Eyes, Nose, Lips.

1.1K 119 16
                                    

Sehun è raggomitolato a terra, le gambe al petto e le braccia a gingerle.
Non sa bene come sia finito in quella posizione ma onestamente non ricorda neanche più come si respiri.
Le lacrime gli scendono lungo il viso, bagnandogli le guance, segnandogli le labbra.
Se qualcuno fosse passato -probabilmente- l'avrebbe trovato penoso ma a lui che cosa importava dell'opinione degli altri?
Prepotentemente un singhiozzo lo fa tremare, facendolo sentire più instabile e fragile.
Si sente al punto di non ritorno,  dove o torna tutto intero o qualcuno dovrà rimetterlo insieme alla fine.
Vuole serrare le palpebre ma ad occhi chiusi vedrebbe il suo volto; chi vuole prendere in giro, Sehun riesce a vedere il suo volto comunque, anche con occhi spalancati e annebbiati dal pianto.
Il volto di Luhan è difficile da mandar via, da dimenticare.
È un immagine fissa e nitida stampatagli nella mente.
Forse Luhan lo sta cercando o forse no, se ne è già andato..
La sua è una reazione esagerata,  lo sa bene ma che può farci?

"Devo parlarti"

È proprio vero, certe parole portano solo guai.
Sehun non può fare a meno di pensare a quanto sia stato stupido a sottovalutare quella frase.
Come aveva fatto a non notare lo sguardo spento dell'altro?
Come aveva fatto a non capire tutto dal modo in cui il maggiore si stava torturando le mani?
Dei passi in fondo al corrodio lo smuovono dalla sua posizione; non sa a chi appartengono, se siano di Luhan o di qualcun'altro.
Sente i muscoli a pezzi, non che abbia fatto tanto quel giorno ma non può che non sentirsi così: a pezzi.
Si passa le mani sui pantaloni,  cercando di lisciare delle pieghe inesistente.
I passi ora sono più vicini e  per qualche ragione comincia a singhiozzare più forte.
Onestamente ha bisogno di qualcuno che lo regga, che non lo faccia sprofondare.
"Sehun?" la voce che lo chiama è diversa da quella che sente vorticare nella sua testa da ore e ore.
Non sa se voltarsi e affrontare quella persona, facendogli vedere il suo stato pietoso o rimanere immobile, lasciando che l'altro capisca tutto da solo.
La seconda opzione sembra funzione,  perché due braccia gli avvolgono la vita e un petto ampio si allinea con la sua schiena.
"Kai" mormora con voce strozzata,  quasi come un lamento.
"Ssssh.." lo esorta l'altro,  stringeloselo un po' più contro.
Sehun lo ringrazia mentalmente, non ha voglia di parlare,  perché semplicemente non ha niente da dire.
Rimangono così per un po'.
Sehun non ricorda quando è stata l'ultima volta in cui sono stati così vicini.
Piange tanto.
Arriva un punto in cui -adirittura- le lacrime non scendono più ma lui continua comunque a singhiozzare ininterrottamente,  facendogli polmoni bruciare e il busto far male.
Poi tutto finisce; non il dolore, quello continua a rimanere.
"Stai meglio?" le parole di Kai gli arrivano dritte all'orecchio.
Annuisce lentamente e con ancora più lentezza lascia che Kai sciolga quel abbraccio.
Non pensa che le sue gambe reggeranno a lungo ma comunque si volta e con labbra tramolanti gli sorride con gratitudine.
Kai però non ricambia e capisce che forse quel che ha fatto non è un sorriso ma una smorfia di dolore.
"Vado a lavarmi" butta giù, volendo prendere in mano la situazione e far scomparire il cipiglio preoccupato sul volto di Kai.
Quest'ultimo annuisce e si fa da parte.
Sehun lo guarda perso poi capisce e lo sorpassa.
Sente gli occhi del suo compagno che lo seguono così si impedisce di buttarsi a terra nuovamente e raggiunge a fatica la sua stanza.
La prima cosa che nota un volta dentro è il buio che regna nella camera.
La seconda è una sagoma scura seduta ai piedi del letto.
Ci mette qualche secondo a fuocalizzare la persona.
"Luhan" sospira.
Non è arrabbiato, triste forse ma sicuramente è sorpreso.
Con velocità cerca l'interruttore e appena la luce -inizialmente fioca- illumina tutta l'area gli viene quasi da vomitare, perché la terza cosa che nota sono un mucchio di valige già pronte.
"Io-" prova a dire ma le parole gli muoiono in gola.
Loro hanno già parlato, c'è veramente qualcos'altro da aggiungere?

"Oh, okay" gli sorride.
Luhan non lo guarda, gli indica la poltrona nell'angolo e come da lui suggerito la raggiunge.
È un po' nervoso quando inizia a vedere il maggiore cominciare a camminare su e giù per la stanza.
Non sa che aspettarsi e nel frattempo nella sua mente cominciano ad accavallarsi mille pensieri e ipotesi diverse.
Quando esaurisce l'idee, gli affiora il pensiero che Luhan gli stia per chiedergli di sposarlo ma sorridendo l'accantona subito.
"Ehi" lo incoraggia dolcemente seduto al suo posto.
Lu sobbalza.  Che si sia momentaneamente dimenticato della sua presa nella stanza?
"Me ne vado" è tutto ciò che dice poco dopo.
La reazione di Sehun non è istantanea.
Prima ride e poi lo guarda confuso.
"Puoi ripetere?" gli chiede quindi.
Luhan annuisce.
"Me ne vado"
E ok, ora Sehun ha sentito.
"Dove?"
"A casa mia"
"In Cina?"
"Sì"
Le sue sono domande stupide, superficiali ma ha solo bisogno di capire meglio.
"Quando tornerai?"
"Non tornerò"
Questa non è la risposta che si aspettava di sentire.
Se possibile è più confuso di prima.
Si passa una mano tra i capelli e se ne tira qualche ciocca.
Luhan lo guarda in silenzio,   spaventato, sta aspettando una sua reazione.
"Okay" dice dunque il maknae, mentre spontaneamente il suo viso comincia a bagnarsi.
"Okay?"
Annuisce.
Sehun non sa che cosa sta dicendo o facendo, è troppo sconvolto per prestare attenzione alle sue azioni.
La sua testa è un vortice.
È spaesato e prova a pensare che quelle parole hanno un altro significato ma assomigliano troppo a quelle che ha usato Kris prima di lasciare il gruppo per sempre, prima di lasciare loro.
Quindi si alza, respira -o almeno ci prova- e si avvicina a Luhan.
Lo guarda negli occhi, quei occhi così dolci l'hanno incantato subito,  e l'abbraccia.
È un gesto inatteso quanto disperato. Luhan lo ricambia solo dopo qualche secondo di titubanza.
S'abbracciano a lungo, piangendo silenziosamente.
Sehun si sente morire un po' di più percependo le lacrime del suo hyung bagnargli l'incavo del collo ma pensa anche se sia giusto che si senta così. Non vuole essere l'unico a soffrire.
"Non farlo" singhiozza d'un tratto e entrambi si lasciano andare.
Non si allontanano l'uno dall'altro di molto ma abbastanza da sentire il freddo sulla loro pelle.
"Voglio farlo" gli risponde.
E lui allora lo bacia.
Sa che non è così che vanno affrontate le cose, che dovrebbero parlare, discutere, magari urlarsi  contro ma ha sempre pensato che i gesti contano più delle parole e quindi nel bacio mette tutta la disperazione che sta provando. E Luhan sembra fare lo stesso.
È un gioco di lingue, denti, di labbra che sanno di lacrime.
Durante il bacio non ci sono altro che sospiri che si perdono nella bocca l'uno dell'altro.
Sehun pensa che non sia ancora abbastanza ma solo perché sente che il dolore che si sta espandendo nel suo petto sia più grande di qualsiasi cosa.
Crede che non riuscirebbe a trovare nessuna misura per poterlo misurare, per poterlo esprimere tutto.
Il bacio si conclude con uno schiocco sordo, che fa quasi male alle orecchie.
Sehun è giovane ma sa benissimo che quel che prova da sempre per Luhan è amore.
Altrimenti come si spiegherebbero le farfalle nello stomaco e il cuore che batte forte al sol pensarlo?
Cosa significherebbe il sorriso che gli spunta sul volto quando -anche per sbaglio- lo sfiora e il respiro che si smorza quando lo guarda?
"Perché vuoi andartene?"
Luhan lo guarda.
"Lo sai perché"
Ed è vero. Sehun sa che ormai lui non sta più bene, che quella vita lo sta distruggendo pian piano e dovrebbe appoggiarlo, perché saperlo in salute, al sicuro dovrebbe essere tutto ciò che conta ma forse quando gli diceva: 'Voglio solo il meglio per te' mentiva.
È un pensiero egoista ma solo perché Sehun vuole essere il meglio per lui.  "Mi ami?" chiede di colpo.
"Ti amo" conferma.
"E non è abbastanza per farti lottare, stringere i denti e rimanere?"
Luhan non risponde.
Sehun non sa come interpretare il suo silenzio ma gli fa male.
Gli fa così male che il cuore sembra smettere di battere e il suo respiro cessa di esistere.
Non sa bene cosa si aspettava di sentirsi dire, forse sperava che sì, lui fosse abbastanza.
Piangere non è mai stato così faticoso e stancante, per la prima volta si vergogna a farsi vedere così da Luhan e l'unica cosa che può fare è girarsi e uscire dalla stanza.

"Tu sei abbastanza" la voce di Luhan lo riporta al presente -un presente non molto lontano da quel passato-.
"Scusa?" chiede, non avendo capito seriamente ciò che gli ha appena detto.
"Tu sei abbastanza."
Sehun lo fissa mentre si alza dal letto e con passi misurati azzera la distanza tra i loro corpi.
"Tu sei abbastanza da voler vivere per sempre, da voler scalare montagne a mani nude e nuotare un oceano per raggiungerti" sussurra, prendendogli le mani nelle sue.
"Sono io che non sono abbastanza, okay?"
C'è rammarico e delusione per se stesso nella sua voce e il minore vorrebbe stringerlo ma non lo fa.
"Io non ti sto lasciando, sto lasciando gli Exo, non te"
Sehun sbuffa una risata, è un suono freddo e triste.
"Tutto questo sa tanto d'addio però" commenta, cercando di essere forte, cercando di non far crollare l'ultimo pezzetto di sè.
"Lo so" è ciò che gli risponde.
E Sehun ci ha provato a rimanere intero, a non morire spezzato ma ha fallito.

---------------------------

Per eventuali errori perdonatemi ma sono le 5 di mattina, ho gli occhi lucidi perché boh, mi ha emozionato scrivere questo loro ipotetico addio e sono mezza rincoglionita per il sonno.
Spero che questa breve OS vi sia piaciuta e che vi abbia emozionato almeno un pochino.
Votate e commentate se pensate che valga la pena che io ne scriva altre. ^-^

Enough | HUNHAN (ONE SHOT!Sehun×Luhan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora