capitolo 4

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stavo sognando.
stavo sognando ancora quello che era successo la sera prima, a quella festa. lei tra le mie braccia,
fin quando non sentii il mio corpo scuotersi.
mi presi un infarto, lo ammetto.
aprii gli occhi di botto e vidi la figura di mio fratello affianco al mio letto.
javon: minchia, vedo che alla fine ieri sei andato a quella festa.
jaden: eh?
javon: jaden, sono le due del pomeriggio.
jaden: COSA? MA CHE CAZZO DICI.
mi alzai velocemente dal letto.
javon: con chi sei andato alla fine?
jaden: con tay- con nessuno.
javon: T-TAYLOR?
cazzo.
cazzo.
cazzo.
jaden: ehm..ma non dovevi andare all'incontro tu?
javon: SI MA SECONDO TE QUANTO TEMPO POTRÒ MAI STARE AD UN INCONTRO. JADEN SEI ANDATO CON TAYLOR? TAYLOR STEWART??
jaden: oddio, haha rilassati.
feci finta di niente, ma in realtà dentro di me stavo doppiamente peggio di lui.
jaden: e poi, cosa c'è di male? siamo amici.
javon: MA, JADEN. è la sorella di evan.
jaden: ok, e?
javon: niente. io vado di sotto.
jaden: era ora.
aspettai che javon chiudesse la porta per poi darmi uno schiaffo da solo, poi mi buttai sotto la doccia.
"come hai fatto a farti scappare il suo nome,jaden" pensai.
"se javon ha avuto quella reazione non immagino quella che può avere evan" pensai ancora.
una volta finita la doccia mi vestii e scesi al piano di sotto, ma non per pranzare o altro, per uscire e andare a casa di evan, visto che il giorno precedente gli dissi che sarei andato.
arrivato alla sua porta, bussai.
mi aprii sua madre che mi fece cenno di entrare.
salii le scale per arrivare nella sua camera, solo che per arrivarci dovevo passare anche per la sua.
la sua porta era socchiusa.
sbirciai con la coda dell'occhio mentre passai.
era sul suo letto. aveva le cuffie e stava leggendo.
ogni volta che andavo da evan, la vedevo sempre leggere, chissà che leggeva.
nonostante tutto arrivai alla camera di evan.
ero teso, ma entrai.
evan: ma finalmente.
jaden: scusa, mi sono svegliato tipo un'ora fa.
evan: perché?
jaden: in che senso perché?
evan: perché ti sei svegliato così tardi, intendo.
non potevo dirgli che ero andato alla festa, poi mi avrebbe chiesto con chi e poi ciao ciao jaden.
jaden: che cazzo ne so evan, può capitare.
evan: oh calmo.
jaden: comunque come stai con la gamba?
evan: boh bene, credo. mi sono rotto il cazzo di stare nel letto però, voglio uscire, dio, poi con questo cazzo di caldo è una tortura avere il gesso.
jaden: vabbè ma guarda che puoi uscire eh.
evan: glielo dici tu a mia madre?
jaden: meeeehh, anche no. vabbè, facciamo qualcosa, gta?
evan: no cristo, ci sto giocando da troppo ormai.
jaden: boh allora andiamo di sotto, guardiamo un film.
evan sbuffò e si alzò, tanto non avevamo altre opzioni.
evan: aiutami coglione.
jaden: ma dammi il tempo frocio.
aiutai evan con le stampelle.
stavamo camminando fin quando una stampella non mi fece uno "sgambetto" e cademmo entrambi.
scoppiamo a ridere. ma sentii anche un'altra risata.
la sua risata, quella della sera prima.
mi girai e taylor era fuori dalla sua stanza.
taylor: CI VOLEVA UN VIDEO, COSI ME LO GUARDAVO OGNI VOLTA CHE ERO TRISTE AHAHAHAHA.
evan: ah ah ah, molto divertente.
taylor: tantissimo.
jaden: noi stiamo andando a vedere un film vuoi venire? così mi aiuti pure a portare sto mongoloide di sotto.
dissi mentre mi alzai aiutando evan, sperando che accettasse.
taylor: vengo solo se fate scegliere me il film.
evan: oh nonono, se vieni dobbiamo mettere un horror, così ridiamo noi.
taylor: mhh sai cosa? vado a continuare a leggere il libro che stavo leggendo.
diedi un colpo sulla spalla ad evan.
evan: vabbè lo scegli tu, solo per questa volta.
taylor: SEEEEE.

una volta scesi ci mettemmo tutti e tre sul divano.
jaden: quindi che film mettiamo?
taylor: barbie, la principessa e la povera.
io e evan girammo entrambi lo sguardo su taylor.
taylor: che c'è?
evan: taylor, sei seria?
taylor: perché non dovrei esserlo? eddai.
jaden: fanculo, vediamolo.
taylor si girò verso di me sorridente.
evan: jaden, ma ti sei fumato le canne prima di venire qua?
taylor: madonna stai zitto e vediti barbie con noi.
evan: vabene, ma dopo ci vediamo un horror.
taylor: sisi come dici tu.

——-
taylor: mi merito anche io un finale così.
evan: taylor hai ancora 14 anni, la strada è lunga.
taylor: shhh che tra una settimana ne avrò 15.
dio, vero. tra poco era il suo compleanno.
quest'anno volevo farle un regalo, visto che gli anni precedenti non mi passava nemmeno per la testa.
ma cosa avrei dovuto regalarle?
cosa le piaceva?
cosa le-
taylor: JADEN!!!
sobbalzai.
taylor: quindi??
jaden: cosa?
taylor: vogliamo scrivere sul gesso di evan?
evan: SE SCRIVETE STRONZATE VI MASSACRO GIURO.
jaden: keep calm, non potrei mai farlo.
evan: che cazzo di bugiardo.
jaden: penna, prego.
taylor: ai suoi ordini.
taylor mi passò la penna e iniziamo entrambi a scrivere, o meglio, a disegnare sul gesso di evan.
taylor: e ualà, siamo due artisti.
jaden: già lo sai.
evan: fatemi vedere.
taylor lo aveva riempito di cuori, io invece... beh..
evan: JADEN. MA QUESTI SONO CAZZI?
jaden: cosa????? nooo... sono dei cuori!!
evan: io ti stacco la testa.
evan stava cercando di rincorrermi, che illuso, già non riusciva a prendermi senza stampelle, figurati ora.
evan: vabbè basta tengo l'affanno.
taylor: avete fame?
jaden: e lo chiedi pure?
taylor: haha, che vuoi?
jaden: non ne ho idea, fai tu.
taylor: mhh vabene.
evan: io voglio un panino.
taylor: e fattelo.
evan: e perché invece a jaden glielo fai?
taylor: stai un po' zitto evan.
evan: fanculo vado a pisciare.
non stavo capendo un cazzo.
taylor mi stava facendo un panino? è normale sclerare interiormente per un fottuto panino?
la osservai tutto il tempo mentre lo preparava.
taylor: ecco a te jad.
jaden: grazie nana.
PERCHÉ CAZZO L'HO CHIAMATA NANA?
evan: ok, che cazzo sta succedendo?
OH MERDA, NON ERA ANDATO A PISCIARE?
non mi girai.
evan: jaden? ho sentito bene?
jaden: eh??
evan: grazie nana, giusto?
jaden: ehm, si, guardala è bassissima.
sdrammatizziamo, va.
non so con quale culo evan si mise a ridere e non mi aveva spaccato la faccia.
evan: hai ragione.
taylor: molto divertente, se non vi dispiace vado a rileggere.
una volta che taylor salii le scale, pensai che era ora di andarmene, quindi salutai evan e andai a casa.

——-
stavo giocando a gta, visto che quel coglione di evan non ha voluto giocare. fin quando javon non fece irruzione.
jaden: che vuoi?
javon: anche a me fa piacere vederti, fratellino.
jaden: vai al punto javon, sto giocando.
javon: domani sera, lucas da una festa in piscina.
jaden: ma chi cazzo è lucas?
javon: ma che cazzo te ne frega, FESTA IN PISCINA. vuoi venire si o no?
jaden: certo che voglio venire.
javon: ecco bravo, chiedi pure a evan.
jaden: idiota tiene il gesso non può venire.
javon: ah cazzo vero. vabbè allora a taylor visto che siete così "amici"
disse javon facendo le virgolette con una faccia strana.
jaden: non farlo più, è inquietante.
javon: vabbè ad ogni modo, chiediglielo, magari dille che viene pure jayla.
jaden: capito.
stavo per chiedere un'altra cosa a javon, ma già se ne era andato sbattendo la porta. fantastico.

———
erano le 10 di sera.
ed ero lì.
ancora.
sulla chat di taylor.
senza fare nulla.
dovevo ancora dirle della festa in piscina.
ma porco due, che cazzo ci voleva.
di solito erano le ragazze a scrivermi, non io a loro.
"e se chiedessi a jayla di invitarla?"
pensai.
ma evitai perché mi avrebbe detto cosa mi costava scrivere due parole.
quindi presi coraggio e iniziai a scrivere.
poi inviai.

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