Tanto così

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«Ti prego non te ne andare» urlò Wilhelm al ragazzo di spalle di fronte a lui. «Lo so ho sbagliato ma ti prego, ti prego dammi un'altra occasione».

«Ne hai avute abbastanza di occasioni, per tutto questo tempo. Sono sempre stato qui, ho aspettato che per te fosse il momento giusto e per cosa? Non è servito a niente. Ora basta» rispose Simon voltandosi e guardandolo dritto negli occhi. Lo sguardo è duro e spento, gli occhi lucidi dalla rabbia e dal nervosismo.

E Wilhelm non può comunque fare a meno di perdersi in quegli occhi, i più belli e luminosi che avesse mai visto nella sua vita. Occhi che però ora lo guardano con delusione, con rassegnazione. Quasi con disprezzo.

Lo sente quello sguardo, così come sente il proprio cuore rompersi in mille – anzi milioni – di pezzi. Lo ha perso, ancora, di nuovo. E anche questa volta solo per colpa sua.

«Non può finire così...non per noi. Io-io ti amo. Lo sai che è così e so che è lo stesso anche per te. Ti prego resta, calmati e parliamone» insistette il biondo.

«Non c'è niente di cui parlare. L'hai deciso tu, hai sempre deciso tutto tu. È finita» fu la risposta decisa del corvino.

«Ti prego no, ti prego» fiumi di lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi, sentì le mani iniziare a tremare e il cuore sembrava esplodere dal petto. I respiri si fecero sempre più affannati e Wilhelm rivolse lo sguardo verso l'altro, in cerca d'aria. Si sentì soffocare mentre di fronte a lui, al centro della stradina della città, vedeva il suo ragazzo allontanarsi.

Il suo ex ragazzo, gli ricorda la voce della sua coscienza.

Ed è un attimo.

Il principe si accasciò a terra, le ginocchia poggiate sull'asfalto, così come i palmi delle sue mani. E pianse, pianse come non aveva mai pianto in vita sua. Già gli mancava, gli mancava da morire.

E l'unica cosa che gli venne da fare fu gridare.

«Simon» gridò fino a sentire la gola bruciare.

Fino a quando tutto intorno a lui iniziò a girare, a girare sempre più forte e un enorme buco nero lo inghiottì definitivamente.



«Wilhelm?? Wilhelm ti prego svegliati....» sentì ripetere all'infinito «Amore ti prego apri gli occhi, Wille??»

Il principe spalancò gli occhi all'improvviso e aprì la bocca per riprendere fiato, mentre percepisce il suo cuore battere all'impazzata, la gola bruciare dalla fatica e il sudore sgrondare dal suo viso. Ma nulla è così importante quando si rende conto che il suo corpo non è steso sul ruvido asfalto della strada, ma sul morbido materasso della sua camera ad Hillerska.

E soprattutto quando si rende conto che a guardarlo è un dolce ragazzo dai capelli castani e ricci. Due occhioni scuri, luminosi ma terrorizzati. Un naso dalle linee dolci e sinuose e due labbra piccole e morbide.

Le più belle del mondo, se chiesto a Wilhelm.

«Simon?» pronunciò il biondo ancora scosso da quell'incubo.

«Ehi..è tutto okay. È stato solo un sogno, sono qui» cercò di calmarlo il corvino, prendendo il suo corpo fra le braccia per far combaciare la schiena del biondo al suo petto.

«No Simon non capisci, devi perdonarmi. Ti prego devi perdonarmi» continuò a gridare il principe iniziando di nuovo a piangere.

«Wilhelm, era un incubo. Non devo perdonarti nulla, non hai fatto nulla»

«No, tu andrai via da me. Ti vedo, te ne stai già andando. Ti prego torna indietro»

Fu questo continuo gridare e delirare che portò Simon ad iniziare a preoccuparsi. Di che stava parlando? Perché continuava a reagire così?

Young Royals - Moments in the sunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora