La giornata voló veloce, Sonia tornò a casa, sempre con un misto di felicità e tristezza, ma questa volta, si aggiunse anche un pizzico di confusione. Non capiva perché vedere Camilla accanto ad un'altra ragazza le faceva così effetto, ma non ci pensò molto, cercò di scacciare via i pensieri. Quel giorno, dato che era venerdì, era il giorno in cui sarebbe tornata a casa, la sua vera casa. Avrebbe dormito lì due notti, quella del venerdì e quella del sabato, mentre la domenica sarebbe tornata a casa dei nonni. Passò tutto il pomeriggio ad aspettare i genitori, per distrarsi dai pensieri che continuavano ad assillarla, prese il cellulare e mise una storia su Instagram.

 Passò tutto il pomeriggio ad aspettare i genitori, per distrarsi dai pensieri che continuavano ad assillarla, prese il cellulare e mise una storia su Instagram

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Furono molte le risposte, anche dalla persona più inaspettata. La prima a dedicarle una canzone fu una sua compagna di classe e a seguire, un'altra ragazza, sempre della sua classe.

 La prima a dedicarle una canzone fu una sua compagna di classe e a seguire, un'altra ragazza, sempre della sua classe

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Sonia era felice. Le avevano dedicato una canzone!
Poco più tardi arrivarono tante notifiche tutte insieme. Non se lo aspettava. Sara le dedicò più di una canzone. Le era mancata, davvero tanto.

 Le era mancata, davvero tanto

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Anche se non erano le canzoni che più le piacevano, era felice

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Anche se non erano le canzoni che più le piacevano, era felice. Si era ricordata di lei dopo tanto tempo che non si sentivano, così, decise di scriverle. Parlarono per un bel po', si raccontarono cose, sentimenti e gossip. Una cosa che Sonia le voleva raccontare era quella gelosia nei confronti di Camilla, ma non avendo ancora capito di cosa si trattasse, decise di non parlarne con nessuno. Eppure, anche se non voleva, aveva in testo quel pensiero. Non tanto la ragazza, piuttosto il fatto che le piacesse così tanto. Si chiedeva come fosse possibile dato che a lei erano sempre piaciuti i ragazzi. Era sdraiata sul letto quando disse ad alta voce, senza accorgersene: <<E se...?>> No, secondo lei non poteva essere possibile. E se lo fosse stato, si chiedeva perché proprio a lei, fosse capitata una cosa del genere. I sui genitori le avevano sempre detto che le relazioni tra due persone dello stesso sesso erano sbagliate ed era questo che pensava anche lei. Le avevano detto, soprattutto sua madre, che Dio aveva creato Adamo ed Eva, anche se lei, in fondo, non aveva mai creduto a quella storia che da sempre le raccontavano. La domanda era costante. Le piaceva davvero Camilla? Ripensava ad ogni suo piccolo particolare e si, cazzo se le piaceva. Le sembrò strano, perché nessuna ragazza aveva avuto questo effetto con lei, Sara non le era mai piaciuta in quel senso. Ma poi si ricordò di Emanuela, una bambina che andava in classe con lei alle elementari, di Ella, una ragazza che considerava talmente bella da farle girare la testa, conosciuta qualche anno prima. Eppure a lei piacevano i ragazzi, non poteva essere lesbica. Aveva avuto una cotta per il suo migliore amico, quando era alle medie. Ma poi rifletté anche su questo. Le piaceva davvero oppure era solo un pretesto per avere una cotta, come avevano tutti? Arrivò alla conclusione che forse era la seconda. Rimase con questo pensiero per tutto il fine settimana, poi la domenica tornò dai nonni. I giorni passavano normalmente. A Sonia non dispiaceva più non avere Camilla accanto. Se era davanti poteva ammirare meglio i suoi capelli, che le coprivano fino a metà della schiena. Iniziarono le verifiche e le interrogazioni e, proprio come si immagina Sonia, non erano andate proprio benissimo. Qualche settimana dopo l'inizio delle lezioni, una professoressa decise di cambiare i posti ma face scegliere alle ragazze dove volessero sedersi. Sonia voleva chiedere a Camilla di sedersi accanto a lei, ma ormai era seduta vicino ad una sconosciuta, di cui neanche si ricordava il nome. Poco dopo essersene accorta, sentì il suo nome essere chiamato dalla parte opposta dell'aula. <<Sonia! Sonia. Ti va di sederti accanto a me?>> Era Alice, una ragazza bassa, con i capelli lisci e biondi che le si fermavano poco più sotto delle spalle, mentre gli occhi erano azzurri. Sonia accettò e si sedette al fianco della ragazza, questa volta, però, dalla parte opposta alla finestra. Le piaceva, come persona, era carina, gentile, aveva una voce stupenda ed era anche molto bella. Ma non le faceva l'effetto che le faceva Camilla. Lei si che le faceva venire i brividi. Si guardò indietro per cercarla con gli occhi, poi la vide, stava scherzando con la sua nuova compagna di banco. Alice la risveglio dai pensieri e fece tornare lo sguardo di Sonia si di lei, ponendole una domanda. Insomma, aveva fatto conoscenza, ma tutto quello che avrebbe voluto, non lo aveva. Voleva l'attenzione di quella ragazza, davvero stupenda, voleva i suoi occhi color cioccolato su di lei e, perché no, un suo bacio.

*Mi scuso per il cringe assurdo riportato negli screen delle storie e per le canzoni altamente discutibili che mi sono state dedicate, infondo era il 2019 e infondo eravamo ancora delle bambine rincoglionite. Vi ringrazio se state continuando a leggere questa storia. Nel prossimo capitolo spiegherò il motivo della scelta del titolo e della copertina.*

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