CAPITOLO 39

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*Viaggio a Roma*

-Amore hai preso tutto??? Lo spazzolino?? I vestiti?? Michael i biglietti mio dio!!!

Ero agitatissima all'idea del viaggio. Avremmo fatto scalo a Milano e ne avrei approfittato per andare a trovare i miei genitori. Loro non sapevano nulla di Michael ma solo qualche accenno ma ancora non era uffuciale.

-El ma ti dai una calmata per favore mi metti ansia a me pensa a Michael.

-Lo so lo so ma ho paura che qualcosa possa andare storto..

-Ma cosa può andare storto amore??- intervanne Michael.

-Non lo so..uff....

Michael si avvicinò a me mi abbracciò e mi baciò sulla testa.

-Andrà tutto bene amore. Questa sarà la nostra vacanza e niente e nessuno potrà rovinarla.

Lo abbracciai più forte che potei. Ero nel mio paradiso terrestre.

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Mancava un giorno alla partenza. Decidei di andare con Lola a fare un pochino di shopping. Dovevo conprare un pochino di costumi per le bellissime spiagge del Circeo o per la piscina.
Andammo in giro per tutti i negozzi di intimo. Comprai un sacco di costumi molto carini.

-Allora El..spero..veramente..che tu ti diverta dopo tutto quello che avete passato ve la meritate una vacanza.

-Sono troppo nervosa..ho paura che qualcosa possa andare storto.

-Amore nulla andrà storto. Sarete tu e Michael cosa vuoi di più?

-Hai ragione Lola devo rilassarmi.

-Esatto e adesso andiamo devi riposare fatti un bel sonno di bellezza.

-Ma sono solo le 8 di sera?!

-Meglio più dormi più domani sarai rilassata e tranquilla.

-Va bene ci proverò.

Arrivammo a casa. Ascoltai il consiglio di Lola e andai a letto alle 8.30.

Iniziai a sognare. Io e Michael sdraiati su una spiaggia a giocare a scacchi e poi finivamo a fare l'amore. Wow che sogno.

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La mattina seguente mi svegliai con la voce dolcissima di Michael che mi canticchiava i just can stop loiving you.
Senza aprire gli occhi mi avvicinai a lui e lo baciai.
Finimmo di preparare le valigge e ci dirgigemmo fuori casa per prendere un taxy che ci avrebbe portati all'aeroporto. Non avremmo preso ne una compagnia aerea ne un jet ma un semplice aereo privato dove potevamo stare solo io e Michael.
Salimmo sul taxy. Ero emozionata. Finalmete dopo tante torture io e Michael saremmo stati felici anche se per sole due settimane.
Tremavo. Michael mi accarezzava la mano; ogni tanto mi guardava e sprrideva e si mordeva le labbra.
Arrivati in aereoporto pagammo il taxista e salimmo sull'aereo. Era piccolo ma molto accogliente con un mini televisore e i sedili assomigliavano ad un divanetto sembrava una limousine volante. Il viaggio sarebbe durato quasi 10 ore ma con Michael sapevo già che sarebbero volate.

Iniziammo il viaggio vedendoci un film
"una notte da leoni 3" e mangiando pop corn. E con quel film già tre orette erano belle che passate.

-DAI AMORE NE MANCANO SOLO 7.

Inizziammo a ridere come matti. Era divertente viaggiare così. Fra una risata un bacio e una coccola il tempo volava.
Ad un tratto qualcosa saltò al mio occhio. Un pezzo di carta, una busta per essere precisi. La presi fra le mani e la lessi.

Per Alfred
Da Jason.
Ciao Alfred. Questa lettera ti avevo ordinato di leggerla quando avresti scoperto qualcosa di veramente necessario. Io ormai sono morto. Tu sai che la colpa è di quella troia di Elli e di suo marito. Io ti chiedo una sola cosa. Quando ci sarà la possibilità di vendicarmi FALLO.

Fallo..quella parola mi gelò il cuore. Perché quella lettera si trovava lì. Cosa stava succedendo. E poi Alfred perché questo nome mi era famigliare. Dove lo avevo letto.
Non so cosa mi spinse a guardare fuori dall'oblò. Vidi che eravamo a bassa quota.
Feci leggere la lettera a Michael. Rimase sconcertato.
Ad un tratto vedemmo il nostro pilota aprire il portellone.

-Bene bene bene. Vedo che avete trovato la lettera del mio amico Jason. Vorreste denunciarmi peccato che non vivrete a lungo per farlo.

Con la coda dell'occhio lessi ALFRED cucito sulla giacca. Si lanciò dall'aereo. Vidi che stavamo precipitando. Davanti a noi una montagna. Eravamo a pochissimi metri. L'ultima cosa che sentii fu un boato frastornante. Da lì tutto Buio.

Michael's pov

L'impatto fu violentissimo. Ero su un isola deserta. Non sapevo nemmeno il nome. Il mio aereo era distrutto. Non ero riuscito a deviarlo; eravamo troppo vicini.
Ero sdraiato su uno scoglio. Intorno a me ogni minimo pezzo dell'aereo. Mi svegliai con un mal di testa allucinante. Qualcosa mi mise in allerta. ELLI.

Iniziai a girdare il suo nome. Urlavo mi veniva da piangere.
Ad un tratto vidi un mucchio di rottami. Da lì usciva il busto di una donna. Era lei.
Corsi più velocs che potevo. Non sapevo dove avevo trovato la forza di alzare tutte quelle macerie.
La presi tra le mie braccia. C'era un enorme ferita dalla sua testa dove usciva un sacco di sangue e anche dalle sue labbra.

-Elli...amore..va tutto bene sono qui...

Non rispose.

-Elli..dai su svegliati non farmi questi scherzi..ELLI...ELLII

Non rispondeva...non respirava.

-No Elli...non..può essere..non puoi..ELIIII

Urlai a squarcia gola. Fissavo il suo corpo senza vita e sporco di sangue e polvere. La stringevo fra le mie braccia e la guardavo.
Era così bella.
Decisi di ripulirle le ferite. Le misi la mia camicia.
Lei mi aveva sempre parlato di quanto amasse il mare a la danza..erano le sue uniche due passioni...ma il mare era il suo vero amore dato che il padre era un marinaio.
Andai su uno scoio con il suo corpo tra le braccia. L'acqua era molto alta. La abbracciai un ultima volta per poi adagiarla in acqua.

-Riposa in pace piccolo amore mio.

La vidi per l'ultima volta affondare negli abissi.

*spazio autrice*
Ecco.. allora....siamo quasi alla fine. Questo è il mio ultimo capitolo. Ragazze mie sono successe tantissime cose ed è ora di finire. Il prossimo capitolo concluderà la storia.
~ilaria

moonwalker's dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora