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Nella loro relazione, Shinsou e Kaminari, non erano mai andati oltre un semplice bacio a stampo, e a loro andava benissimo così.
Erano entrambi troppo timidi per poter fare un qualsiasi passo in avanti, anche se per quanto riguarda il biondo questo non si sarebbe mai detto.
Avrebbero tutti scommesso che questo suo lato introverso non facesse parte del suo carattere.
Quest'ultimo, quando era assieme ai suoi compagni, era esuberante, non smetteva mai di parlare con qualcuno – su quello che avrebbero fatto di pomeriggio – o con Mineta riguardo alle loro compagne di classe.
Eppure, quando era solo con il violetto diventava tutt'altra persona: a tratti silenzioso e quasi in cerca di costante affetto, ogni scusa era l'occasione perfetta per poter stare tra le braccia del suo ragazzo.

Quando aveva confessato alla "Baku-squad" della sua immensa cotta per un loro coetaneo della 1-C del Dipartimento Generale della Yuuei, ne erano tutti più che stupiti: lo studente preso in questione era letteralmente l'opposto del loro amico, non sapevano come avrebbe fatto per catturare l'interesse del biondo.
Solo in quel momento iniziarono a credere al famosissimo detto: "gli opposti si attraggono".
Ancora confusi da quella sua confessione, gli dissero – a modo loro – che lo avrebbero aiutato a conquistare il cuore del "famoso" Shinsou Hitoshi.

Il loro primo incontro fu al Festival Sportivo, ma si parlarono realmente solo al Festival Culturale.
Hitoshi era curioso di vedere come la 1-A avesse fatto il proprio show, date le voci da corridoio che giravano.
Così, con ancora il sangue finto addosso e i capelli più disordinati del solito, raggiunse lo spazio dedicato interamente alla 1-A, notando davvero molte persone ballare e cantare ad alta voce.
Nascosto tra la folla, iniziò a guardare gli studenti sul palco e uno in particolare attirò completamente la sua attenzione: un ragazzino con la chioma bionda e alcuni capelli neri che formavano una specie di saetta sul ciuffo a sinistra, sul volto un sorriso talmente grande quasi da illuminare il palco.
Suonava la chitarra con una facilità disarmante e sempre con quella piega entusiasta stampata in volto, sembrava senza alcun tipo di pensieri su quel palco che Shinsou per qualche secondo invidiò quella sua spensieratezza e quell'aria da bambino durante il giorno di Natale.

Il violetto non riuscì a muoversi per quasi tutto lo show, guardando solo il biondo con fare curioso e, una volta finito lo spettacolo, non riuscì a trattenersi nell'andare dietro alle quinte, sperando di poter parlare direttamente con lui.
Denki era stupito di trovarlo lì, proprio di fronte a sé, con le orecchie in fiamme e una mano dietro al collo che si congratulava con lui per lo spettacolo.
Piantò in asso i suoi amici e propose a Shinsou un giro per la Yuuei, stupendosi per il suo improvviso coraggio.

«Sono curioso di vedere il lavoro degli altri studenti» gli disse semplicemente, alzando le spalle sorridendo, affiancandolo durante il tragitto e riempiendo il silenzio con la sua solita parlantina.

Dalla loro prima conversazione erano passati almeno sei mesi, mentre dalla loro relazione ufficiale tre.
In quei primi mesi di conoscenza hanno preferito entrambi degli "appuntamenti a modo loro", magari stesi sul letto o sul divano a guardare qualche film, invece che fare una cena romantica al lume di candela o una passeggiata al chiaro di luna.
Secondo loro erano come dei gesti forzati quelli, quasi come se si volesse accontentare il partner con un qualcosa tutt'altro che spontanea.
Preferivano i loro pomeriggi di relax, sempre se non avevano compiti, se no andavano in biblioteca per poter studiare.

Quel pomeriggio, però, era diverso: decisero di andare a fare un giro per il bosco dietro l'immensa struttura della Yuuei, beandosi del profumo dell'erba bagnata e del silenzio che regnava attorno a loro.

In tutta la sua vita, il biondo si sentiva quasi in dovere di far ridere o di alleggerire la tensione di chi gli stava attorno.
Eppure, con quel ragazzo così silenzioso e sempre per le sue, si sentiva sé stesso molto più quanto non si fosse sentito con la sua famiglia.
Con lui si poteva permettere anche di poter rimanere semplicemente in silenzio a godersi le coccole dell'amato.

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