Una porta che sbatte smuove il silenzio nella villa, Sir Pentious era appena tornato dopo un giorno di conquista ed inevitabili fallimenti,questa volta non era andata nemmeno troppo male, era riuscito a respingere l'attacco di Cherry ed Angel e seguendo quest'ultimo era giunto all'Happy Hotel, qui incontrò un vecchio nemico, Alastor il demone della radio, una volta notato, lo sfidò, ma oltre a sbeffeggiarlo, il dannato cervo lo sconfisse in uno schiocco di dita, letteralmente, ed ora era lì, sulla poltrona del salotto nella sua magione, con gli abiti stracciati e logori, intento a rimuginare sul passato, come mai si sentiva così male?, come era arrivato a tal punto?, così in basso?, i suoi pensieri furono scacciati da un Egg boys che gli rotolò d'avanti, "Tutto bene capo?", chiese l'uovo, il serpente non rispose subito, ma quella domanda lo fece riflettere, prese l'Egg Boys con la coda e lo mise accanto a sé, ed iniziò a rispondere a quella domanda.
Sir Pentious pov:
La domanda di quel' Egg Boys mi incuriosì, perciò risposi urlando " no!, non va bene niente!", lui chiese confuso
" possiamo aiutarla in qualche modo?", io risposi " si, portami dei vestiti da notte e butta questi!, tutti, tranne il cappello, quello mettilo a lavare, deve essere pronto per domani", appena staccò il cappello dalla mia testa questo si spense, successivamente lo consegnò insieme ai vestiti ad altri Egg Boys, loro mi porserò in cambio una vestaglia da notte, con tanto di beretto, anche lui vivo. Dopo qualche minuto quell' Egg Boys mi si avvicina nuovamente e mi tocca,chiedendo
" hem capo, vuole parlare di quello che è successo?, ho letto che fa bene parlare dei propri problemi", io ODIO essere toccato e quella sera la mia poca pazienza non aiutava, mi giro verso l'uovo e lo guardo con rabbia, lui si spaventa ed inizia a piangere e a fissarmi con gli occhi pieni di lacrime, io però tengo fisso lo sguardo su di lui fino a quando non venni colpito al cuore da un ricordo, quell'Egg Boys mi guardava con il SUO stesso sguardo, in quel momento cedetti ed iniziai a piangere, l'uovo si avvicinò a me e chiese " capo... che succede? perché piange?", io cedetti e risposi " perchè ho fallito, non solo qui all'inferno con le conquiste, ma anche nella mia prima vita, lì ho fallito molto di più: come inventore, come uomo, come marito e come.... padre", l'uovo mi si sedette sopra alla coda e chiese " sarebbe disposto a raccontare la sua storia capo?, sono curioso", io presi quell'ovetto e lo girai, volevo sapere il suo numero, si chiama "01", io lo appogiai sulla poltrona accanto a me e dissi" bene 01, questa è la mia storia"
Un racconto triste:
Nacqui a Londra nel periodo vittoriano, fu per me un onore essere figlio di una famiglia ricca, potevo fare quello che volevo ed avere tutto ciò che desideravo, o quasi, perché ahimè, vi era una cosa che non potevo ottenere, l'amore della mia donna, all'eta di 20 anni conobbi questa bellissima dama, si chiama Loren, era una dea, quello che mi colpì di lei furono i capelli neri come la più oscura delle peci, la approcciai fuori dal giardino di casa, pensavo che l'avrei ottenuta, ma purtroppo mi rifiutò, ne fui devastato, piansi per giorni e notti, il mio maggiordomo, Alfed, mi consigliò di distrarmi e soprattutto di non farmi vedere dai miei genitori in quello stato, essi erano partiti per un viaggio e sarebbero tornati a breve, comunque provai a dimenticare la mia amata con vari metodi, come la lettura o la musica, solo la prima ebbe un effetto placebo, ma durò poco, iniziai a sentirmi perso, fino a quando non trovai il libro che mi cambiò la vita, per quanto lo lessi centinaia di volte,non ne ricordo il titolo,ma in compenso so a memoria la trama, un piccolo inventore povero cerca in tutti i modi di conquistare la principessa con le sue invenzioni, cosa che alla fine riesce a fare, qui mi venne il lampo di genio piccolo numero 01, qui decisi il mio futuro. Grazie ai soldi della mia famiglia risucì a divenire un promettente inventore e dopo circa 3 anni, richiesi la mano della mia amata con un fiore metallico contente una ballerina, lei si buttò nelle mie braccia e mi sposò, da quel momento in poi la vita fu rosea, ebbi addirittura un figlio maschio, il massimo per l'epoco, lo chiamai James e nella crescita mi diede tante soddisfazioni, ma come ho imparato a mie spese, la vita può essere brutta anche per chi è all'apice dell successo!. Nel luglio del 1882 una crisi colpì la grande città e molte casate come la nostra ne subirono atroci conseguenze, purtoppo perdemmo molto e finiamo per divenire dei cittadini di ceto medio-basso, dovetti trovarmi un lavoro come inventore, purtoppo i problemi non finirono, anzi aumentarono, nell'inverno del 1883 Loren morì per una grave malattia, se avessimo avuto il denaro, forse saremmo riusciti a salvarla, tentai io stesso di creare una cura, ma ero un inventore, non un medico , perciò dovetti assistere alla mia amata mentre si spense fra le mie braccia, tu ora crederai che sia finita qui, vero?, purtroppo no!, una sera, a pochi mesi dalla morte della mia amata, mio figlio mi chiamò nella sua camera e mi rivelò che provava un attrazione fermo gli uomini, purtroppo era omosessuale, ora pare che sia una cosa semi-accettata, ma ai tempi no!. Dopo questa rivelazione io mi alzai, lo guardai negli occhi e gli dissi di non dirlo a nessuno, poi tornai nel mio studio, che poco dopo distrussi in preda alla rabbia. Negli anni provai di tutto per "guarire" mio figlio: ipnosi, erbe curative ed addirittura torture con l'elettroshock, soprattuto questo portò mio figlio ad odiarmi, lascio la mia casa nel 1887 e non lo rividi più, per mesi lo cercai, ma alcuni amici mi dissero che era scappato in un altro paese, rassegnato, tornai alla mia vita, fino a quella sera del 1888, dovevo finire molto lavoro arretrato e per colpa della stanchezza sbagliai un contatto in un prototipo, questo sovraccaricò la caldaia della casa e la fece esplodere, io riuscì a sopravvivere al botto, ma vennì schiacciato dalle macerie della mia stessa casa, dopo quel brutto incidente, finì qui, dove vennì tramutato in un serpente, ironico no?, fui serpe in vita ed ora lo sono anche in morte, molto divertente.
Conclusi la storia è guardai il piccolo uovo, stava piangendo , io chiesi confuso " che hai piccoletto?", lui rispose " la tua storia è davvero triste capo!, ma adesso stai meglio!", io sorrisi, illudendomi che fosse vero, ma l'illusione durò poco!, guardai nuovamente l'uovo e dissi" no!, non è vero, qui le cose vanno anche peggio", il piccolo ovetto chiese " perchè?", io risposi " perchè anche se il mondo dove vivo e cambiato, la mia mente è rimasta la stessa, ricordo ogni tragedia della mia vita, la morte di mia moglie e la fuga di mio figlio, l'uovo mi guardò e chiese
" be, basta non pensarci , è facile", io lo lanciai per terra ed urlai "per te è facile! sei stato fatto per non pensare, per me invece è impossibile, ogni volta che assemblo le mie invenzioni vedo l'attimo della mia morte, ogni volta che vedo la mia collega vedo mia moglie ed ogni volta che vedo voi stupide uova vedo mio figlio che mi guarda Co delusione!, sai qual'è la parte peggiore, oggi pensavo di averlo incontrato, un demone che avevo incatenato mi ha chiamato papà, ma poi go scoperto che è un dannato scherzo dei giovani d'oggi!", stavo per esplodere, ma mi calma quando 01 mi abbracciò la coda, per la prima volta da quando ero all'inferno mi sentivo bene ad essere toccato, io lo guardai e lui disse
" stai tranquillo capo, ora va tutto bene, hai noi e la tua collega è il momento di lasciarsi il passato alle spalle",
io mi lasciai cadere sulla poltrona e dissi
"forse è vero, invece di continuare a rimuginare sul passato, potrei evitare di fare questi errori in futuro", 01 mi saltò adosso e disse " esattamente capo, ora è tornato ad essere il capo che tutti noi temiamo e rispettiamo, perciò posso chiederle nuovamente una cosa?", io risposi " si, chiedi e poi vai a dormire, ti seguirò anch'io", lui mi guardò e chiese
" Tutto bene capo?"
Spazio Autore
Ed ecco un altro one shot, chiestomi da
-vngeldvstx, spero che ti piaccia, comunque se avete altri one shot da chiedere, sarò felice di accontentarvi.
