38. Nel cassetto

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Cara Lura e caro Edoardo,

vi scrivo in un momento di grande felicità. Per voi, per noi tutti.

Questa sera ho assistito al concerto benefico tenuto dai Born to Run per il Circolo e mi è sembrato di riavvolgere il nastro del tempo e tornare un padre con tanta energia in corpo e altrettanti grilli per la testa.

Fattelo dire, sei sempre stato portato per il canto, figlio mio, e Adam e Vittorio se la cavano ancora egregiamente con i loro strumenti. Ma la vera scoperta della band è stata lei, Caterina. Un ottimo acquisto, chissà che, canzone dopo canzone, non riesca anche a curare le ferite sentimentali del nostro malinconico Ranger. Sarebbe l'ora.

Il duetto tra di voi è stato la carezza per il mio cuore ormai stanco. Sono passati tre mesi dal vostro matrimonio, ma forse solo adesso credo che, d'ora in avanti, saprete vivere l'uno per l'altra con sintonia, rispettando i tempi di ciascuno e creandone uno comune.

Vi ringrazio, per essere pronti a regalarmi il tempo che mi resta con tanto sentimento. Non lo credevo possibile.

Per quanto ancora reggerà questo cuore? I medici non sono mai stati ottimisti. Da qualche giorno, lo sento zoppicare, il poveretto. Sappiate, in ogni caso che non ho rimpianti: appena vi lascerò, raggiungerò la mia Marilena finalmente. E con lei me ne starò in ascolto del vento in un posto magnifico, di cui mi hanno parlato tempo fa, l'Abbazia di Sénanque. Lì si può essere felici in eterno, almeno così mi hanno assicurato; vero, Lurette?

Ecco, sarà lì che, un giorno lontano, vi aspetteremo.

Con amore,
Paolo

La coinquilina di papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora