Nuclear Winter

Prologo

2030 Snezhinsk, Russia

-Entriamo qui dentro!- Un uomo di mezz'età sfondò la porta marcita col tempo, il luogo che rivelava al suo interno era al quanto tetro e sporco, decorato con carta da parati ammuffita ed in alcuni punti staccata assieme all'intonaco, appesi nei muri fotografie della famiglia che vi abitava, riconoscimenti accademici, militari e una moltitudine di cimeli storici.
Quel muro raccontava la storia di una famiglia, una delle tante famiglie che dovettero abbandonare il proprio focolare per causa di forza maggiore;
Dopo l'uomo entrarono anche una donna poco più giovane ed una ragazzina, insieme iniziarono a frugare per casa, in cerca di cimeli prebellici, per lo più apparecchiature tecnologiche, che in tempi attuali avevano un valore pari ad oro.

La ragazzina si recò velocemente al piano superiore per cercare reperti, il suo interesse non era trovare cose da rivendere, ma riscoprire il passato, specialmente quello delle famiglie che abbandonarono le proprie abitazioni e di conseguenza, che avevano lasciato tutto alle loro spalle, entrò in una stanza con due letti singoli e dai mobili colorati, osservava attentamente le pareti spolverando le foto nelle cornici.

-Doveva essere stata la stanza di due ragazzini- Sussurrò tra se e se prima di voltarsi e trovare uno scheletro umano che teneva tra le braccia un libro.

Non fu molto spaventata dal ritrovamento poiché ormai abituata a questo genere di incontri, si avvicinò lentamente e con delicatezza estrasse quel piccolo libricino nero dalla presa del cadavere, prestando particolare cura a non danneggiarlo, dopo averlo spolverato grossolanamente sulla copertina lesse la semplice scritta  ''Diario'', in preda a l'emozione lo aprì ed iniziò a leggere.

*

3 Gennaio 1997

Il mio nome è Nikolaj Ivanov, quando leggerai questo diario probabilmente me ne sarò andato da un pezzo, voglio solo raccontarti la mia vita, trascritta pagina per pagina come se fosse una storia di fantasia, e io stesso continuo a sperare di vivere un incubo, un incubo che mi accompagna da trentaquattro anni e che accompagnerà il mondo intero per molti secoli.