Theodore Calvin - 5
Alyssa era incredibilmente orgogliosa.
Confermai la mia tesi, la seconda dal primo giorno in cui l'ho incontrata.
Non voleva odiarmi e non lo faceva. Semplicemente doveva mostrarmelo, come per farmi capire che quel posto lo meritava più di me.
Non la conosco bene. Non la conosco affatto.
Ma suppongo abbia un carattere piuttosto difficile.
Suppongo sia testarda, che sia sicura di se ma non del tutto.
Chissà se un giorno avrò l'opportunità di affrontare e di conoscere a fondo il suo carattere.Mi piacciono le sfide. Se la sua è una sfida, allora vinciamola.
Avrà anche le barriere nei miei confronti, ma ciò non vuoldire che io non possa farle a pezzi.Ci incamminiamo verso l'uscita, mentre Alyssa si fa stretta nella sua giacca nera, stretta sui fianchi e chiusa con un bottone.
Tiene lo sguardo fisso sugli stivaletti di pelle, come se non volesse affrontare il mio sguardo.Le lancio uno sguardo attento, osservo i minimi dettagli, rendendomi conto della sua pelle d'oca sulle gambe, per il vento freddo che le soffia sulle cosce.
Alyssa oggi fissava il vuoto.
Aveva gli occhi spenti.- Dove stiamo andando? - mi chiede, senza togliere lo sguardo dalle scarpe che sembrano più interessanti di tutto il resto ai suoi occhi.
- Stai bene? - devio il discorso iniziandone un altro.
Dovevo andare più a fondo.Si ferma. Si ferma in mezzo alla strada e sgrana gli occhi.
Poi alza il viso e incrocia il mio sguardo, cambiando espressione.
È un'attrice. Sa farlo bene.- Perché me lo chiedi? - chiede, con tono ironico.
- Alyssa, non dire stronzate. - adesso ho un tono più serio.
Mi chiedo dove abbia preso tutta questa confidenza.
Mi avvicino lentamente a lei, che sembra perdere le difese.
- Sto bene. - mi dice, girando il viso.
Osservo il suo profilo perfetto.
- Non mi sembrava. -- Ti sto dicendo che sto bene. -
Lei mi sorride.
Mi fa un sorriso e mi dice un - non preoccuparti - con quel gesto.Mi fa capire che devo fare finta di crederle, perché non riuscirebbe ad affrontare il discorso.
Alyssa Thrial
Gli sorrido.
Spero capisca con questo gesto che non voglio parlarne.
Lui non sa perché sono così distrutta dal fatto che io non riesca ad arrivare a quel maledetto primo posto.
Se dovessi aprirmi, prenderebbe una parte della mia vita in osservazione.
E lui non fa parte della mia vita. Non deve farlo.
Magari lo direbbe in giro, tra tutti i suoi amici, e mi rovinerebbe tutta la reputazione.
Mi farebbe passare per una stupida incapace.
Non posso farlo.
Non posso fidarmi di lui.- Vieni, andiamo. - il suo tono si fa dolce.
Come se stesse parlando con una bimba appena uscita da scuola.Mi invita a seguirlo e mi sorride, ricambio e inizio a camminare.
Alyssa, 12 anni
- Tu non diventerai proprio un cazzo, Alyssa. Smettila non le tue fiabe e pulisci per terra. Sei solo un'illusa. Sono stanca di sentirti con i tuoi sogni da ragazzina immatura ! Cresci e fai la donna di casa,
che questo devi fare. -- Te lo devo ripetere? Voglio
fare l'attrice! Dammi un'opportunità, Rose! Ti prego! - urlo, e mi manca il fiato.- Tua padre avrebbe dovuto avvisarmi prima di morire di quanto tu fossi insopportabile. Vai a fare l'attrice con quegli uomini sotto al palazzo e prendi qualche soldo con quelle doti teatrali da vittima che ti ritrovi. Pensi che io paghi per te? -
- Un giorno diventerò famosa e verrai a cercarmi. Te lo giuro. Sarò in cima a quella maledetta scala e tu non sarai niente. Mio padre non avrebbe mai dovuto sposarti, l'hai solo usato per soldi e ora mi tratti
come se non fossi sue figlia! Sei solo una stronza! -Dovevo starmi zitta.
Perché parlo sempre?Ti prego, non ti avvicinare, lasciami stare.
Smettila di avere paura.
Corri.
Corri più veloce che puoi.Sydney's Pov
- Dove mi stai portando? - chiedo, quando inizia ad accelerare il passo verso la sua macchina.
Lui si gira e mi sorride.
- È una sorpresa. -
Mi prende per il polso e me lo stringe in una stretta non troppo forte.
Alla macchina apre lo sportello, invitandomi ad entrare.
Dopo esservi entrata, osservo la sua figura fare il giro della macchina fino ad arrivare dal lato del volante.
- Prendi questa. - mi porge una bandana - copriti gli occhi. -- Perché? - chiedo, confusa.
- Ti ho detto che è una sorpresa, scema. -Il resto del viaggio procede in silenzio e, per me, al buio più totale.
Sento una frenata. Il motore si spegne e la portiera di Jeremiah si apre.Poco dopo sento aprire la mia.
Dopo aver camminato per qualche minuto, si ferma.
Mi toglie la benda.- Ti ricordi? -
- Come dimenticare. - dico io, sopraffatta dai ricordi.
Camminiamo per un po', fino ad arrivare a quell'amaca dove ci siamo baciati per la prima volta.
Ci si sdraia e mi invita a fare lo stesso al suo fianco.
Mi sdraio e le sue braccia mi circondano le spalle.Si avvicina al mio viso e mi lascia un bacio fugace sullo zigomo.
- Mi sei mancata, Sydney. -
- Anche tu. - Mi infilo tra le pieghe della sua camicia posata sul petto.
- Nascondere questa relazione sta diventando difficile, Jer. - me ne esco da un momento all'altro.
- Lo so. Dobbiamo trovare più tempo per noi. - mi legge nel pensiero.
Si abbassa e mi lascia un bacio sulla fronte, tenendo tenute le labbra per un tempo indeterminato su di essa.
- Alyssa sa di noi? -
- No. Non le ho detto nulla. - rispondo, con una nota di tristezza.
- Theodore? Sa di noi?- chiedo.
- Nessuno sa niente, amore. - mi risponde.
Sono delusa da queste risposte.
Si vergogna di me? Perché non vuole mostrare la nostra relazione?
Mi stringo ancora di più a lui a questi pensieri, e mentre mi accarezza i capelli biondi dalla cute fino alla schiena, mi addormento tra le sue braccia.

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When We Were Enemies
RomanceAlyssa Thrial è una delle attrici più amate e rinomate di Hollywood. Man mano che la sua popolarità va crescendo, si ritroverà su numerose riviste, inclusa la Beauty And Talent Records. Ogni mese, viene aggiornata una classifica delle migliori attri...