3. EQUIVOCO

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Oggi Aaron mi ha dato il turno di notte. Non mi piace ma in questo modo perlomeno non vedrò Adrian.

Sono dietro al bancone da due ore e sono distrutta. Sembra che si siano dati tutti appuntamento al Kitten stasera!

Guardo la mia collega Jen e le chiedo se posso fare una pausa. Al suo consenso mi dirigo nel piccolo vicolo sul retro e mi accendo una sigaretta. Mi siedo sul muretto e chiudo gli occhi cercando di rilassarmi.

Mi rendo conto di non essere sola quando mi sento strattonare da un braccio.

"Eccoti qui finalmente! Ti abbiamo cercata dappertutto!" Una voce maschile mi fa sbarrare gli occhi

Gli amici di Adrian sono di fronte a me e mi squadrano eccitati.

Che vogliono adesso questi?

"Quanto prendi per un servizio completo?" Il più alto mi guarda sogghignando.

Li guardo confusa e poi capisco che il loro amico deve aver parlato con loro.

Davvero Adrian gli ha detto che mi faccio pagare? Questo è troppo anche per lui!

"Ho già detto che quando avrò voglia mi farò viva io." Cerco di sorridere e reprimere la rabbia.

Ma non sembra la prendano bene perché il più alto mi strattona per un braccio facendomi alzare.

"Beh puttanella noi abbiamo voglia adesso!" Ringhia rabbioso mentre mi volta e mi sbatte con forza contro la parete.

Il mio zigomo colpisce il muro facendomi sobbalzare dal dolore. Credo stia sanguinando.

Per un'attimo rimango immobile perché non me l'aspettavo. Poi mi riprendo e faccio scattare indietro la testa colpendo il suo naso con forza.

Pensano sul serio di riuscire a farmi del male? Certo che lo pensano! Non mi conoscono eppure mi giudicano.

Prendo un respiro profondo e poi mi giro alzando il gomito e colpendolo al viso. Poi alzo il ginocchio con forza verso il suo inguine. Lo stronzo si piega in due urlando dal dolore.

"Che sta succedendo ?" La voce arrabbiata di Aaron invade il vicolo buio.

Aspetto qualche secondo per riprendere fiato e gli rispondo "Niente Aaron. Solo un piccolo malinteso." La mia voce trema ancora per l'adrenalina ma risulta comunque tranquilla.

"Vero ragazzi?" Continuo a fissare i due ragazzi di fronte a me mentre allargo le labbra in un sorriso tirato.

Loro annuiscono e in fretta spariscono nel vicolo. Vigliacchi ! Sono tutti uguali!

Aaron si avvicina a me e con la mano gira il mio viso verso di lui.

"Zara stai sanguinando.." Il suo sguardo è preoccupato mentre io mi ritraggo.

"Tranquillo è solo un graffio, sono solo scivolata" mento mentre mi dirigo verso la porta.

È inutile che gli dica la verità, lo farebbe solo preoccupare. E poi chi crederebbe a una come me? Nessuno.

"Vado un attimo in bagno e poi ritorno al lavoro" Lo informo entrando all'interno del locale. Non aspetto una risposta e mi precipito nella toilette chiudendomi subito dentro.

Appoggio la schiena alla porta e chiudo gli occhi. E come dei flash i ricordi degli insulti e delle offese mi fanno pizzicare gli occhi.

Non devi piangere Zara! Nessuno si merita le tue lacrime!

Apro gli occhi, mi avvicino al lavandino e mi sciacquo il viso. Cerco di non guardarmi allo specchio mentre mi tampono il taglio. È rosso e credo che presto si gonfierà. Maledizione!

BAD FAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora