Un giorno particolare

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Sirio si svegliò quella mattina con una certa euforia, si alzò dal letto e la prima cosa che fece fu aprire la finestra, la luce entrò nella stanza e Sirio dovette chiudere gli occhi, fuori la cittadina era molto vivace, i bambini correvano per le strade, donne vestite con abiti colorati compravano dalle bancarelle del mercato ogni genere di cose, mentre un gruppo di cinque uomini stava parlando animatamente al bar, ogni tanto un'auto si faceva largo tra le persone suonando il clacson più volte per farsi sentire.
Sirio guardò fuori per un minuto e poi si diresse verso il bagno, si fermò per un secondo a guardare la sua immagine riflessa nello specchio, poi afferrò la spazzola e iniziò a pettinarsi delicatamente i capelli, dopo di che si tolse la benda per lavarsi il viso.
Uscita dal bagno si diresse verso l'armadio e scelse tra le tre magliette che le aveva comprato Jhon quella che le piaceva di più e ci abbinò un paio di jeans chiari, dopo essersi vestita in fretta si accorse di essersi dimenticata la benda in bagno e corse subito indietro a riprenderla, da quando era uscita dall'ospedale erano passati tre giorni e ogni volta che provava a toglierla in mezzo alle persone le veniva un fortissimo mal di testa a causa di tutte le voci che le esplodendo nella mente guardando le persone.
Salutò Jhon e uscì.

Camminò per cinque minuti inmezzo alle bancarelle che emanavano profumi deliziosi e aromi di spezie e molte volte fu tentata di infilarsi qualcosa in tasca senza farsi vedere.
Stava camminando spedita verso la sua meta, con alcuni soldi egizi in tasca e per poco non urtò una signora.

Quando si fermò davanti al negozio due bambini la sorpassando facendo volare i loro aereoplanini di plastica.
Sirio entro nel negozio, era pieno di abiti di diverso tipo, lunghi e corti, da uomo e da donna, eleganti e sportivi.
La ragazza girò un po' per gli scaffali pensando sempre la stessa cosa "io avevo uno stile mio prima... il problema è che non me lo ricordo"
Ancora non aveva preso niente per paura che se avesse riacquistato la memoria non le sarebbe piaciuto, poi alla fine si disse che poco importava se sarebbe piaciuto alla se del passato, doveva piacere alla se del presente!

Alla fine comprò un abito verde e oro lungo con uno strappo su un lato e le spalline sottili, una maglia con scritto "you can't spell Hero without Her", un paio di jeans corti strappati, delle dottor martins, altri tre paia di pantaloni e altre magliette.

Sulla strada del ritorno notò che una signora aveva iniziato a seguirla, aveva fretta di tornare a casa ma qualcosa dentro di lei le diceva che era meglio di no... si avvicinò a un signore che stava guardando un paio di pantaloni in una bancarella e la signora che la stava seguendo si fermò poco distante.
《ma hu alkhata 'ayatuha alshaabatu?》
Sirio si era dimenticata di essere in Egitto...
《Cosa? Ah... Italiano?》
Il signore capì la domanda e scosse la testa
《English?》
Annuì e Sirio gli disse la sua situazione e gli chiese se perfavore poteva fingere di accompagnarla da qualche parte.
Il signore acconsentì e si finsero due amici andando al bar. Dopo un po' la signora, rassegnata, se ne andò.
Sirio offrì il caffè al signore che l'aveva aiutata e poi tornò in albergo.

Sistemò i vestiti che si era comprata e raccontò tutto a Jhon che non sembrò stupito, seppure cercasse di mostrarsi tale.

È un po' corto ma mi serve per introdurre una cosa...
Comunque nei prossimi giorni sono in vacanza non so se riuscirò ad aggiornare, ci proverò ma non garantisco di avere il tempo.

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