Due giorni dopo arrivò la vigilia di Natale e come ogni anno, Salvatore e i suoi amici rimanevano in giro per la città fino a sera.
Dopo molti mesi, Salvatore si svegliò alle dieci, fece colazione con calma e si vestì. Indossava una camicia stile floreale, un pantalone lungo bianco e mise al collo una collana con una piuma.
Era mezzogiorno quando Diego bussò. Aveva addosso un maglione nero e un jeans, non amava le camice e cercava sempre di non metterle, anche se doveva andare a qualche cerimonia. Dopo essersi salutati andarono verso la scuola per incontrare anche gli altri, quello era il loro punto di ritrovo visto che si trovava a metà strada per tutti.
Erano arrivati già Marco e Sofia, ormai si erano integrati completamente nel gruppo. Anche lui aveva un pantalone bianco e una camicia ma era nera con delle scritte bianche mentre, invece, la sorella indossava un vestito rosso che arrivava alle ginocchia, non aveva più i capelli ricci, ora erano lisci con i boccoli che le scendevano sulle spalle.
Diego era molto imbarazzato quando la vide, non si poteva non vedere il suo volto rosso, anche Sofia era imbarazzata e con le guance un po' arrossate. Si salutarono ma Diego balbettò un semplice "ciao". Non era da lui essere così sintetico, di solito quando incontrava qualcuno iniziava quasi sempre un discorso, che sia l'abbigliamento che indossava o il calcio. Salvatore cercò di giustificare l'amico pensando che Sofia, quel giorno, con quel cambiamento, era davvero bella e quindi era in imbarazzo per quel nuovo look improvviso.
Arrivarono anche Lorenzo e Luca, il primo indossava, ovviamente, una camicia bianca e un pantalone nero, sempre molto elegante. Mentre, il secondo, indossava un maglione nero con il collo alto e un jeans scuro.
"Ti sta benissimo questo nuovo look, Sofia. Sei bellissima." Disse Luca dopo aver salutato Sofia che lo rispose ringraziando e facendo un complimento anche lei sul maglione del ragazzo. Diego, che era un po' infastidito da quel comportamento di Luca nei confronti di Sofia che andava avanti da mesi ormai, propose di andare a fare un giro per vedere dove mangiare qualcosa. Tutti acconsentirono e si avviarono verso la zona dove c'erano dei fast food e delle pizzerie.
Mentre camminavano, Salvatore prese da parte Diego per parlargli:
"Diego che succede?"
"Che intendi?" Aveva capito benissimo cosa intendeva ma fece finta di non saperlo.
"Lo sai cosa intendo. Quando ci sono Luca e Sofia insieme sei strano."
"Non è vero sarà stata una tua impressione."
"Diego sono il tuo migliore amico, puoi dirmi se c'è qualcosa che non va, lo sai."
"Lo so, non ti preoccupare."
Salvatore sapeva bene quale era il problema ma non poteva fare niente finché Diego non glielo avrebbe detto, anche perché non c'era nulla da preoccuparsi in fondo.
Arrivarono davanti ad una pizzeria che vendeva pizze fritte a un euro. Diego e Sofia presero la pizza mentre il resto del gruppo andò in un fast food: presero due panini wurstel e patatine, una fetta di pizza margherita e una con crocchè e salsiccia.
Si sedettero su due panchine vicine e iniziarono a mangiare mentre parlavano un po' di tutto, dalla scuola alle serie tv, fino ad arrivare al discorso che ormai tutti sapevano che prima o poi sarebbe uscito "Chi è più forte tra Cristiano Ronaldo e Messi?"
I due protagonisti del discorso erano Diego e Lorenzo: uno tifava per Messi, l'altro per Ronaldo.
"Ronaldo è un fenomeno, non esistono calciatori come lui." Era la frase tipica di Lorenzo in quel discorso.
E poi arrivò quella di Diego "Ronaldo è diventato forte con l'allenamento, senza non sarebbe nessuno. Leo invece è un talento, è nella sua natura, è nel suo DNA il calcio. È l'erede di Maradona lui." Mentre lo diceva, Luca, Sofia, Salvatore e Marco fecero la sua imitazione ridendo alla fine.
Passarono altri 10-15 minuti a discutere sui due e, tra un'osservazione calcistica e un'imitazione, la discussione arrivò alla conclusione che ormai i due calciatori avevano fatto la loro carriera e che ora ce n'erano altri che hanno preso il loro posto. Il problema è che Lorenzo disse che il nuovo giocatore più forte del momento era Mbappé, mentre per Diego era Haaland. Si stava per aprire un nuovo dibattito quando Salvatore li interruppe.
"Questa discussione ce la conserviamo per la prossima volta, che dite se andiamo a fare un giro per i negozi?"
"Si, volevo vedere un paio di scarpe che volevo." Disse entusiasta Sofia e il gruppo s'incamminò verso la strada principale.
Erano appena le tre del pomeriggio, ma anche se era molto presto i negozi erano pieni di persone che facevano acquisti. I ragazzi entrarono in un negozio di abbigliamento, c'erano maglioni, pantaloni lunghi, jeans, gonne, sia lunghe che corte, e giubbotti, maschili e femminili. Guardarono un po' in giro. Sofia vide un giubbotto bianco "È bellissimo questo giubbotto, che ne pensate?"
"Bello, mi piace." Rispose Luca sorridendo
"Si veramente bello." Disse Diego avvicinandosi anche se non aveva l'aria di aver capito quale giubbotto fosse ma era più concentrato su Luca e il suo sorriso.
"Allora se vi piace lo compro. Dovrei farcela a comprare anche le scarpe." Prese il giubbotto e andò a pagare alla cassa.
Marco comprò un pantalone blu elettrico da intonare con le sue scarpe che aveva a casa.
"Ora posso indossare anche quelle scarpe, è da un mese che ce le ho nell'armadio." Disse uscendo dal negozio con la sua busta con dentro il pantalone in mano. Dovette portare anche quella di Sofia visto che lei odia portare le buste e il fratello si vide costretto a prendere anche quella della sorella.
Andarono al negozio di scarpe quelle che voleva Sofia c'erano, ma non era più quello il prezzo. Sofia chiese ad una commessa dicendo che quando le vide non costavano ottanta euro ma cinquanta. La commessa le spiegò che prima erano in offerta ed è finita proprio quel giorno.
Sofia andò verso i ragazzi e con un sorriso disse "Vabbè, non fa niente… sarà per la prossima volta." Quel sorriso era ovviamente forzato, si vedevano gli occhi un po' acquosi.
Decisero di andare in un bar per rallegrare l'umore di Sofia. Appena entrati furono accolti da una canzone spagnola a tutto volume che risuonava per tutto il locale. Si sedettero ad un tavolo e ordinarono: una Coca Cola per Marco, tre aranciate per Sofia, Diego e Lorenzo e Salvatore e Luca presero due Spritz, essendo gli unici due diciottenni.
Quando arrivarono quello che i ragazzi avevano ordinato, Sofia chiese a Luca se poteva fare un sorso.
"Certo, tieni." Le passo il bicchiere. Dovette alzarsi visto che si trovavano ai due opposti del tavolo rotondo.
Dopo averlo assaggiato, fece una faccia schifata e glielo ripassò a Luca. "No, non mi piace proprio… Come fai a berlo?"
Luca rise e continuò a bere.
Diego non bevve affatto quello che aveva ordinato, era rimasto tutto il tempo con il telefono a chattare con qualcuno quando d'improvviso si alzò di scatto, nel movimento urtò leggermente la sedia di Sofia ma, per fortuna, non se ne accorse.
"Stanno i miei genitori qui vicino, devo andare un attimo da loro. Rimanete qui, torno subito." Disse lasciando i soldi per pagare sul tavolo e se ne andò molto velocemente, stava quasi per correre.
Tutti si chiesero del perché di quello scatto ma dopo qualche minuto si alzarono, pagarono, prendendo anche i soldi che aveva lasciato Diego, e uscirono. Rimasero lì vicino ad aspettare l'amico.
Dopo dieci minuti abbondanti ad aspettarlo, arrivò con una busta. Appena si avvicinò un po' di più si capì che quella era la busta del negozio delle scarpe. Andò verso Sofia e le diede la busta dicendo: "Ho pensato che non ti avevo fatto nessun regalo e visto che le volevi così tanto quelle scarpe… beh ho pensato di comprarle per te."
Sofia rimase incredula per un attimo, guardò la busta, poi Diego con una faccia sconvolta e quasi saltando lo abbracciò, rimase sulle punte dei piedi per rimanere con le braccia intorno al suo collo e con la testa appoggiata alla sua spalla. Diego non si aspettava quella reazione però subito la strinse a sé.
Rimasero quasi un minuto abbracciati. Quando si staccarono, Sofia guardò la busta, prese lo scatolo e lo aprì "Sono proprio loro! Grazie Diego sei il migliore!" Disse con le lacrime agli occhi.
"Ehi non piangere, è solo un regalo." Le disse Diego asciugandole una lacrima che stava scendendo sul suo viso.
"Devo farti anch'io un regalo ora! Cosa posso regalarti?"
"No no, l'ho fatto con il cuore, non voglio nessun regalo, davvero."
Marco chiese alla sorella se volesse che gliela portasse lui la busta con le scarpe dentro ma con lo stupore del ragazzo, Sofia disse che l'avrebbe portata lei.
"Va bene, ho capito." Rispose il fratello con un sorriso realizzando che quello per lei non era solo un semplice regalo di Natale.
Dopo che Diego riuscì a convincerla a non comprare nessun regalo, i ragazzi si avviarono verso il mare per vedere il tramonto.
Salvatore andò da Diego che si trovava più dietro nel gruppo.
"Come hai fatto a trovare i soldi Diego?"
"Ha detto che sono il migliore…" Disse Diego con l'aria ancora incantata come se stesse realizzando solo ora cosa fosse successo.
"Beh è il minimo direi." Disse Salvatore sorridendo. "Però voglio sapere come hai fatto a trovare i soldi. Non puoi permetterti quelle scarpe."
Diego si risvegliò e guardò l'amico con la faccia di uno che ormai era stato condannato a trent'anni di carcere. "Dovrò pulire la casa e portare il cane giù per un mese."
"Te li hanno dati i tuoi genitori?" Gli domandò Salvatore sconvolto.
"Si, non chiedermi come sia stato possibile."
Salvatore non riusciva a capire cosa avesse detto Diego per convincerli. I genitori di Diego erano inflessibili sul dare troppi soldi al figlio, però in quel caso non fù così. Sarà stata la magia del Natale? Chissà?
Fatto sta che quel gesto di Diego fece aprire gli occhi a Salvatore, se l'amico era riuscito a farsi coraggio facendo un regalo a Sofia, lui doveva riuscire ad aggiustare il rapporto con Martina, non poteva stare lì a guardare mentre un altro gliela portava via.
Arrivarono sul litorale, c'erano molte persone, molte facevano foto al mare con il sole che si nascondeva dietro l'orizzonte.
"Sai Lorenzo ho trovato una cosa che ti può interessare, ne abbiamo parlato tempo fa." Disse Marco quando tutti si sedettero su una panchina dentro il parco di fronte al mare.
"Cosa?" Chiese Lorenzo molto incuriosito.
"Facciamo che in questa settimana, tra Natale e Capodanno, venite tutti a casa e ve la mostro, sono sicuro che interessi tutti." Propose Marco incuriosendo ancora di più Lorenzo insieme a tutto il resto del gruppo.
Passò più di mezz'ora ma nessuno riuscì a capire a cosa si riferisse Marco.
Si fecero le sei passate e i ragazzi prima si salutarono, Sofia abbracciò calorosamente e ringraziò ancora Diego che era molto in imbarazzo, ma si leggeva nei suoi occhi e nel suo sorriso che quello era il regalo più bello che potesse ricevere, e andarono verso le loro case, Luca, Marco, Lorenzo e Sofia andarono verso la strada che fecero per arrivare lì mentre, invece, Salvatore e Diego andarono nella direzione opposta essendo la via più veloce per tornare a casa.
Verso la via del ritorno, i due amici, incontrarono Martina e Rebecca che venivano da dove stavano andando loro. Salvatore pensò a Diego e a quello che ha fatto quel pomeriggio, si disse che lui non doveva essere da meno, prese tutto il coraggio che aveva in corpo e alzò la mano salutando le due ragazze ma guardando negli occhi mielati Martina. Notò, ovviamente, lo stupore della ragazza ma subito dopo, contro ogni previsione, salutò i due. "Ciao ragazzi." Disse sorridendo e Salvatore si sentì per un attimo mancare l'aria mentre nel suo stomaco era appena iniziato il trenino di Capodanno una settimana prima che lo fosse.
Diego e Rebecca ebbero la stessa reazione sconvolta, salutarono anche loro ma sempre con una faccia scioccata. Nessuno poteva aspettarsi quel saluto tra i due che non si parlavano da mesi, neanche Salvatore e Martina se lo aspettavano, eppure era successo e ora anche Salvatore aveva ricevuto il suo regalo di Natale.
Subito dopo che i due si allontanarono dalle ragazze, che andarono verso le loro spalle, Salvatore si girò per guardarla di nuovo ma verso di lei stava andando Francesco e quindi decise di tornare a guardare avanti a sé per non rovinare quel momento.
"Salvatore perché l'hai fatto!?" Disse Diego sconvolto all'amico che sorrideva.
"Amico mio, avevi ragione tu. È arrivato il momento di aggiustare le cose con Martina." Lo rispose Salvatore con ancora l'adrenalina in corpo.
"Non intendevo così però!" Urlò Diego sempre più sconvolto.
"Beh è andata bene, non pensi? Te lo prometto qui: io riuscirò a riprendermi Martina." Disse molto motivato Salvatore e Diego, guardando gli occhi dell'amico che sembravano che contenessero delle fiamme, decise di credergli e lo motivò ancora di più. "È una promessa che mi hai fatto, hai tempo solo fino all'esame di maturità quindi non deludermi, capito?"
"Ce la farò, puoi starne sicuro."
I due si lasciarono con quella promessa e con più motivazione che abbiano mai avuto in vita loro: Diego per conquistare Sofia e Salvatore per riprendersi Martina.
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L'intreccio del cuore
RandomÈ iniziato un altro anno scolastico nella piccola città di Torre Annunziata, ma questo non è un anno qualunque per Salvatore e i suoi compagni, questo è l'anno della maturità, ma è anche l'anno in cui cambieranno molte cose nella vita di alcuni raga...