Capitolo 1 - Benvenuti a Silverwall

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Diario di lavoro - Voce 1

Il diario di lavoro è pensato per tener nota di tutti gli ostacoli incontrati durante la ricerca, i propri progressi e le finalità del report finale. Il mio dovrà risultare come un diario a tutti gli effetti, dove tenere traccia di qualsiasi indizio rilevate o meno, tutte le informazioni racimolate durante le interviste e una descrizione dettagliata di qualsiasi evento.

Sono arrivato a Silverwall da esattamente tre giorni, perché il mio capo redattore vuole a tutti i costi un articolo. Più per la precisione un'esclusiva sulla città più sparlata nell'ultimo periodo. A far parlare è ovviamente il tasso di criminalità alto del 70%. È una percentuale da capogiro, se solo mi soffermo a pensarci. Ma la gente continua a considerarla un luogo dove vivere, un sogno americano dove mettere le radici. Forse il mio articolo potrebbe aprire gli occhi da molte prospettive diverse, scovare qualcosa che quei occhi sognatori non riescono a trovare e mostrargli finalmente cosa è realmente questo luogo. Non posso e non voglio credere che qualcuno desideri realmente vivere in una città così pericolosa, nonostante tutti i confort che essa può dare.

Prima della mia partenza ho come sempre fatto le mie dovute ricerche sul luogo. Un motel dove alloggiare per questa settimana, i luoghi più visitati dai cittadini durante il giorno [da specificare e sottolineare più di una volta, la parola: giorno.] e soprattutto, il motivo principale per cui sono cui, il commercio di androidi.

Silverwall non è conosciuta solamente per essere la città con un tasso di criminalità più elevato, o dove la tecnologia è più sviluppata, ma anche per essere la città natale di una delle più grandi fabbriche di androidi. La S.Y.C.O., come dice lo stesso cartello appostato fuori dall'enorme struttura [per girarci attorno, approssimativamente, ci vorrà almeno un'ora o due abbondati!], è un'organizzazione costruita principalmente da scienziati di un certo calibro, guidati tutti dal brillante Simon Cowell, non ché capo indiscusso di tutto questo patrimonio. Il creatore di un esercito, oserei dire. Non parliamo di piccole produzioni, qua ci sono in ballo milioni di dollari.

Una parte di me sarebbe onorata di poter avere un colloquio con lui, porgli quelle domande stilate su un foglietto di carta mentre ero sul treno, diretto proprio qua, a Silverwall. Non ambisco a tanto, credo sia difficile per un tipo come lui ritagliare uno spazio del suo tempo, per un tipo come me. Sono un giornalista, e si sa, di solito i giornalisti sono degli impiccioni. Io no. O almeno, spero sia così. Se dovessi chiedere a mia madre risponderebbe: "A volte mi chiedo perché hai intrapreso questa strada," aggiunge poi "sei il contrario di un impiccione arrogante. Sei curioso, tutto qua. La curiosità è umana" e lo dice lei. La prima a sapere i pettegolezzi del paese. Credo di aver preso il suo stesso carattere.

Ma tornando a noi.

Quando ho messo piede in questa città, la prima cosa che ha attirato di più la mia attenzione sono stati gli enormi grattacieli da vertigini sopra la mia testa. Era l'imbrunire, le luci della città illuminavano solamente le strade popolate, lasciando i vicoli scuri con occhi indiscreti ad osservarti nell'oscurità. I cartelloni elettrici mostravano pubblicità di ogni tipo, e ho notato un dettaglio particolare durante il tragitto in taxi. I volti rappresentati nelle pubblicità e sia quello dell'autista, erano così simili ai nostri da averli confusi per persone in carne ed ossa. Aguzzando lo sguardo, notai un chip posto sulla tempia del ragazzo alla guida, di una decisa luce azzurra. Sui cartelloni era difficile vederlo, sapevo erano loro. Devo ammettere di aver avuto un soffio al cuore quando me ne sono reso conto e ho passato il resto del viaggio a deglutire nervoso, mentre non smettevo di guardare quel puntino, come se potesse esplodere da un momento all'altro.

Arrivato al motel, mi sembrava persino assurdo lasciare la mancia al ragazzo, perché non ci avrebbe fatto effettivamente nulla. Cosa poteva comprarsi? Un gelato? I suoi standard, i moduli impregnati al posto della corteccia cerebrale, erano predisposti anche per quello? Ho ancora tante domande su questi esseri. Fino ad ora, non so nulla di più se non che hanno invaso la città di Silverwall, sostituendo gli umani nella maggior parte delle loro faccende domestiche e che la maggior parte delle persone sembrano accettare la loro esistenza. Come però esiste da secoli, se non da sempre, c'è sia una parte favorevole che una sfavorevole. Vorrei poter parlare, prima della fine della settimana, con qualcuno della minoranza. Poter avere un articolo completo a 360°, così da lasciare le persone esterne da questi fatti, a loro il giudizio. Il giornalista fa questo: documenta, non giudica. Lo faranno gli altri al posto suo.

Silverwall - Are you ready for it? [l.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora