fantasma

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🔊vi consiglio di mettere in sottofondo ''fantasma'' degli psicologi

' ' un'altra notte in down
e bevo finché poi
dimentico di noi
e torno in ambulanza, in ambulanza ' '

Rumore e luce,sirene e lampeggianti.

L'unica cosa che appariva chiara in quel momento era la forte emicrania che mi tormentava a partire dalle rispettive tempie,in cui si adunava,sino al centro del capo.

Affiancata dalla violenta nausea all'altezza di quello che doveva essere lo stomaco.

Ai miei occhi,invece,quello che giungeva era davvero misero:un insieme di luci petulanti che si alternavano ad attimi di buio totale.

Udivo poi suoni tutt'intorno: brevi acuti e soffocanti,che dissimulavano il ronzio provocato da voci angosciate.

E percepivo al di sotto della mia schiena una superficie compatta ed omogenea,ma soprattutto ostica.

Qualcuno stava cercando di tenermi vigile e desto,lo percepivo dalle ripetute pacche che andavano a percuotere il mio viso facendolo oscillare.

Ed evidentemente non ci era riuscito.

Mi risvegliai,senza riuscire a quantificare lo stato di riposo che avevo appena abbandonato,in una stanza che sembrava essere riempita solo di un bianco abbagliante,che mi costrinse di lì a poco a richiudere gli occhi.

Per quanto fossi convinto di non aver alcun osso danneggiato,mi sentivo come se un camion zeppo del suo carico mi avesse appena investito per poi campeggiare sul mio corpo.

La testa non ne voleva sapere di smettere di girare e le vertigini,che mi allertavano su un prossimo cadere,erano davvero fastidiose.

Appena ripresi maggiormente coscienza,realizzai di essere supino su un letto d'ospedale e che probabilmente ero stato vittima di una sbronza così pesante da farmi finire in quel luogo.

Rimembravo ben poco della serata precedente ma il motivo scatenante di quella voglia matta di bere appariva ancora chiaro nella mia mente: voler dimenticare.

Di certo il piano iniziale non prevedeva l'essere ricoverato in quello che doveva essere il policlinico,data la vicinanza alla discoteca nella quale mi ero lasciato andare,ma a quanto pare non ero riuscito a regolarmi e qualcuno di buon cuore si era premurato di portarmici.

Non avevo idea di chi potesse essere quel qualcuno,dato che appositamente avevo evitato di informare i ragazzi della comitiva riguardo il mio stato d'animo e proprio per questo ero quasi certo si trattasse di uno sconosciuto.
In ogni caso mi ripromisi che l'avrei rintracciato e ringraziato appena sarei stato dimesso.

Dati i programmi per la scorsa serata,mandati poi in fumo,mi aspettavo di tutto.

Rivedere i ballerini che mi avevano affiancato durante l'esperienza di ''Amici'' mi aveva reso davvero felice.

Avevo fantasticato diverse volte su come i percorsi dei ragazzi si sarebbero evoluti al di fuori del programma ed ognuno aveva superato i miei presupposti,alzato l'asticella.

Dario ora teneva regolarmente lezioni come un insegnante che si rispetti.

Carola,o Juliet,continuava ad essere la protagonista del suo spettacolo teatrale.

Serena aveva imparato un fluentissimo inglese durante la frequentazione dell'accademia in America.

Ed ogni ragazzo aveva portato quella che era la sua passione a livelli altissimi,ero davvero fiero di loro.

stupido-os zenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora