PROLOGO

1.8K 38 2
                                    

Niente ti farà del male
Finché sarai con me, starai bene

SONO sempre stato il bambino strano. Quel bambino da cui gli altri si allontanano per paura di tornare a casa con un occhio nero. Quel bambino che passa le sue partite di football in panchina perché considerato inadeguato. Quel bambino che osserva gli sguardi preoccupati dei genitori ogni volta che gli passano vicino. Quel bambino dagli occhi un po' troppo cupi e le sopracciglia un po' troppo aggrottate per la sua età. Quel bambino il cui sorriso si è spento troppo presto e le cui lacrime si sono prosciugate troppo velocemente. 

Sono sempre stato il bambino diverso. Quello che non veniva mai scelto durante i giochi perché violento, scontroso. Quello con problemi così persistenti che ha imparato a nascondere dietro un sorriso tanta sofferenza. Quello che darebbe la vita per le persone che ama ma che nessuno si sacrificherebbe per lui.

Sono sempre stato il bambino sbagliato. 

Quel bambino dalle iridi scure che passa la notte in bianco ad osservare quella stella che brilla luminosa nel cielo. La guarda da lontano e sa che, purtroppo, è irraggiungibile. 

Si dice che le stelle baciano tutti con la loro luce. Tutti tranne i bambini cattivi e io, purtroppo, ero un bambino cattivo. 

Forse lo sono tutt'ora. 

E mentre gli anni passavano silenziosi e tormentati, la pelle fragile si ispessiva diventando dura e resistente. Insieme alla carne, anche i muri intorno al mio cuore si fortificavano diventando enormi castelli sorvegliati da abili arcieri. 

Nessuno poteva avvicinarsi al mio cuore perché, ormai, io un cuore non lo avevo più.

Si è dissolto tra gli schiaffi e i calci. Tra le cinghiate e le urla. Tra le lacrime e la disperazione. 

Eppure, ogni tanto, tornavo sempre a guardare quella stella sempre un po' più luminosa, sempre un po' più grande rispetto alle altre. Rimanevo lì, con una sigaretta stretta tra le labbra a domandarmi perché. 

Perché non merito anche io una stella?

Nonostante ciò, il mio cuore batteva fievole ogni volta che il suo pallore mi sfiorava il viso. Ogni volta che la sua luce illuminava un po' delle mie tenebre.

Perché si sa, i bambini cattivi non vedono il mondo a colori. Non esistono sfumature. Tutto è bianco e nero. Il grigio non è contemplato. Eppure, quando la mia stella si avvicinava, il torpore sembrava affievolirsi e spiragli sottili di colore mi baciavano la pelle. Peccato che il sole sorge sempre e mentre la luce calda illuminava tutti gli altri, io aspettavo la notte per poter osservare la mia stella.

Sono rimasto ad ammirarla per così tanti anni che mi è sembrato di impazzire e più la guardavo più mi sembrava irraggiungibile. Più la studiavo e più lei sembrava lontana.

Così imparai ad odiare quella dannata stella così bella quanto distante. La odiai con tutto me stesso dimenticandomi perfino quanto l'avessi amata in passato. 

Lo dimenticai fino a quando la sua luce non tornò da me per avvolgermi in un abbraccio caldo. 

Ed è stato mentre la sua determinazione mi spiazzava che mi sono reso conto della coltre di nubi che l'avvolgeva. Spesse nuvole che le impedivano di brillare veramente.

Così decisi di diventare vento per poter spazzare via quell'ammasso di oscurità che la cullava durante le sere più solitarie. Una volta liberata, divenni la notte più cupa e limpida di sempre così che la mia stella potesse brillare di nuovo. 

Perché le stelle sono tutte belle, ma la mia un po' di più. 

YOU SAVED ME 1 |Cuori paralleli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora