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Il primo giorno di scuola fu un'emozione indescrivibile, mi sembrava quasi di essere tornato al liceo. Dopo una lunga ricerca, avevo deciso di iscrivermi alla London School of English, una delle scuole migliori della città.
Quella mattina, stranamente, c'era un bel sole. Ero arrivato da soli quattro giorni a Londra, e avevo subito potuto constatare una cosa: il tempo faceva schifo.
La città era davvero meravigliosa, enorme, ricca. E, per quel poco che avevo potuto vedere, sembrava funzionare benissimo – a livello di servizi pubblici e infrastrutture, almeno – ma una cosa era certa: il sole della mia Napoli era quanto mai lontano. Londra era fredda, ma anche imprevedibile: in una sola giornata potevano addirittura alternarsi quattro stagioni, con sole, nuvole, vento, pioggia e poi di nuovo sole. E poi di nuovo pioggia. Assurdo.
Erano le otto e un quarto del mattino, e io ero nel cortile della scuola. Avevo appena terminato il mio colloquio e mi era stata assegnata la mia classe, che sarebbe iniziata alle otto e mezza. Nell'attesa, fumavo una sigaretta, gli occhi persi verso quel cielo così strano.
«Oh, ciao, sei italiano?»
Mi voltai. A parlare era stato un ragazzo che, con aria spavalda, si era avvicinato a me.
«Sì, di Napoli» risposi con un sorriso, porgendogli la mano. «Piacere, Paolo.»
«Uà, spettacolo Napoli... Alessio, piacere mio!»
E con una stretta di mano conobbi Alessio, un ragazzo di Lucca, che a Londra era già ben inserito. In quel quarto d'ora chiacchierammo a lungo e mi presentò anche altri compagni di scuola di diverse nazionalità: Corea del Sud, Turchia, Russia, Spagna.
All'una e mezza si concluse la lezione mattutina, e tutto sommato era andata molto bene. Mi piaceva studiare la lingua, sentivo di essere molto portato per l'inglese. Una volta raggiunto il cortile, Alessio mi invitò a pranzo con altri ragazzi in una tavola calda prospiciente la scuola, un locale gestito da un signore romano molto simpatico.
«Dai andiamo, frate', vieni a mangia' co' noi, jà!» disse Alessio
mischiando il napoletano a quel suo forte accento toscano.
Il mio primo pranzo con gli amici di scuola mi riportò per un attimo in Italia: Alessio mi consigliò la lasagna, e io, nonostante fossi molto scettico, la ordinai lo stesso.
«Wow, davvero ottima» esclamai al primo boccone.
«Paole', qua te mangi la lasagna mejo che in Italia!» disse Emiliano con un accento romano.
Il simpatico proprietario proponeva un'ottima cucina, ma con una gran pecca: la pasta che usava era precotta, e per me quella era una bestemmia.
Alle due e mezza si rientrava in classe per seguire altre due ore di lezione pomeridiana, per un totale di sette ore al giorno. Avevo scelto un corso intensivo: era mia intenzione imparare davvero l'inglese.
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Sesso e Vodka a Colazione
RomanceLa prima volta che Paul sperimentò il sesso aveva quindici anni. Da quel momento capì che la sua vita sarebbe stata tante cose, ma soprattutto una continua ricerca del piacere. Sesso e vodka a colazione potrebbe sembrare l'autobiografia smisurata di...