6. REALTÀ

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Adesso basta . Non posso permettere a questa storia di condizionarmi così. Devo tornare a casa . Alla mia vita.

Mi alzo dal divano e decisa mi dirigo verso il mio appartamento

È l'alba e c'è poca gente in giro, le strade sono stranamente silenziose.

Appena entro nel mio palazzo una strana sensazione allo stomaco mi colpisce. Percorro il corridoio quasi di corsa e apro velocemente la porta del mio appartamento chiudendola con forza alle mie spalle.

Mi appoggio con la fronte sulla porta e tiro un sospiro di sollievo per non aver incrociato il mio vicino muscoloso.

Zara sei solo una vigliacca!

Lentamente mi trascino verso il bagno e dopo una doccia riesco a calmarmi e finalmente mi butto sul letto addormentandomi.



"Ti prego lasciami! Voglio tornare a casa!" Cerco di divincolarmi ma la sua presa si rafforza avvicinandomi a lui.
"Non fare la santarellina! Luke mi ha raccontato cosa avete fatto.
Voglio solo vedere se sei brava come dice." Mi spinge con forza sul divano e mi strappa il vestito scoprendomi il seno.

"Non è vero! Lasciami!" Urlo disperata tirandogli uno schiaffo con tutta la forza che ho.

"Stronza! Ci ha fatto vedere il video! Sei solo una puttana!" La sua risata rimbomba nella stanza mentre riesco a divincolarmi e correre via in lacrime.

Mi sveglio e mi accorgo che sto piangendo. Finiranno mai questi incubi?

Sfinita mi lascio cadere sul letto e per questa volta mi lascio prendere dalla tristezza piangendo e singhiozzando.

*****

È passata una settimana dall'incontro intimo con il mio vicino. Non ci siamo mai incrociati anche perché cerco di passare più tempo possibile fuori di casa.

Si lo ammetto sono una vigliacca.

Ho paura di essere ancora colpita dal suo sguardo di disgusto. Ma soprattutto ho paura della mia reazione. Non piangevo da anni e dopo aver incontrato lui spesso gli occhi mi pizzicano e trattengo a stento le lacrime.

Questa sera sono particolarmente nervosa, non ho chiuso quasi occhio per colpa dei soliti incubi. Mi ritrovo a coprire ancora il turno di Adrian che sembra sparito nel nulla.

Ho già parlato con il mio capo e mi ha assicurato che da domani inizierà una nuova collega con cui dividere i turni.

In ogni caso stasera sono arrivata quasi al mio limite. Basta poco e rischio di scoppiare.

"Una birra dolcezza!" Una voce impastata mi riscuote dai miei pensieri. Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo che mi guarda con insistenza il seno.

"Arriva subito bello!" Cerco di sorridere ma quello che vedo dietro di lui mi blocca.

Il mio vicino è seduto ad un tavolo e parla sorridente a due ragazzi.

Perché sembra ancora più bello e sexy ?

Mi riscuoto e spillo velocemente la birra porgendola al ragazzo davanti a me che non ha smesso un secondo di fissarmi il seno.

La mia collega Susy è impegnata dall'altro lato del bancone per cui devo per forza andare ai tavoli e prendere le ordinazioni.

Faccio un respiro profondo prendendo il blocchetto e inizio a fare il giro dei tavoli.
Quando arrivo a quello del mio vicino guardo i ragazzi e sorrido falsamente
"Cosa posso portarvi ragazzi?"

BAD FAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora