in un vagone di una metropolitana qualunque di una città qualunque siede composto un uomo dal fisico muscoloso, capelli lunghi legati, pelle curata arricchita da grandi disegni tatuati, un orologio dall'importante apparenza decora ed esalta il suo polso, umili vestiti concludono il quadro della sua siluetta. Egli emana un buon profumo, sorride ad un bimbo che piange e che incuriosito si zittisce nell'osservarlo, gioca con un accendino per passare il tempo tra una fermata e l'altra e si guarda in giro, sicuro di se.
Siede affianco a lui un vecchio signore, anche egli vestito umilmente, anch'egli mostra una pelle curata e anche il suo odore è piacevole. Di tanto in tanto però timoroso lui si guarda smorfioso intorno, lancia un'occhiataccia alla sua sinistra, laddove siede l'uomo, e poi verso la sua destra mostra uno sguardo che grida aiuto, si sente a disagio.
Dopo tre fermate le due donne sedute alla destra dell'anziano signore si alzano, si guardano intorno, salutano gentilmente e scendono dalla metro. L'anziano signore senza esitare si alza, sobbalza anzi, e siede nell'ultimo posto disponibile lasciato vacante dalle donne appena andate via.
Perchè vi chiederete egli cosi timoroso si sia alzato e abbia cambiato il suo posto seppur di poco, perchè? Perchè vi chiederete egli squadrasse l'uomo muscloso? Come mai vi chiederete il suo sguardo gridava aiuto alla signorine? Per quale ragione egli dimostrasse tanto disagio?
Perchè l'uomo era nero.
Sembrerà una sciocchezza ma queste scene sono esemplificazione di una società malata, una società che non è ancora in grado di superare le differenze, le diversità, una società estremamente retrograda.~gio