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Arrivammo a casa di Mike e a casa non c'era ancora nessuno
<mia sorella sta per arrivare, fai come se fossi a casa tua, io vado a cambiarmi>
<ok>
Mike salì le scale e io iniziai ad analizzare tutte le foto che avevano in salotto. Vidi una foto di famiglia, c'erano una signora e un signore, poi c'erano due bambini. Uno rosso e una quasi bionda.
<quella bambina antipatica si chiama Charlotte>
Mi girai verso la voce
<piacere, Charlotte, tu sei?>
<Dalila>
<che bel nome, molto particolare>
<anche il tuo è bellissimo>
<ma... chi sei?>
<ah si scusa, sono un'amica di Mike e dei ragazzi>
<io da quanto hai capito sono la sorella di Michael>
<vi assomigliate molto>
<nah, quanti anni hai Dalila?>
<18, te?>
<20, compiuti il mese scorso>
Ad interrompere la conversazione fu il suono del campanello
<CHARLOTTE VAI TE>
<SONO I TUOI AMICI MICHAEL>
<DALILA PUOI ANDARE TE>
<si>
Andai ad aprire la porta e mi ritrovai davanti Jason e Brian e una ragazza di cui non conoscevo il nome
<ciao piccoletta, ciao Charlotte>
Brian invece mi superó dandomi una leggera spallata tenendo per mano la ragazza, in quel momento Mike scese le scale.
<Jason, la pizza dov'è?>
<in auto, Brian non me l'ha ricordata>
<certo ora è colpa mia, avevo altro a cui pensare>
<andate a prendere la pizza altrimenti non siete più invitati al mio compleanno>
Andarono a prendere le pizze, e mangiammo tutti insieme a tavola. Brian prese parola, e sinceramente avrei preferito fosse rimasto in silenzio
<perché prima stavate al cimitero?>
Mike rispose al posto mio per non mettermi in difficoltà
<stavamo scegliendo il posto per la tua bara dopo che Dalila ti avrà ucciso>
Brian si girò verso di me
<non sono affari tuoi>
< è la seconda volta che ti vedo aggirare in quel posto, forse stai veramente cercando un luogo dove sotterrare qualcuno>
<probabile>
Ci fu un momento di silenzio poi parlò Charlotte
<scusa tu chi sei?>
<un amica di Brian>
<ma non amica di mio fratello fammi indovinare>
<Charlotte lascia perdere dai>
Micheal la bloccò prima che facesse partire una discussione.
Nessuno fiatò più e in parte era meglio così. Dopo la cena Mike soffiò sulle candeline e poi aprì i regali. Jason gli aveva fatto tre biglietti per la partita dell'Inghilterra del mese prossimo, Brian gli ha fatto un buono per un tatuaggio. Poi è stato il turno del mio regalo
<allora, prima che me lo chiedete ho fatto tutto durante l'ora di informatica, ho chiesto il permesso al preside e mi ha detto di si, tieni Mike>
Michael prese la busta, la aprì e ci trovò dentro 8 biglietti, li osservò attentamente. Poi mi guardò e mi abbracciò
<non ci posso credere>
<prego>
Charlotte chiese
<cos'è?>
<sono 8 biglietti, 2 per uno, la prima tappa in Puglia e la seconda in Trentino>
<non fa freddo in Italia per il mare?>
<no, a settembre si sta benissimo>
Brian chiese
<quando si parte?>
<domani sera>
Mike consegnò a tutti  il proprio biglietto. Jason osservò bene il biglietto e poi mi disse
<ma quanto l hai pagato?>
<non preoccuparti, ho pagato solo i biglietti, in Puglia ho un amica che ci da casa mentre in Trentino ho una casa, ho affittato un'auto e basta>
<io ve lo avevo detto che serviva una ragazza nel
gruppo>
<si Jason>
<Brian non rovinare il mio momento di gloria>

Ognuno torno a casa sua. Ormai mi ero messa a letto, finché non vidi un'ombra. Spaventata presi un cuscino e glielo tirai addosso
<cosa poteva farmi un cuscino Wendy>
<cosa ci fai in camera mia Brian?>
<perché hai fatto quel regalo a Mike?>
<perché è mio amico, ora vorrei dormire>
Si mise seduto sulla sedia della scrivania
<dormi>
<voglio dormire da sola, non con te che mi fissi>
Brian non si mosse da li, mi girai su un fianco e mi addormentai. Ero in dormiveglia quando sentii la finestra chiudersi. Pensai fosse andato via perciò mi alzai e mi avvicinai alla finestra per andare sul tetto, ma proprio quando stavo per mettere il piede fuori una voce proveniente dalla scrivania mi fermò
<perché vai sul tetto?>
<ma sei ancora qui>
<si>
<vieni, te lo faccio vedere>
Non so perché gliel'ho detto, ma era notte e quel giorno ero abbastanza fragile. Salii sul tetto con semplicità mentre da sopra cercavo di far capire a Brian come doveva salire. Poco dopo ci riuscì e ci sdraiammo uno di fianco all'altro.
<vengo qui per vedere le stelle, le guardavo quando ero piccola con i miei genitori in montagna>
<perché non sono qui?>
<mamma non abita qui, papà invece lavora>
<che ci fai qui?>
<mamma e papà volevano cambiare aria>
<te l'hanno mai detto che profumi di fragole?>
<me lo diceva mamma, me lo ha detto Mike e mi ha anche detto che gli hai fatto sentire Ultimo>
<si>
La conversazione stava andando fin troppo sul personale perciò rientrai in camera lasciando Brian sul tetto. Sentii dire
<Dalila, non so scendere>
<non mi importa, buonanotte Brian>

*la mattina dopo*
Mi svegliai, provai ad alzarmi ma sentii un peso sul bacino
<Wendy dormi>
<che ci fai qui?>
<sono riuscito a scendere>
<ho notato, fammi scendere>
Brian mi lasciò, e io andai in cucina. Sul frigorifero trovai un biglietto
"Buon viaggio stellina, ci vediamo al ritorno, fai attenzione e se hai tempo passa dai nonni. Salutami Sara quando arrivi in Puglia. Ti ho caricato la carta di credito. Ci vediamo tra due settimane. Papà."
Sorrisi a quel biglietto. Brian scese le scale e qualcuno bussò alla porta.
<vai ad aprire Carter>
Sbuffò ma andò ad aprire. Vidi una chioma rossa e una chioma bionda farsi strada in casa mia.
Il primo a parlare fu Jason
<che ci facevi a casa di Dalila? e soprattutto in mutande>
<stavo dormendo ma mi avete svegliato>
<oook, Dalila?>
<sono qui>
Vennero tutti e tre in cucina
<io e Michael abbiamo le valigie pronte, voi due?>
<io no, Brian non lo so>
Brian scosse la testa
<ok allora facciamo colazione e poi a preparare tutto>

L'isola che non c'è Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora