverò Kuroo

"Oh solo... non riuscivo a dormire e ho pensato di fare un giro."

"Oh si anche noi... Solo un giro" ridacchiò Kuroo

"Certo solo un giro..." sorrise Hinata tirando gomitate a Kuroo.

"Buonanotte!" cercò di allontanarsi Haru ma lui le afferrò il polso facendo aderire la sua schiena al suo petto. Stampandole un bacio sul collo. Haru si bloccò e arrossì fino alla punta delle orecchie ricordandosi della presenza di Hinata che stava cercando di eclissarsi. Una volta rinsavita si liberò e scappò correndo in punta di piedi con in sottofondo le risate del capitano.

Quando tornò al piano di sotto notò che la porta della stanza delle ragazze era leggermente aperta. Probabilmente l'aveva chiusa male.

🐸

"Haru-senpai!" la richiamò Kageyama avvicinandosi a lei. "Mi dispiace. Non l'ho fatto apposta" si inchinò scusandosi per il pugno che le aveva dato.

"Tranquillo. Acqua passata" sorrise

"E bravo il nostro Kageyama!" Tanaka gli tirò una pacca sulla spalla che non aspettandoselo cadde in avanti.

"Aia" mugolò Haru sotto il peso del ragazzo. "Kageyama stai b-KYAAAAA" urlò notando il volto del ragazzo immerso tra le sue tette.

"Oddio scusa. Mi dispiace tantissimo. Scusa. Scusa. Scusa!" urlò in preda al panico alzandosi e continuando a inchinarsi sotto le risate dei ragazzi.

"Ahh che fortuna"

"Bokuto... " lo rimproverò Akaashi

"Che c'è?! Ho detto la verità. Sembrano belle. Anche se le mie sono più grandi"

"Bokuto ma che dici. Tu non hai le tette" lo avvisò Lev.

"Invece si, guarda." si alzò la maglietta rivelando dapprima gli addominali ben delineati e poi i pettorali grandi e muscolosi contraendoli in modo da farli ballare.

"Oh mamma..." sussurrò Haru cadendo all'indietro e rilasciando per aria una scia di sangue dal naso. Effettivamente era dal primo giorno che aveva un debole per Bokuto e beh... detto tra noi come darle torto.

"Haru-san stai bene?!" urlò Bokuto inginocchiandosi con fare drammatico

"È colpa tua idiota!" lo rimproverò Kuroo avvicinandosi alla ragazza

"Cosa avete fatto alla nostra manager?" intervennero Tanaka e Noya pronti all'attacco.

"Tecnicamente non è la nostra manager" mormorò Sugawara preoccupato per la ragazza

"Dove diavolo sono finito" Tsukki si allontanò scioccato e scocciato.

"Ragazzi smettetela di fare casino e tornate ad allenarvi!"

"Ma Haru-senpai è svenuta" informarono Nekomata-sensei

"Ah..." poi si riprese "E che fa? Mettetela su una panchina. Non è una scusa adeguata per fermare l'allenamento" disse tornando a sedersi

"Ma in che sens~"

"Lascia perdere Yaku" disse Kuroo al libero.

"Ho fatto un sogno stranissimo..." i ragazzi si girarono verso di lei e notando le loro espressioni sgranò gli occhi.

"Non era un sogno. Tutto vero" disse Bokuto continuando ad alzare ed abbassare il sopracciglio. Lei lo fissò attentamente e il suo naso si scaldò preparandosi a rilasciare del sangue. Con un gemito strozzato si portò la mano al naso, tappandolo. La fragorosa risata di Bokuto riempì la
palestra seguita da quella degli altri.

Nonostante tutto Kuroo sentiva un lieve bruciore crescere dentro di se ma cercò di ignorarlo. Probabilmente era il curry piccante che aveva mangiato la sera prima a cena

T. Kuroo x OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora