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"lasciami stronzo" disse Jared. "E tu lascia in pace Delia" rispose fede con voce aggressiva. Nel mentre io ero alle sue spalle. "No. voglio assaggiare il suo sangue" disse Jared sorridendo e mostrando dei canini appuntiti. Sentii i brividi lungo la schiena. Fede, incazzato nero, porto Jared contro un albero, ad una velocità sovrumana. dopo pochi minuti sentii un urlo straziante che si disperdeva nell' aria. Quando Fede tornò, lo guardai incuriosita, come a chiedergli cosa aveva fatto a Jared.
Lo feci entrare e chiusi la porta di casa. "Se proprio vuoi saperlo, Jared è morto" disse lui, con tono freddo, mentre si accomodava sul divano. Rimasi scioccata dalla calma con cui diceva ciò e lo guardai con gli occhi sbarrati. "Non guardarmi così" disse, mandando i suoi occhi, azzurri come il mare nei miei. Mi invitò a sedermi accanto a lui. "Senti, lo so che sei spaventata" disse lui, guardandomi negli occhi e mettendo la sua mano sulla mia spalla. Sentii nuovamente un brivido corrermi lungo la schiena. "Tranquilla" disse ancora, cercando di rassicurarmi. "Come è morto Jared?" Gli chiesi con curiosità. lui abbassò lo sguardo, mentre io lo guardavo, aspettando una risposta. "È morto con un paletto nel cuore" rispose lui, esitante, riportando i suoi occhi nei miei. Rimasi a guardarlo. Effettivamente, nei suoi occhi mi perdo pensai. Lui mi sorrise, come se mi avesse letto nel pensiero. "Come cazzo fai a sapere cosa penso?" Gli chiesi. "Non penso che tu voglia saperlo" rispose lui. rimasi a guardarlo, come se volessi sapere qualcosa in più sul ragazzo misterioso che avevo davanti. "Fede, ti prego" dissi, supplicandolo. "Tu sei troppo curiosa piccola" rispose lui. In un lampo, mi ritrovai a pochi centimetri da lui, il mio corpo era attaccato al suo e la distanza che prima era palpabile, venne annullata. Le sue mani, così fredde, sfioravano la mia schiena, provocandomi brividi su tutto il corpo. Il suo viso era a pochi centimetri dal mio ed io non riuscivo più a fare né a dire nulla. Rimasi bloccata con un sorriso sul volto, mentre i suoi occhi sembravano volermi scavare nell'anima. Le sue labbra erano sempre più vicine alle mie. "F-Fede" balbettai. "Piccola non preoccuparti" rispose lui sulle mie labbra, e qualche secondo dopo, mi baciò, facendo combaciare le nostre labbra.

The Eternity /Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora