Mr. England

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Premessa:

Oggi è il mio compleanno!! E questa non è la storia che volevo pubblicare!!

Non fa niente, però. La aspettavo come i bambini aspettano il Natale- La storia che volevo regalarmi è relegata a periodi con meno impegni, anche se è la PERFETTA storia primaverile. Non lo so. Vedremo. Qui ci sono comunque tante cose belle in programma.

Onestamente? Questo era il film più figo di Spider-Man da adattare. Sì, sfiderò il colosso Marvel per dargli un finale migliore, e proverò a dare spunti di trama a chi non ha idea di cosa sia successo prima (onestamente, fatemi un regalo e recuperate la saga di Spider-Man della Marvel. Grazie. Di niente). Non appena l'ho visto ho SUBITO avuto in mente come usarlo e come risolvere la sua fine... Vedrete. Non dico niente.

Ho solo questo capitolo pronto, quindi non so quanti ne avrà in totale, ma penso tra i sei e i dieci, più o meno. E questa è divertente, è avventurosa, c'è angst, Louis è un figo, Harry pure- Ho fatto un bel lavoro. Godetevela. Preparatevi. Quella dopo è da rompersi il cuore e poi gettarlo nella pattumiera. Tolta LDW, penso sia la mia storia più triste.

(Okay. LDW e ICWYA. Ma forse batte ICWYA. Non lo so. Mi fa vagamente paura saperlo.)

Ma quella dopo-dopo (il titolo è già visibile sulla mia BIO da qualche giorno) è davvero adorabile <3 Quindi ci riprendiamo per due-tre storie. Ne avremo bisogno. Penso che dopo I Was Thinking About Who You Are vi farò prendere un po' di sollievo con roba leggera e divertente.

E basta, fondamentalmente. Vi lascio alla storia. Allacciate le cinture e tenetevi stretti a voi stessi- Dondoleremo per qualche palazzo.

All the love, B

***


''Il vero... Il vero nome di Spider-Man- E' Louis Tomlinson.''

Questo fottuto stronzo. Nemmeno da morto riesce a dargli la dannata soddisfazione di chiudere la bocca.

Gli ultimi mesi di Louis non sono stati il massimo sindacale, parliamoci chiaro. In realtà si parla di cinque anni: a un certo punto della sua caotica vita, questo enorme tizio alieno ha deciso di schioccare le dita e fare polvere di metà della popolazione dell'intero Universo. Tra cui lui, ovviamente, cosa per cui dovrebbe davvero convincersi ad andare in terapia. Louis si era già dato la pena di salvare il mondo una volta, quindi era rimasto cenere e aveva lasciato il compito di risolvere i casini del mondo ai pezzi grossi: tempo di tornare, che aveva di nuovo salvato il mondo e perso, nel giro di un'ora, una delle persone più importanti della sua vita. Fantastico.

Dopo la morte di Tony non era stato bello, stargli attorno. Tutti lo ricordavano e nessuno parlava davvero di lui. Louis era silenzioso, insofferente, scontroso, non dormiva e non parlava, rispondeva male, piangeva di rabbia per qualsiasi cosa. Manteneva i suoi doveri da supereroe, certo che lo faceva, ma dopo quello che era successo si stava iniziando a chiedere per cosa lo stesse facendo. Qual era lo scopo. Solo Niall ed Happy, e sua zia May, erano abbastanza fortunati da stargli attorno e sopportare i suoi scatti, e anche se gli altri membri degli Avengers l'avevano cercato, Louis non si faceva problemi a risolvere i problemi di Londra per poi ritirarsi. Se doveva vedere qualcuno, vedeva Pepper, ma era una questione di dolore condiviso, di silenzio, di rifiuto degli altri, e per questo trovavano conforto, ma la cosa finiva lì.

Aveva le Stark Industries per le mani, il che grazie, Tony, davvero, proprio quello che gli serviva. Aveva provato ad ignorare quell'enorme elefante nella sua stanza mentale e aveva portato avanti la sua vita: giornalista part-time, studente di Ingegneria Fisica (un master), supereroe, orfano, migliore amico di un agente segreto, queste cose così. Roba da poco. A ventiquattro anni dovrebbe pensare a continuare a studiare, certo, e forse non a tutta quella faccenda, ma prima che potesse chiedere al mondo un periodo di pausa (mondo che nei cinque anni che si era perso era andato indifferentemente a tutto avanti) nuovi attacchi avevano sfasciato tutta l'Europa. Louis pensava di poter trovare un alleato in Mysterio, lo stesso che si era rivelato il cattivo della situazione. Lo stesso che era morto e aveva usato contro di lui i droni del signor Stark. Lo stesso che aveva avuto il dannato tempo di manipolare la realtà, le parole e le immagini per far suonare Louis come un pazzo, uno che voleva essere il nuovo Iron Man, un folle geloso che aveva fatto fuori Il supereroe del popolo, il più grande del nostro tempo, quello che, ah, aveva rivelato a tutti il suo nome e cognome in punto di morte. I giornali ci avevano messo cinque minuti a trovare sue foto sui social. E adesso eccolo lì, spiaccicato su uno schermo di Piccadilly Circus.

No Way Home ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora