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Cinque dicembre.

Dopo due mesi di continuo via vai tra casa dei miei e il mio nuovo appartamento, mi sono finalmente preso un momento per me.

Per me e per Keiji.

Oggi compie diciotto anni.

Keiji ha deciso di festeggiare il suo ingresso nel magico mondo degli adulti... non facendo nulla.

Sono rimasto stupito da questa cosa, ma dopotutto stiamo parlando di una persona che per la maggior parte del tempo odia stare al centro dell'attenzione.

Ho preso l'ultimo treno della giornata per tornare a casa.

Ai miei genitori non l'ho detto, mi sono presentato a casa di Keiji con del cibo d'asporto per passare la serata in una mano e delle birre appena comprate nell'altra.

Una piccola sorpresa insomma, gli avevo fatto credere di non riuscire a tornare per il giorno del suo compleanno e invece eccomi qui, comodamente seduto sul divano a casa del mio ragazzo.

Se ne sta mezzo addormentato con la testa sulla mia spalla e gli occhiali che gli pendono dal naso mentre si fa piccolo piccolo sotto la grande coperta rossa lavorata a maglia che non so da dove l'abbia tirata fuori ma è bella da morire.

Erano settimane che mi parlava di un libro che gli interessava, ma che non aveva ancora comprato.

- Te ne sei ricordato - ha esclamato quando ha riconosciuto la copertina rigida del romanzo.

Ha annusato le pagine, ci ha nascosto il viso in mezzo e ha inspirato con forza.

Ama l'odore della carta, dei libri nuovi ma anche di quelli vecchi, un po' vissuti.

Mi ha ringraziato e mi ha baciato prima di mettersi a dormire accanto a me.

In realtà non dorme.

Vorrebbe, ma non dorme.

Si lascia accarezzare i capelli mentre cerca di tenere gli occhi aperti.

C'è silenzio.

Lancio uno sguardo fuori dalla finestra.

Sono appena le sei del pomeriggio e fuori è buio pesto.

Le luci della città coprono le stelle.

A stento riesco a distinguerle.

Mi distrae il suono del campanello.

Kei mi domanda chi possa essere.

Sua madre no di certo, è fuori città, me l'ha detto qualche giorno fa.

Sul serio, ci provo a rimanere serio e devo mordermi l'interno della guancia per non scoppiare a ridere.

Gli dico che non lo so e lui si alza per andare ad aprire la porta.

Lancia un urletto sorpreso quando Kenma, con un'agilità che non gli avrei mai associato, si fionda su di lui per abbracciarlo.

Kuroo, giusto un passo dietro Kozume, aspetta che il suo fidanzato lasci andare Keiji prima di salutarlo e fargli gli auguri.

Kuroo è alto, altissimo, più di me e di conseguenza più di Akaashi.

Gli posa una mano dietro la testa e gli stampa un bacio fra i capelli che fa arrossire il mio ragazzo.

Kei si chiude la porta alle spalle prima di raggiungere tutti in salotto.

- Che ci fate voi qui?-

- È il tuo compleanno e dobbiamo festeggiare, Akaashi, ecco cosa ci facciamo qui-

What's this feeling? ~ BokuakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora