Un nuovo potere

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Anna era ancora a terra quando un bambino biondissimo si è avvicinato. La ferita all'ala era profonda ed ora che le ali erano scomparse, sentiva quel bruciore penetrarle la scapola fino a raggiungerle quasi il petto. Era ancora viva ma la ferita era troppo profonda per essere curata con la magia, doveva fare qualcosa. Ha aperto leggermente gli occhi ritrovandosi davanti quel bambino con lo sguardo preoccupato, il ragazzetto nel vederla svegliarsi ha gridato terrorizzato < Shhh! Zitto > ha cercato di gridargli la prescelta senza riuscire a tirar fuori molta voce, la schiena la stava logorando per il dolore < Va' via. Non c'è nulla da vedere > ha continuato ammonendolo. Con molta fatica è riuscita a rimettersi in piedi, oltre alla schiena le girava la testa e non aveva dimenticato la visione che aveva avuto toccando quell'animale. Cos'era stato? Uno dei poteri di quell'essere? < Greg! Quante volte ti ho detto di... > ha gridato un uomo in lontananza correndo verso la prescelta e il bambino. L'espressione sul volto dell'uomo è cambiata totalmente nel vedere la ragazza ferita. < Greg, vieni qua! > l'ha tirato forte a sé proteggendolo con il suo corpo e si è avvicinato alla ragazza < Chi sei? Cosa ti è successo? >. Anna ha sbruffato ed ha cercato di farsi spazio e riprendere il suo cammino ma l'uomo l'ha fermata afferrandole un braccio. < Lasciami in pace, non vuoi avere a che fare con me > l'ha minacciato l'altra liberandosi dal tocco di quel ragazzo. Ha borbottato subito dopo < Divinus alatus > probabilmente l'ala era così ferita che non l'avrebbe potuta usare ma doveva andare via. Doveva trovare quel tizio misterioso di cui le aveva parlato Charlotte, doveva farlo per sua madre, per il mondo intero e per provare a Jacob che aveva ragione lei. Un'ala ha preso forma dalla sua scapola mentre l'altra è rimasta ritratta lungo il corpo della ragazza, era così ferita che non poteva neanche alzarla. Amareggiata ha ritratto l'incantesimo e nuovamente l'uomo le ha stretto un braccio < Sei la prescelta! > ha affermato con l'espressione di un bambino a Natale. Anna ha annuito posando lo sguardo al suolo, era imbarazzata, lei, la prescelta era stata ferita da uno stupido animale. < Lascia che ti aiuti, ti prego! > le ha detto l'uomo mettendosi davanti a lei per impedirle di andare via. < Ti prego > ha aggiunto con le mani congiunte. Anna l'ha osservato a lungo, ha alternato lo sguardo fra le piante ai suoi piedi, quel bambino e colui che sembrava essere il padre, altrettanto biondo. Non doveva essere così distante da Perun ma non avrebbe potuto proseguire il cammino in quelle condizioni. < Vivo solo con mio figlio in una capanna, non è la casa più accogliente ma non ti troverà nessuno da noi > ha aggiunto l'uomo cercando di convincerla. < Sono Lynn, piacere > e le ha porto la mano. Anna era davvero combattuta ma ha ceduto ben presto a quel sorriso smagliante, ha ricambiato la stretta di mano e si è lasciata guidare.

Vivevano in una casetta in legno incastrata fra gli alberi, c'erano solo due stanze e pochi mobili. Ciò che attirò l'attenzione della prescelta fu un angolo della casa pieno di giocattoli di legno < Glieli ho fatti io > ha detto orgoglioso Lynn osservando Anna. < E' pur sempre un bambino, merita un'infanzia felice > le ha sorriso e la ragazza ha ricambiato timidamente. Non capiva perché ma la presenza di quell'uomo la metteva un po' in soggezione, forse le ricordava in qualche modo Clay, nei modi di fare, nel tono e nella dolcezza della voce. < Siediti qui... > ha proseguito l'altro indicandole una sedia. Greg si era già fiondato sui suoi giocattoli ma non distoglieva lo sguardo dai due adulti. < Ero un infermiere nell'altro mondo, sei svenuta nel posto perfetto > ha cercato di rompere il ghiaccio l'altro. Anna, ancora imbarazzata, non ha detto nulla se non ricambiare con un leggero sorriso. < Ti farà un po' male, vuoi stringere qualcosa fra i denti > ha aggiunto Lynn preparando alcuni strumenti e degli stracci bianchi, la prescelta ha scosso il capo < Non ne ho bisogno, va' pure >, ha stretto i pugni e socchiuso gli occhi, non sarebbe stato piacevole.

Jacob el il Regno di Ilatesia (PARTE 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora