Se speravo che dopo la nostra notte di sesso
qualcosa sarebbe cambiato?Ovviamente, ma questa mattina, quando ho rimesso piede nel suo studio, non mi ha degnata nemmeno di uno sguardo, insomma, non che mi aspettassi grandi cose ma pensavo avessimo superato quella fase dove entrambi ci siamo indifferenti.
Prendo posto dietro la mia scrivania, alla fine ieri non ho più continuato con il mio lavoro e Davide ha bisogno di quelle foto entro oggi, mentre cerco di trovare una soluzione al mio problema qualcuno fa il suo ingresso nel mio ufficio.
"Io una volta avevo un'amica" Alzo lo sguardo dal computer e felice scendo dalla sedia, correndo verso il mio migliore amico.
"Alex! Che cosa ci fai qui?" Gli chiedo stupita stringendolo in un abbraccio.
"Mi ha chiamato Ezza, pensavo di stargli antipatico, mi ha sorpreso, questo posto è ancora meglio di come me lo ricordavo" Afferma sporgendosi di poco, guardando fuori dalla porta i ragazzi.
"Ehi! Non puoi provarci con tutti i miei amici" Dico puntandogli un dito contro, lui sorride per poi prendere posto su una delle sedie rosa della mia scrivania.
"Cosa è successo tra te e bel faccino?" Faccio finta di non capire.
"Niente di particolare" Affermo sbrigativa continuando a guardare lo schermo del pc.
"Allora perché ti ha lanciato quello sguardo dalla vetrata?"
"Alice" Mi richiama con tono canzonatorio, alzo gli occhi al cielo, è il mio migliore amico, non posso nascondergli niente.
"Okay, potremmo aver fatto sesso" Lui mi guarda con gli occhi sbarrati, emettendo un urletto.
"Si ma non gioire, lui si comporta come se non fosse successo niente"
"Beh, posso dirti che questa sera cambierà idea" Lo guardo confusa.
"C'è una cena d'ufficio a cui sono stato invitato personalmente da niente meno che Ivan e tu, amica mia, metterai il vestito più sexy che hai nell'armadio"
"Ivan? Sei serio?"
"Che c'è! Lo sai che ho sempre avuto un debole per i suoi ricci" Scuoto la testa divertita.
"Comunque non credo di poter partecipare, non sono stata invitata e poi ho di meglio da fare"Dico riprendendo il discorso, puntando il naso al cielo.
"Ovvero? Vedere Grey's Anatomy sul divano insieme al tuo gatto?"
"Si, era proprio quella l'idea"
*
Apro l'anta del mio armadio scrutando tutti i miei vestiti, alla fine a quella cena sono stata invitata anche io, sarà una cosa formale, dove parleremo principalmente di lavoro, perciò non ho potuto rifiutare.
Sorrido non appena vedo il vestito in raso rosso, mi mordo il labbro inferiore per poi sfilarlo dalla stampella, lo avevo comprato per il matrimonio di Use, quel giorno al centro commerciale con me era venuto anche Amine, era stato proprio quest'ultimo ad insistere affinché lo comprassi, diceva che risaltava il colore dei miei occhi, dopo il giorno del matrimonio non l'ho più messo e credo proprio che oggi seguirò il consiglio di Alex.
Il ristorante è accogliente, moderno e con una vista pazzesca sulla città, da quando ho messo piede nel locale Amine non mi ha tolto gli occhi di dosso, nemmeno per un secondo, nel tavolo siamo seduti di fronte e questo non fa altro che mettermi in soggezione, riportandomi con la mente a ieri sera, ho bisogno di aria.
"Non pensavo lo mettessi" La sua voce mi fa voltare verso la porta del locale, mi ha seguita.
"Piaceva ad Alex così l'ho accontentato"
Indifferente alzo le spalle al cielo."Piaceva a me" Afferma arrogante sottolinenando l'ultima parola, sta marchiando il territorio, come un segugio.
"Torni con me sta sera?" Il suo sguardo mi analizza, aspettando una qualsiasi reazione da parte mia.
"Perché dovrei?"
"Non lo so, dimmelo tu" Ammicca, scuoto la testa ridendo amaramente, con l'intenzione di rientrare nel locale, ma lui mi blocca.
"Smettila di scappare da me"
"E tu smettila di trattarmi così" Dico liberandomi come un'anguilla dalla sua presa e senza nemmeno dargli modo di rispondere rientro finalmente nel locale.
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Fedele al quartiere | Neimaezza
FanfictionDalla storia: «Perché non ti fotografi mai?» Spezza il silenzio, un silenzio troppo bello per essere vero. «Perché preferisco i paesaggi» Affermo distratta continuando a guardare l'obbiettivo. «E allora perché mi fotografi?» Sbuffo per poi guardarl...