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Il fratello del re, Søren, sedeva su  una sedia mentre sua moglie guardava la città in festa dal balcone dei loro alloggi.
<< Saira rientra>> disse con voce esasperata il principe. Saturo di tutte quelle urla che invocavano il nome del nipote.
<<Ancora un momento>>
<<Ti noteranno e si chiederanno perché non eravamo presenti alla cerimonia>>
<<Sono tutti concentrati sull'erede, non si saranno posti nessuna domanda>> disse guardando suo marito.  Si erano vestiti per la cerimonia con i vestiti del casato. Lui vestiva come il fratello camicia e pantalone ma di colore verde con dei richiami neri. Aveva la carnagione leggermente più chiara del re, portava i capelli neri mossi sempre legati.
Stavano insieme ormai da venti anni dopo che la defunta regina madre, combinò le nozze sapendo che entrambi mostravano dell'affetto reciproco.
Saira rientró nelle stanze e si sedette sul bordo del letto.
<<Potevamo anche non vestirci e rimanere a riposare>>
<<Con il nome dell'erede nelle orecchie? Preferirei diventare sordo >> disse alzando gli occhi al cielo.
Qualcuno bussò alla porta. Entrambi si guardarono incuriositi e la principessa si alzò per andare ad aprire. Entrarono due guardie e subito dopo il re e la regina.
<<Mio re e mia regina>> disse inchinandosi Saira.
<<Non c'è bisogno di fare questo teatrino>> disse la regina Niran fulminandola con lo sguardo. Era noto a tutti che non fossero legate.
<<Fratello, come mai sei venuto a farci visita?>> chiese il principe ancora seduto.
<<Vi aspettavamo alla proclamazione eppure non vi siete presentati>> disse il re cercando lo sguardo del fratello.
<<Non mi sono sentita bene >> intervenne.
<<Vi hanno vista in molti sul balcone>> disse zittendola il sovrano.
Saira guardò il marito.
<< Te lo avevo detto>> rispose sospirando Søren.
<<Sai benissimo fratello che preferirei andare in esilio invece di pormi in imbarazzo inchinandomi a mio nipote>>disse alzando gli occhi al cielo.
<<Nostra madre si sarebbe vergognata sentendoti dire queste parole>>
<< Purtroppo è morta>> rispose con tono irrispettoso.
<< Cosa devo fare con te?>> chiese il re ormai esausto dei suoi atteggiamenti.
<<Saresti dovuto nascere secondo così che sarei salito io al potere>> disse alzandosi in piedi e avvicinandosi al fratello.
<< Ellair sarebbe stato eletto lo stesso>>
<< È troppo debole per governare un regno>> disse e a quelle parole, la regina che fino a quel momento si era allontanata e fugava dalla finestra, si avventò sul principe e gli diede uno schiaffo.
Saira la guardò. Non aveva mai dimostrato atti violento e tutti ne furono meravigliati.
<<Ringrazia gli Dei che ci sia lui altrimenti la nostra dinastia finirebbe con noi. Inoltre, non credo che tu abbia tante pretese al trono non riuscendo neanche a dare un figlio a tua moglie.>> disse la sovrana fulminandolo con lo sguardo.
Temeva di più Niran e non Ahmen.
<< Vi incito fortemente a prendere atto di ciò che avete fatto e di presentarvi al banchetto dove Ellair ballerà con Anat, sua futura moglie.
Se ciò non avvenisse, prenderò in mano personalmente la situazione in vostro merito e metterò fine al vostro atteggiamento di sfida.>> concluse e uscì immediatamente da quella stanza che sembrava promuovere la ribellione da uno stesso reale.
<<Non avrei mai creduto che mio fratello preferirebbe vedere mio figlio morire e salire al trono>> disse il re ormai esausto del comportamento del principe. Aveva ragione.
Uscì dalla stanza seguendo i passi della moglie.
Le guardie chiusero le porte.
<<Se credono che lo uccideremo, faremo la stessa fine>> disse preoccupata Saira cercando il conforto del marito.
Lo guardò. Vedeva in lui una luce diversa, quasi come se le affermazioni del re gli avesse dato un motivo per pensare a un infanticidio.
Søren indossò il copri abito e uscì dalla stanza in silenzio. Non appena vide alla fine del corridoio un servitore, lo chiamò a sé.
<< Mandate a chiamare il capo dell'esercito e ditegli di convocare anche gli altri>> disse non aggiungendo altro. Proseguì per il lungo corridoio, scese le scale e uscì dal portone principale confondendosi con la folla in festa.
Il punto di ritrovo era stato già da anni prefissato. Molte persone concordavano con il pensiero del principe ma non lo davano a vedere e a dire. Sarebbe stata disposta la morte per coloro che cospiravano contro la corona.
Vide in lontananza avvicinarsi tutti i suoi complici. Entrarono insieme nella vecchia stanza dello stalliere, anch'esso presente.
Era la prima volta che si mostravano gli uni agli altri, preoccupati e sorpresi dei volti presenti.
Søren fece un passo avanti e richiamò l'attenzione battendo le mani. Si voltarono a guardarlo e fecero un inchino.
<< Il nostro regno è da stamane, ufficialmente in pericolo a causa della poca lucidità di mio fratello. Vi ho finalmente convocato per prendere in mano questa irreversibile situazione e per guardarci in volto per comprendere chi è d'accordo con il mio pensiero.>> disse guardando gli altri dinanzi a lui.
<< Sono concorde con il principe >> disse il comandante dell'esercito. Non fu il solo.
Tutti si unirono a quel pensiero. Quel concetto condiviso prese sempre di più strada nelle loro menti facendo presagire un gesto deplorevole.
<<Che cosa pensate di attuare?>> chiese il contabile di corte.
<<Le scelte sono due e purtroppo, una di esse, richiederà di sporcarsi le mani con il mio stesso sangue >>
Continuò.
<<Il sangue dovrà essere versato e subito dopo obbligheremo mio nipote ad abdicare in mio nome.>>
<<Commetteremo regicidio anche nei confronti della sovrana ? >> chiese lo stalliere.
Qualcuno dei presenti si voltò a guardare il principe.
<< La regina sarà un mio problema >>
<< Non avete risposto alla mia domanda però>> disse con tono fievole colui che poco prima aveva fatto la domanda.
<< Questa è la mia risposta. Mio fratello o mio nipote verranno uccisi, lo decideremo in seguito chi dei due sarà il prescelto e, alla regina verrà posta una domanda.>>
<< Attueremo il nostro piano il giorno del primo ballo di Ellair e Anat>>
<<Ci saranno troppe persone, diverrebbe una strage annunciata>> esordì il medico personale dei reali.
<< È proprio questo lo scopo>>rispose Søren mostrando un ghigno tra i presenti.
Purtroppo il pensiero del re si sarebbe avverato e la sua fine sarebbe arrivata con molto dolore.

Esule Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora