Capitolo 5

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Orfeo

Non posso permettere che Cat muoia, non posso sopportare che l' ultima cosa che vedrà sarà il mio viso felice del suo dolore, così, con sforzo immane, mi aggrappo alle spalle del mio Daimonion e lo trascino a fondo con me, iniziamo a combattere lì dove l' anima è più buia.Non riesco a reprimerlo stavolta, tento di imbrigliarlo con la ragione ma continua a scalpitare imbizzarrito, sento l'aria mancarmi " Mai un aedo deve interrompere la fase d'ispirazione...morirai dentro te stesso, Orfeo, e sarà solo per colpa tua ..." mi minaccia con voce grave il mio daimonion .

Il buio e il freddo s'abbattono su di me lasciandomi inerme di fronte al mio destino, porto le ginocchia al petto e attendo la fine, vorrei credere che una volta morto potrò rivedere Euridice, per stare accanto a lei almeno nell'Ade, ma non succederà... La fine mi sommerge entrandomi dentro i polmoni ed io non faccio altro che chiedermi se stavolta avrò il coraggio di guardare la morte in faccia.

"Ti prego svegliati" una voce mi desta da questo limbo di pensieri, improvvisamente una luce calda e limpida mi accarezza il viso, tutto sparisce :inizio a nuotare verso la superfice, perché ho bisogno di aria, di luce, di vita.

Riprendo aria e la prima cosa che vedo è il viso speranzoso di Cat, i suoi grandi occhi scuri s'accendono di un entusiasmo per me immotivato. Perché mi ha salvato la vita? Poteva fuggire ed essere libera per sempre...Per quale sciocca ragione non lo ha fatto ?

Quando mi conferma di essere stata lei a salvarmi con quel sorriso sincero, mi sconvolge, vorrei essere come lei, pensare al bene di un altro e non al mio...Ma non posso, non voglio.

L' aggredisco non per odio o rabbia ma perché così deve essere : il comune destino di cacciatore e preda è la caccia non la pietà. Il suo sguardo si spenge in un'espressione cupa e questo mi distrugge, allora io la minaccio, quando lei mi preme il coltello sulla gola, io non riesco a non provare ammirazione per il suo coraggio e la sua forza di volontà, ma invece di lasciare che mi uccida, faccio in modo che la lama si sbricioli sotto i suoi occhi attoniti. Prova ancora ad opporsi ma io la blocco: imprigionarla con la catena di Prometeo sarebbe un gioco da ragazzi in questo momento, ma mentre lei continua a dimenarsi il mio sguardo viene nuovamente attratto da quelle labbra. Sono lontane da me pochi centimetri, e non riesco a non pensare a che cosa accadrebbe se ora io ascoltassi il desiderio che mi divora un morso alla volta, finché non mi rende del tutto inerme : la bacio.

Mi pento del mio gesto non appena le nostre bocche si incontrano, perché mi rendo conto che questo momento mi perseguiterà per l'eternità : non sarò più lucido quando le starò accanto, non la vedrò mai più solo come una pedina per ottenere ciò che voglio.

Più la possiedo più divento avido di lei: una volta avute le sue labbra, voglio i suoi occhi, il suo collo , il suo petto, il suo ventre. Proprio perché in me alberga un'entità imprevedibile ed istintuale quale il daimonion, ho cercato sempre di essere freddo, razionale e metodico, reprimendo tutto ciò che potesse incrinare la mia lucidità. Ho incatenato ed affamato i miei istinti per secoli lasciando che potessero sfamarsi solo quando era LUI a comandare. Adesso, ad agire ci sono soltanto io: il mio autocontrollo si consuma dolorosamente, sono incapace di resistere alla tentazione di perdermi in lei,voglio avere il suo corpo giacché lei ha stregato il mio ma prima di abbandonarmi del tutto, lo spettro del mio buon senso mi sussurra" Così sarà di nuovo Calliope a vincere : il tuo non è amore, ma desiderio, lo puoi controllare." Lego la catena di Prometeo al suo polso e lascio che quanto successo sembri una semplice e crudele vendetta :con lei ho imprigionato anche i miei istinti.

Faccio di tutto per celare quello che in realtà sto provando: vedere il suo corpo incatenato che prima si muoveva in armonia con il mio, mi rassicura ma al tempo stesso mi mette molta tristezza, osservare le ferite che IO le ho inferto mi fa odiare me stesso, e, nel contempo, sfiorare la sua pelle mentre pronuncio la canzone di guarigione, mi mette in seria difficoltà : l'attrazione che provo per lei fa tremare le sbarre della sua cella.

Il sacrificio dell'ultima musaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora