This is not the end. [Duskwood ff]

Quattro.

Ho tanti motivi per considerare questi ultimi due giorni come i più belli della mia vita.

Ho finalmente incontrato Jake dal vivo e per la prima volta da troppo tempo provo una sensazione di serenità: nel periodo in cui è cominciata tutta la faccenda di Hannah e anche prima, sono sempre stata pervasa da una sensazione di angoscia, che si è accentuata con la paura di veder sbucare l'USV da qualche parte o che Jake ci rimettesse più del dovuto (soprattutto quando i miei sentimenti per lui si sono fatti più intensi). Come non mai, questa mattina, mi sono sentita tranquilla come non lo sono mai stata.

Spilucco la colazione all'interno del piatto, mentre Jake e Lilly parlano a raffica e io permetto a entrambi di recuperare tutto quello che si sono persi l'uno dell'altra.

Sono stati separati troppo a lungo.

Jake fa un breve riassunto a sua sorella di quello che mi ha raccontato il giorno precedente e sembra quasi che le occhiaie di Lilly, ad ascoltarlo, diventino persino più scure. Ogni tanto si ritrova ad asciugare qualche lacrima e io le passo sempre un paio di fazzoletti, sperando che non noti che mi sto commuovendo anche io e che sono costretta ogni secondo di più a mordermi un labbro per impedirmi di piangere.

Lilly e io siamo diventate migliori amiche perché abbiamo capito di avere in comune non soltanto Jake, ma anche qualcosa che difficilmente gli altri potrebbero comprendere: siamo entrambe spezzate. Abbiamo spesso pianto per Jake, consolandoci a vicenda, preparando tisane calde e guardando programmi trash alla tv come se avessero potuto risolvere tutti i nostri problemi.

Se io però questa mattina mi sento rinata, Lilly invece sembra stravolta. E da quando ha iniziato a parlare con Jake, non ha ancora rivelato il motivo per cui si sia precipitata a casa mia in una valle di lacrime.

Faccio caso soltanto in quel momento a quanto sia dimagrita a causa dello stress e al fatto che stia praticamente divorando le uova strapazzate e il bacon preparato qualche minuto prima da suo fratello. Mi chiedo se qualche volta si ricordi di mangiare, o soltanto di esistere: Lilly vive praticamente ormai soltanto in funzione di Hannah e della sua guarigione.

Le servo del caffelatte mentre è distratta, ma un paio di minuti dopo lo trangugia di buona lena.

Quando però Jake finisce il suo racconto, sembra rendersi conto che è arrivato il suo momento di ascoltare. Entrambi prendiamo le mani di Lilly come se dovessimo sorreggerla e un paio di minuti dopo, ci dà quasi quell'impressione.

C'è un motivo se è arrivata qui tra le lacrime.

Se suo fratello l'ha aggiornata su quello che si è persa nell'ultimo periodo, Lilly fa altrettanto. Lo mette al corrente di cose di cui io già sono a conoscenza, come la depressione di Hannah o il fatto che agli occhi dei suoi genitori lei sia praticamente diventata trasparente. Ormai tutte le loro energie e azioni confluiscono interamente sulla figlia maggiore e Lilly sta accusando il colpo più di quanto credesse.

Inoltre, gli confessa che da quando ha saputo la verità su di lui, non riesce più a guardare il padre come una volta.

Una volta ho incontrato da vicino il signor Donfort. È stato solo per un momento, ma mi è parso il classico ritratto del padre di famiglia perfetto: cordiale, pacioccone, con una camicia a quadri che gli sta troppo larga e gli stessi occhi chiari che Hannah ha ereditato da lui. Credo sia una brava persona tutto sommato, solo che non è stato troppo onesto nella vita.

Anche a me è venuto difficile credere che sia lo stesso uomo che ha abbandonato una donna incinta riempiendola di bugie, e che si è poi ricostruito una vita perfetta all'oscuro della moglie "ufficiale".

"Ti prego di non odiare tuo padre per colpa mia" tenta di dire Jake, ma conosco già la risposta che gli darà Lilly.

In fondo è la mia migliore amica.